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SIENA. Si è riunito oggi il Consiglio comunale di Siena. Ecco i primi resoconti.
NUOVA COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE DELLE ELETTE
Con l’ingresso in Consiglio comunale di Letizia Maestrini in seguito alle dimissioni di Giacomo Vigni, la Commissione delle elette, composta dalle donne elette nell’assemblea consiliare, è stata integrata e risulta così composta: Carolina Persi, Rita Petti, Giulia Periccioli, Stefania Bufalini, Katia Leolini, Laura Sabatini, Maria Isabella Becchi e Letizia Maestrini.
IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DEL RASTRELLO
A che punto è lo stato di avanzamento del progetto di ristrutturazione dello stadio del Rastrello e se sia ancora ritenuto un intervento di interesse pubblico. Queste le domande contenute nell’interrogazione di Maria Isabella Becchi e Alessandro Piccini, i quali, nella seduta consiliare odierna, hanno ricordato come circa un anno fa l’Amministrazione comunale abbia presentato alla città la proposta elaborata dall’A.C. Siena per l’ampliamento dello stadio cittadino come manifestazione di interesse pubblico.
Il sindaco ha affermato che è stato effettuato uno studio di fattibilità sullo stadio “Artemio Franchi” dalla società Sienainsieme ai sensi della normativa in materia e che la giunta, nel mese di maggio 2014, ha riconosciuto l’interesse pubblico in merito alla riqualificazione dell’impianto sportivo. Nella stessa delibera era stabilito che lo studio di fattibilità doveva essere riconsiderato e rivalutato alla luce dei contributi forniti in sede di conferenza dei servizi, nonché essere accompagnato dalla presentazione di un piano economico finanziario adeguato alla proposta progettuale. Tra gli altri elementi caratterizzanti l’atto, veniva inoltre riconosciuto che la riqualificazione dello stadio avrebbe dovuto contenersi entro l’attuale cavea del Rastrello, favorendo l’inserimento di attrezzature in grado di incentivare la pratica di sport di base, e che non doveva prevedere lo spostamento della scuola primaria “A. Sclavo” attualmente ubicata negli spazi della Fortezza Medicea. Infine, il progetto avrebbe comunque dovuto tener conto delle esigenze di cittadini e turisti relativamente alla circolazione pedonale e veicolare nell’area antistante lo stadio. Il sindaco, sottolineando come la manifestazione di interesse pubblico abbia una valenza temporale universale e definitiva, ha sostenuto che, alla data odierna, non risulta pervenuta alcuna proposta da parte di privati che abbia tenuto conto degli intendimenti deliberati nell’atto di giunta. Il primo cittadino ha concluso ricordando che il progetto è pubblicato nelle pagine “Territorio” della sezione “La Città” del sito web istituzionale del Comune di Siena.
La consigliera Becchi si è dichiarata abbastanza soddisfatta della risposta, pur auspicando che possa emergere qualche ulteriore possibilità di riqualificazione dell’area del Rastrello.
I SERVIZI DI IGIENE URBANA AFFIDATI A SEI TOSCANA
Il ricorso a SEI Toscana per attività che, in passato, venivano svolte dal personale comunale, ha costituito il tema dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Michele Pinassi. Il consigliere ha richiamato il contratto di servizio di ATO 6 Toscana sud con la società affidataria SEI Toscana, nel quale vengono definite le attività eseguite per ciascun Comune socio e indicati i relativi corrispettivi. Successivamente, ha citato la delibera di giunta n°64 del 3 marzo scorso che stabilisce la necessità di reperire all’esterno alcuni servizi opzionali come quelli di pulizia e lavaggio degli orinatoi pubblici, pulizia delle aree verdi, prevenzione e ispezione ambientale, recupero e smaltimento rifiuti urbani non pericolosi e l’acquisto dei sacchi. Pinassi ha quindi sottolineato che i relativi costi sono rilevati sulla base dei prezzi di mercato e senza offerte pervenute tramite gare pubbliche. Il consigliere ha chiesto i motivi per i quali l’Amministrazione abbia optato per l’esternalizzazione dei servizi richiamati senza provvedere a scorporarli ed effettuare una gara a procedura pubblica o una comparazione tra più offerte, come previsto dal Codice degli appalti.
L’assessore all’Ambiente ha sostenuto che i Comuni soci possono valutare di affidare al gestore SEI Toscana i servizi opzionali previsti nel contratto, sulla base della convenienza rispetto ai prezzi di mercato: in particolare, quelli di igienizzazione per la pulizia degli orinatoi, gestione dei manufatti in cemento amianto, pulizia delle aree verdi, fornitura e distribuzione di beni di consumo come i sacchi. Come ha specificato l’assessore, per quanto riguarda i primi due servizi si tratta, di fatto, di una conferma di affidamento al gestore, in quanto precedentemente realizzati dalla società Sienambiente. L’attività di pulizia delle aree verdi si è invece resa necessaria per le carenze di personale operativo del Servizio di manutenzione aree verdi, attualmente dotato di sole quattro unità a seguito di altrettanti pensionamenti non sostituiti. Questi dipendenti comunali effettuano interventi urgenti di manutenzione del verde e di pulizia e manutenzione nelle principali aree comunali come la Lizza, la Fortezza e il Parco delle Rimembranze, e altri servizi in occasione di cerimonie. Le altre attività di manutenzione vengono, invece, affidate all’esterno applicando le procedure previste dal contratto di servizio e con prezzi congrui per quantità e qualità dei servizi svolti.
La fornitura dei sacchi per la raccolta differenziata nel centro storico è gestita direttamente dalla struttura comunale, nel rispetto della normativa e con personale interno, mentre il servizio di prevenzione e ispettorato ambientale, per quanto non previsto nel contratto tra i servizi opzionali, si è reso necessario allo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sul corretto conferimento dei rifiuti, anche grazie all’affidamento a personale specificatamente formato.
Pinassi si è dichiarato totalmente insoddisfatto sostenendo come l’Antitrust stigmatizzi proprio tali forme di concentrazione su pochi gestori nell’affidamento dei servizi di igiene ambientale. Quanto al contratto di servizio vigente, lo ha definito scellerato per l’eccessiva durata temporale che lega il territorio al gestore unico. Infine, rispetto all’attività degli ispettori ambientali, ha affermato che il loro numero in servizio è sottostimato rispetto alle effettive esigenze del territorio.
RICHIESTE INFORMAZIONI SULL’AFFIDAMENTO ESTERNO DI UN PROGETTO GRAFICO SUL PALIO
Durante la seduta odierna, Andrea Corsi, con un documento sottoscritto anche da Massimo Bianchini, Marco Falorni, Giuseppe Giordano e Pietro Staderini, ha chiesto informazioni in merito all’opportunità di esternalizzare l’ideazione e realizzazione del progetto grafico per la stampa di un dépliant sul Palio. Il consigliere, nell’illustrare l’interrogazione, ha fatto presente che all’interno della struttura comunale è presente un Servizio Comunicazione, con una dotazione organica di 10 unità oltre al responsabile, al quale sono affidate le campagne di comunicazione e le attività e la cura delle linee editoriali per le pubblicazioni comunali. Corsi ha quindi chiesto se non fosse stato possibile procedere con risorse e professionalità presenti all’interno dell’ente, piuttosto che ricorrere all’affidamento esterno nei confronti della ditta “Il Torchio” per l’importo di 14.762 euro.
L’assessore al Turismo ha informato come, con nota dello scorso dicembre, il dirigente della Direzione Affari Generali e Turismo abbia richiesto al Servizio Comunicazione la collaborazione per l’elaborazione grafica e la stampa del dépliant in oggetto. Vista l’impossibilità di farsi carico del lavoro, lo stesso Servizio Comunicazione ha richiesto in via breve cinque preventivi a ditte di comprovata competenza e professionalità, abituali fornitrici del Comune. La procedura di selezione ha portato all’affidamento nei confronti de “Il Torchio”.
Corsi si è dichiarato particolarmente insoddisfatto per la risposta dell’assessore, cui ha imputato di essere stata telegrafica e di essersi limitata a riportare i contenuti della delibera. Il consigliere ha concluso ipotizzando che la procedura in vie brevi sia stata determinata dalla ristrettezza dei tempi necessari alla realizzazione del dépliant.
L’IPOTESI DI REALIZZARE UN NUOVO PLESSO SCOLASTICO A SAN MINIATO
Un’articolata serie di domande sull’ipotesi di realizzare una nuova scuola primaria nell’area di San Miniato. Con l’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna, Alessandro Piccini ha richiamato le notizie stampa secondo le quali l’eventuale a costruzione del plesso comporterebbe la modifica della zona sportiva e il riassetto dell’intero quartiere. Dopo aver affermato che tale scelta andrebbe condivisa in sede consiliare, il consigliere ha chiesto informazioni sulla provenienza dei 3 milioni necessari all’edificazione dell’istituto e sulla relativa tempistica dei lavori. Inoltre, facendo riferimento agli attuali spazi della scuola “Colleverde” alla Basilica dell’Osservanza, ha chiesto se questi risultino adeguati allo svolgimento delle lezioni e se rispondano alle normative sulla sicurezza e igienico-ambientale; inoltre, se i proprietari abbiano concordato lo slittamento dei tempi con l’Amministrazione comunale per riottenere la loro piena disponibilità. Infine, Piccini ha domandato se siano state previste coperture economiche per la modifica della zona sportiva e della viabilità intorno all’emiciclo nel quartiere di San Miniato.
L’assessore ai Lavori pubblici ha innanzitutto posto una netta distinzione tra la tipologia di intervento che interessa la costruzione di una nuova scuola e quella che si presenta, invece, come una variante stradale. Per quanto riguarda il plesso, i tecnici dell’ufficio interno di progettazione stanno curando e definendo lo studio di fattibilità e il progetto è stato inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. Quanto all’atto di indirizzo, l’intervento rientrerebbe a pieno titolo nelle previsioni urbanistiche pertinenti all’area di San Miniato già deliberate in sede consiliare. Il progetto generale per la nuova scuola, come ha informato l’assessore, verrà suddiviso in più stralci funzionali che, con i relativi importi, verranno definiti con il perfezionamento dello studio di fattibilità e del progetto preliminare. L’intenzione è quella di approvare un unico progetto preliminare nel quale saranno individuati gli stralci, per poi procedere con i progetti definitivi nei quali sarà stabilita la tempistica in modo più puntuale anche in relazione alle coperture economiche. L’assessore ha affermato che, in via iniziale, le risorse saranno reperite con un mutuo e che, nel contempo, saranno monitorati i bandi per l’edilizia scolastica, ove ricorrano i requisiti del caso in esame.
Per quanto riguarda il quartiere di San Miniato, l’assessore ha aggiunto che non ci sarà alcuna modifica alla zona sportiva. Il campetto di calcio più piccolo, posto ad ovest del lotto, verrà compreso nel plesso scolastico e si tratterà di verificarne il mantenimento in funzione delle normative in vigore. In conclusione, l’assessore ha informato che, per quanto riguarda la scuola “Colleverde”, la proprietà eseguirà alcune opere di miglioramento e che l’attività scolastica proseguirà nei locali dell’Osservanza fino a che non avverrà il trasloco.
Piccini ha espresso la propria perplessità sia rispetto alla tipologia degli interventi esposti, che non hanno alcun legame con l’istituto scolastico, sia in merito al reperimento delle risorse funzionali alla realizzazione del nuovo complesso. Il consigliere ha concluso sostenendo che l’area a nord della città attende risposte da anni e che queste, più che annunciate a mezzo stampa, devono essere fornite concretamente dall’Amministrazione.
I LAVORI DEL CONSORZIO DI BONIFICA N° 6 TOSCANA SUD
I recenti lavori di manutenzione effettuati dal Consorzio di bonifica n°6 – Toscana sud sui fossi e lungo i corsi di fiumi e torrenti sono tornati all’attenzione del dibattito consiliare con l’interrogazione presentata nella seduta odierna da Gianni Porcellotti. Il consigliere, facendo eco al coro di critiche e osservazioni sollevatesi nel mondo scientifico e dell’associazionismo locale, ha sottolineato come il Consorzio, a prescindere dalla correttezza formale degli atti, dovrebbe cambiare approccio e metodo di lavoro per i futuri interventi nel territorio senese, anche in considerazione dell’importanza della vegetazione riparia e della sua funzione ecologica. Porcellotti ha richiamato l’esistenza di norme e linee guida statali e regionali, in linea con quelle comunitarie, dibattute anche in occasione del tavolo di lavoro indetto dall’Amministrazione comunale lo scorso 11 febbraio con le associazioni ambientaliste, al quale ha partecipato anche l’assessore regionale all’Ambiente e alla Difesa del suolo. Il consigliere, rilanciando la posizione emersa in un’assemblea del circolo senese dell’Associazione ecologisti democratici, ha posto una serie di interrogativi: in particolare, se esistono forme di garanzia per concordare e coordinare i futuri interventi del Consorzio di bonifica con il mondo delle associazioni ambientaliste e nel rispetto delle linee guida regionali, con riguardo alla vegetazione riparia; se sia stato stabilito un piano di recupero ambientale per i tratti fluviali dove la vegetazione è stata abbattuta; infine, se è stato pubblicato un piano di manutenzione.
L’assessore all’Ambiente ha offerto il quadro normativo e funzionale dei Consorzi di Bonifica a seguito dell’entrata in vigore della legge regionale n°79/2012, ricordando come tali soggetti siano deputati alla progettazione e alla realizzazione degli interventi e alla manutenzione e alla vigilanza delle opere idrauliche e del reticolo di gestione. Nello specifico, il Consorzio 6 Toscana sud è competente su un comprensorio territoriale di 610mila ettari che tocca 29 Comuni della provincia di Siena, tra i quali il capoluogo. L’attività di prevenzione del rischio idraulico si articola in più fasi di intervento, generalmente precedute da tagli di manutenzione di alberi, piante e arbusti finalizzati al loro stesso ringiovanimento, in modo che, in caso di piena, risultino più flessibili e stabili e ben radicati al terreno per creare una sorta di armatura delle sponde dei corsi d’acqua. Per quanto riguarda i casi del fosso Riluogo, del torrente Tressa e del fiume Arbia, il Consorzio si è trovato a operare nei tratti limitrofi ai centri abitati e nelle zone a maggiore rischio di esondazione. Tra questi, la zona di Ponte a Tressa, dove è stato messo in sicurezza il depuratore di liquami danneggiato nel 2013, oppure il tratto altamente antropizzato fra Cerchiaia e la strada di Montalbuccio.
L’assessore ha specificato che le ramaglie risultanti dai tagli di manutenzione sono il piccolo fogliame che materialmente non può essere raccolto, mentre è stato rimosso e allontanato dagli alvei tutto ciò che potrebbe provocare ostruzione a ponti o manufatti. In merito alla programmazione degli interventi nel territorio comunale, il Consorzio ha redatto un piano delle attività attenendosi alle linee guida regionali e si è sempre coordinato con i soggetti e gli uffici tecnici preposti. Per completezza, l’assessore ha informato anche che gli interventi del Consorzio, limitati all’alveo attivo dei corsi d’acqua ricadenti nel reticolo di gestione approvato dal Consiglio regionale, sono di esclusiva competenza del Genio Civile Toscana sud.
Porcellotti ha preferito parlare di raccomandazioni per i prossimi interventi che dovrà compiere il Consorzio, piuttosto che esprimersi su quanto esposto, sottolineando come il territorio senese meriti maggiore attenzione e un’informazione preventiva da concordare anche con la collaborazione degli enti locali.