Il sistema creato dall'ateneo permette di riconoscerne caratteristiche, provenienza, natura
di Augusto Mattioli
SIENA. Un accordo a tutela dei consumatori firmato tra due interloctori inattesi: questa mattina (23 febbraio) a Siena da Università e Procura della repubblica un protocollo d’intesa per utilizzare controlli sul pesce in commercio.
Il metodo scientifico è stato realizzato dai ricercatori dell’ateneo senese e consente, tramite l’identificazione del dna della fauna ittica, di capirne la provenienza, le caratteristiche, la natura. “Per questo – ha sottolineato il procuratore della Repubblica Salvatore Vitello – potremo fare degli accertamenti a campione con il Corpo Forestale dello Stato nei mercati ittici e anche nelle mense scolastiche e nella grande distribuzione ed evitare che si venda un pangasio facendolo passare per un pesce di qualità superiore”.
Un metodo utilizzato, per quanto riguarda il pesce, per la prima volta nel nostro paese, che permetterà, secondo il magistrato, “di difendere l’agroalimentare del nostro paese e anche del territorio senese”.
“Il nostro è un lavoro interessante a livello generale – ha sottolineato il prorettore dell’ateneo Francesco Frati – anche perché oltre al pesce, con i necessari aggiustamenti può essere applicato anche ad altri prodotti”.