SIENA. E’ iniziato stamane (14 marzo) il Consiglio comunale. Di seguito i comunicati dell’ufficio stampa.
LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO RONCHI ALL’INTERROGAZIONE SUL FONDO ECONOMICO E GLI SPAZI COMUNALI A DISPOSIZIONE DEI CONSIGLIERI
Richiamando gli obblighi di trasparenza previsti dalla normativa i consiglieri PD Simone Vigni, Rita Petti, Massimiliano Bruttini, Gianni Porcellotti, Ivano Da Frassini, Carolina Persi, Katia Leolini, Giulia Periccioli, Stefania Bufalini e Gianni Guazzi, hanno chiesto di rendere noto l’impiego, fatto fino a oggi dai consiglieri e dai gruppi, del denaro a disposizione, come da apposito Regolamento, nell’apposito fondo. I firmatari dell’interrogazione hanno, inoltre, chiesto informazioni relative alle iniziative per le quali ai colleghi sono stati concessi, gratuitamente o a pagamento, spazi comunali.
Il presidente del Consiglio Comunale Mario Ronchi ha ricordato che il Regolamento per la gestione del fondo per i consiglieri, previsto nel Dlgs 267/2000 e adottato dal consesso lo scorso dicembre, all’art. 6 prevede che “il presidente del Consiglio comunica ai capigruppo, entro il mese di aprile di ogni anno, il quadro analitico delle somme impegnate e liquidate nell’anno precedente per le attività dei singoli consiglieri e dei gruppi. Successivamente il competente ufficio è tenuto a pubblicare sul sito istituzionale il quadro riassuntivo delle spese. “In sostanza – ha evidenziato – come elemento innovativo per un maggior grado di trasparenza è stato introdotto l’obbligo non solo della dichiarazione da tenere alla conferenza dei capigruppo, ma anche la diffusione pubblica, attraverso la pubblicazione nel sito dei dati relativi alle spese”.
Nel 2016, hanno riguardato: Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) per un totale di € 117,80, Pietro Staderini (Sena Civitas) € 281,80, Marco Falorni (Impegno per Siena) € 300, Massimo Bianchini (L’Alternativa) € 205,33, Andrea Corsi (L’Alternativa) € 219,75, il gruppo Sena Civitas € 96,60, Impegno per Siena € 79,30. Totale complessivo € 1.300,58.
Per quanto riguarda gli spazi: la sala di maggioranza e quella di minoranza sono a disposizione a Palazzo Berlinghieri. Come previsto dal Regolamento, inoltre “durante il 2016 sono pervenute 28 richieste d’uso per iniziative pubbliche per la Sala di Palazzo Patrizi. Nello specifico per 20 incontri, per iniziative pubbliche, organizzati dal Movimento Siena 5 Stelle, 2 da Sinistra per Siena, 2 da L’Alternativa, 1 per Sena Civitas, 1 per il Gruppo misto, 1 da Siena Cambia e 1 dal Partito Democratico. La stessa Sala, in periodo elettorale, è stata richiesta e concessa a titolo oneroso, dai gruppi consiliari per 4 incontri: 3 del Movimento Siena 5 Stelle e 1 da Sena Civitas; mentre con delibera di Giunta n. 2/2016 la Sala delle Lupe per un’occasione è stata concessa gratuitamente al PD”.
Vigni, nel dichiararsi soddisfatto per la risposta ricevuta, ha evidenziato che “dai dati forniti nella risposta del Presidente del Consiglio emergono alcuni aspetti significativi: innanzitutto l’utilizzo limitato e legittimo del fondo dei singoli consiglieri e dei gruppi, ma il dato più importante è il numero elevato di occasioni in cui il Movimento 5 Stelle ha utilizzato la sala di Palazzo Patrizi per iniziative che non sembrerebbero rispondere al corretto utilizzo previsto dal Regolamento comunale”.
L’ASSESSORE MAGGI INTERVIENE SULLE CRITICITÀ DELLA VIABILITÀ URBANA SEGNALATE NELL’INTERROGAZIONE DI GIUSEPPE GIORDANO
Si è articolata sull’analisi di cinque nodi viari cittadini l’interrogazione presentata da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) nella seduta consiliare odierna, e volta a segnalare le situazioni di potenziale pericolo per l’incolumità della circolazione pedonale e veicolare. Il consigliere ha richiamato “via Massetana, nell’area sottostante via delle Sperandie, dove il crollo di una porzione tufacea ha invaso il percorso pedonale, costringendo i passanti a camminare sul margine della carreggiata in corrispondenza di una curva”; “strada di Pescaia, la quale, in particolare in senso discendente, viene percorsa ad alta velocità dai veicoli che, talvolta, effettuano sorpassi molto rischiosi”; “la zona della stazione ferroviaria, dove gli attraversamenti pedonali sono poco illuminati e la segnaletica orizzontale risulta sbiadita”; “le criticità alla rotatoria della Colonna di San Marco, dove le auto si dispongono su due file bloccando l’immissione in Pescaia di quelle che provengono da via Massetana”; infine, “via Fiorentina, sottoposta da oltre un anno a una riduzione di carreggiata per la presenza di strutture di sostegno di un muro privato”. Ed ha chiesto “quali soluzioni l’Amministrazione intenda adottare e in quali tempi”.
L’assessore alla Mobilità, Stefano Maggi, ha risposto in maniera puntuale alle varie segnalazioni, partendo dal caso di via Massetana dove “la scarpata è soggetta a continui dilavamenti di materiale tufaceo che ostacolano il passaggio pedonale, a suo tempo protetto da idoneo guard-rail. Il terreno sovrastante della scarpata è di proprietà privata, e vi passa anche un tubo dell’acquedotto, per cui dovranno essere intraprese le procedure per la soluzione definitiva della problematica”. Per quanto riguarda strada di Pescaia, “le criticità evidenziate – ha proseguito – sembrano determinate principalmente dalla mancanza di rispetto della segnaletica e delle regole comportamentali del Codice della strada, perché la segnaletica è apposta correttamente”; mentre “nella zona Sclavo, Fortezza, Toselli, sarà effettuato il ripasso di tutta la segnaletica orizzontale entro il prossimo mese di giugno. Potrà, inoltre, essere valutata l’opportunità di intensificare l’illuminazione sull’intero asse viario Sclavo-Sardegna-Toselli o almeno sugli attraversamenti pedonali presenti”.
Alla Colonna di San Marco “la segnaletica orizzontale e verticale è stata razionalizzata e migliorata rispetto a un anno fa, anche mediante la rimozione degli spartitraffico provvisori in pvc”; alla rotatoria di San Marco “gli automobilisti che scendono da via Massetana devono accordare la precedenza al flusso veicolare proveniente da via Massetana Romana”. Infine, “in via Fiorentina – ha concluso – il restringimento di carreggiata è dovuto a un problema di tenuta statica del muro che delimita la proprietà “Villa Patrizia”. Dal 2014 è in atto una procedura di pubblica incolumità da parte del Comune di Siena, intervenuto a tutela del muro pericolante su richiesta dell’Istituto Vendite Giudiziarie per il Tribunale di Siena. Recentemente è stato svincolata dal fallimento complessivo la particella riguardante il muro. Dovranno, quindi, essere presi provvedimenti a breve per il rifacimento del muro”.
Giuseppe Giordano si è dichiarato parzialmente soddisfatto. “Pur riconoscendo la condivisione, da parte dell’assessore, delle problematiche esposte purtroppo permane la difficoltà nella risoluzione di diverse criticità, come la pericolosità innescata dalla situazione in via Fiorentina”. Invitando l’amministrazione a una maggiore attenzione, ha altresì “sollecitato il Comune a sostituirsi al privato nei casi in cui sia messa in pericolo l’incolumità pubblica come, appunto, sta avvenendo per la viabilità in via Fiorentina e nell’area della colonna di S. Marco”.
I RESTAURI DELLE OPERE DI AMBROGIO LORENZETTI E LA REALIZZAZIONE DELLA MOSTRA DEDICATA AL MAESTRO SENESE
Un quadro conoscitivo sull’organizzazione e il piano dei finanziamenti della mostra dedicata ad Ambrogio Lorenzetti, la cui realizzazione è prevista per l’anno in corso. Con l’interrogazione illustrata durante la seduta consiliare odierna, Rita Petti e Simone Vigni (PD) hanno ripercorso l’iter amministrativo che, nell’ambito delle iniziative legate a Siena Capitale della Cultura 2015, ha portato all’ideazione del “progetto sul pittore senese nella logica del flagship “Infective Roads”, relativo al tema delle contaminazioni e delle interferenze culturali che attraversano l’Europa”. Il consigliere Vigni ha ricordato il finanziamento di 200mila euro concesso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, il lavoro del comitato scientifico preposto alla realizzazione della mostra e gli interventi di restauro in corso sugli affreschi in San Francesco, in Sant’Agostino e sui dipinti provenienti da Montesiepi, “spostati al Santa Maria della Scala per ripercorrere la positiva esperienza del cantiere didattico condotta sulla vetrata di Duccio nel 2003”. Con il documento, gli interroganti hanno chiesto “come sono state spese le risorse stanziate e su quali opere, specificandone le priorità”; lo stato di avanzamento dei lavori, indicando “se vi sono ritardi che possono comportare criticità organizzative o aggravi di spesa per l’Amministrazione”; i criteri con i quali sono state individuate le professionalità da impiegare nell’intervento; “quali iniziative e mostre costituiscono “il ciclo” che permetterà di sottolineare il grande impatto della pittura di Lorenzetti e da quali voci di bilancio sono sostenute”; infine, “con quali risorse e partner si intende sostenere economicamente la realizzazione della mostra”.
E’ stato il sindaco Bruno Valentini a fornire la risposta sui vari aspetti toccati dall’interrogazione, partendo dall’attività del comitato di curatori scientifici, nominato d’intesa con il Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università degli Studi e composto da: Alessandro Bagnoli, direttore storico dell’arte della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto; Roberto Bartalini, docente di Storia dell’Arte medievale all’Università di Siena e da Max Seidel, già docente di Storia dell’Arte medievale alle Università di Göttinga e di Heidelberg e direttore emerito del Kunsthistorisches Institut in Florenz/Max-Planck-Gesellschaft. Valentini ha informato che nelle riunioni del 3 marzo e del 12 maggio 2015 il comitato e l’Amministrazione hanno concordato la realizzazione del programma pluriennale di iniziative, individuando l’elenco delle opere da restaurare, in particolare tre lotti di intervento su superfici affrescate: al Santa Maria della Scala, il ciclo di affreschi staccati che decorano la cappella di Montesiepi a Chiusdino raffigurante Maestà, Annunciazione e Storie di San Galgano e di San Michele Arcangelo; gli affreschi raffiguranti “Il martirio dei francescani a Ceuta”, “San Ludovico di Tolosa e papa Bonifacio VIII”, “Crocifissione” nella chiesa di San Francesco, Cappella “Bandini/Piccolomini” e cappella “Piccolomini di Castiglia”; la “Maestà e Santi” affrescata nella chiesa di Sant’Agostino.
“A partire dal 2015 – ha affermato il primo cittadino – sono stati avviati i restauri di alcune delle opere di Ambrogio Lorenzetti, in modo tale da essere visitabili dal pubblico in un percorso espositivo all’interno degli spazi del Santa Maria della Scala, al fine di attivare l’indispensabile lavoro di ricerca scientifica sull’attività dell’artista e, al tempo stesso, avviare l’accostamento del pubblico alla pittura del Maestro”. Ed ha informato che nel novembre 2015 è stato costituito un gruppo di lavoro di tecnici comunali che, in stretta collaborazione con il personale della Soprintendenza, segue il restauro delle opere di Ambrogio Lorenzetti all’interno degli spazi espositivi del Santa Maria della Scala e nelle chiese di San Francesco e di Sant’Agostino a Siena.
Le risorse citate nell’interrogazione, correlate al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2015, per un importo complessivo di circa 190mila euro, sono state spese sulle seguenti voci: restauro Montesiepi € 48.164,62; restauro Sant’Agostino € 11.287,00; restauro San Francesco € 41.791,55; impianti elettrici € 10.430,18; allestimento ponteggi al Santa Maria e chiese € 34.298; servizi per inaugurazione restauri Santa Maria € 1.803,47; trasporto opere e assicurazione € 9.546; pannelli grafica cantieri chiese € 2.379,00; documentazione fotografica e immissione dati nella piattaforma Sicar web GIS € 30.134. Dalla somma risulta ancora una disponibilità di € 10.165,98.
Quanto all’individuazione delle professionalità per l’esecuzione dei restauri, il sindaco ha affermato che è stata esperita una procedura negoziata di cottimo fiduciario tra ditte specializzate nel settore, “le quali, per le loro capacità professionali e per precedenti esperienze su opere dello stesso Maestro o di altri pittori della scuola senese del XIV secolo, sono state ritenute, dal comitato di curatori scientifici e dalla Soprintendenza, le uniche in grado di eseguire gli interventi, con la perizia necessaria, su affreschi di incommensurabile valore storico artistico e di garantire l’interesse pubblico strategico alla buona riuscita del restauro delle opere di Lorenzetti”. Dalla comparazione a raffronto delle offerte pervenute, e acquisita in merito la valutazione del comitato di curatori scientifici, è risultata migliore l’offerta della ditta “Arte restauro e conservazione di Gavazzi Giuseppe e Massimo” di Pistoia. Già stabilito un cronoprogramma dei restauri, dando la priorità agli interventi di restauro del ciclo di affreschi staccati della cappella di Montesiepi a Chiusdino negli ambienti espositivi del Santa Maria della Scala. “Interventi sostanzialmente ultimati, a parte alcuni piccoli ritocchi. Nelle scorse settimane abbiamo potuto procedere allo smontaggio del ponteggio al Santa Maria della Scala. Anche il secondo e il terzo lotto degli interventi di restauro sono stati affidati; in merito al progetto di allestimento di cantiere all’interno delle chiese sopra descritte, l’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, proprietaria degli immobili, ha espresso il proprio nulla osta. I lavori sono in corso ed è prevista la loro ultimazione secondo il programma stabilito. Non ci sono previsioni di aggravi di spesa per l’Amministrazione”. In corso di restauro la Madonna col Bambino tra San Pietro, San Paolo, Sant’Elena e San Michele Arcangelo Siena, proveniente dalla chiesa di San Pietro in Castelvecchio, insieme al Redentore benedicente del Museo diocesano.
Per quanto riguarda la valorizzazione dei restauri realizzati, sono in atto una serie di visite guidate dentro i vari cantieri, iniziata già al termine del 2015 al Santa Maria della Scala. Attualmente è stato programmato un calendario ai cantieri in Sant’Agostino e San Francesco. “Per quanto riguarda il ciclo di Montesiepi, il cui restauro è terminato – ha aggiunto – si è provveduto allo smontaggio del cantiere e al rimontaggio del ciclo in un allestimento provvisorio al Santa Maria della Scala, che sarà a disposizione ino a metà ottobre, quando le opere saranno trasferite negli spazi di Palazzo Squarcialupi in cui si terrà la mostra dedicata a Lorenzetti, saranno quotidianamente fruibili da tutti i visitatori del Santa Maria della Scala. Da inizio maggio, il ciclo di Montesiepi sarà inserito all’interno dell’audioguida, cosa che permetterà al visitatore di acquisire conoscenze anche sul restauro effettuato e sui risultati scientifici dello stesso”. Valentini ha concluso informando che la mostra su Ambrogio Lorenzetti è programmata al Santa Maria della Scala dalla metà di ottobre 2017 alla metà di gennaio 2018, salvo proroghe: sarà finanziata con risorse reperite nel bilancio comunale, fermo restando che è già in corso, a ulteriore supporto economico dell’evento, un’attività di sponsorizzazione a livello nazionale.
Simone Vigni nel ringraziare per l’esaustiva risposta, “forse troppo complessa e tecnica per avere una visione dettagliata”, ha lamentato il fatto “di non avere compreso con esattezza l’ammontare delle spese per i restauri delle opere d’arte di proprietà comunale”; e evidenziando che “sarebbe stato più opportuno che i proprietari dei beni non comunali avessero partecipato alle spese”. Nell’auspicare che la Mostra sul Lorenzetti non riporti ritardi perché di rilievo nel panorama del rilancio del S. Maria della Scala, ha palesato “perplessità sul fatto che gli interventi di restauro siano stati tutti e tre affidati alla ditta Gavazzi”. “Pur riconoscendo la sua indiscussa capacità, sarebbe stato meglio affiancargli nuove professionalità presenti in questo settore e, magari, valutare un’altra procedura di gara per il suddetto incarico”.
LA SALUTE DEI CITTADINI
Durante la seduta consiliare odierna, Fabio Zacchei, Lorenzo Di Renzone, Pasqualino Capelli (Siena Cambia), Pasquale D’Onofrio e Letizia Maestrini (Gruppo Misto) hanno presentato un’interrogazione in merito all’applicazione della legge regionale n°1038/2005. Come ha ricordato Zacchei “la norma prevede che i medici della struttura pubblica, compresi radiologi e medici di pronto soccorso, che si sono fatti carico del passaggio di cura dal medico curante del paziente, qualora ravvisino la necessità di ulteriori approfondimenti diagnostici o specialistici, debbano provvedere in primis a compilare le necessarie richieste motivandole e anche a effettuarne le prenotazioni”. La legge tende a favorire il cittadino nel suo percorso diagnostico terapeutico, “responsabilizzando lo stesso operatore che richiede prestazioni realmente utili all’obiettivo di salute prefissato e non nell’ottica della mera medicina di difesa, che oggi è una delle piaghe della sanità italiana”. “Purtroppo – ha proseguito – attualmente questa legge è largamente disattesa da molti dirigenti sanitari, in particolar modo da quelli operanti nell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (AOUS, ndr), mentre il fenomeno è molto meno presente, anche se non assente, tra gli operatori dell’ex azienda USL7”. Zacchei ha quindi chiesto che “vengano adottati tutti i meccanismi possibili al fine di risolvere un problema ampiamente sentito da cittadini e operatori del territorio”.
L’assessore alla Sanità, Anna Ferretti, riportando la risposta ricevuta dal direttore sanitario dell’AOUS, Silvia Briani, ha informato che la stessa, fin dall’entrata in vigore della normativa in oggetto, “ha avviato un processo di informazione e sensibilizzazione nei confronti dei medici strutturati dall’AOUS per promuovere e migliorare la qualità degli accessi dei pazienti nei molteplici servizi, curando in modo particolare l’aspetto della tempestività e dell’agibilità della presa in carico dei pazienti”. “Lo specialista al quale accede il cittadino per la visita ambulatoriale o di esame strumentale – ha proseguito l’assessora – nonché al momento della dimissione dal presidio ospedaliero, assume in carico lo specifico bisogno di salute dello stesso, garantendo direttamente la continuità di cura. Per questo lo specialista, deve provvedere a prescrivere su ricettario regionale gli ulteriori accertamenti necessari alla soluzione del caso e a effettuare la prenotazione su canali preferenziali eventualmente predisposti. Nel caso in cui si evidenzi una patologia acuta o una condizione d’immediata necessità, lo specialista deve garantire la continuità assistenziale anche con la prescrizione su ricettario regionale dei farmaci necessari”.
Inoltre “al fine di evitare disagi ai pazienti – ha aggiunto – la Direzione Sanitaria ha ripetutamente invitato i professionisti interessati ad attenersi scrupolosamente alle direttive in modo da rispettare la corretta applicazione della delibera, come risulta dalle molteplici circolari diffuse. La Direzione Sanitaria e l’Unità Complessa “Igiene e organizzazione dei servizi ospedalieri” richiamano puntualmente i medici inadempienti con nota personale. Un monitoraggio costante e dinamico, quindi, che con l’introduzione della prescrizione elettronica renderà omogeneo il sistema della prescrizione sanitaria, visto che l’obiettivo della ricetta dematerializzata è quello di rendere sincrone tutte le attività di prescrizione da parte del medico e, progressivamente, eliminare i supporti cartacei”. L’assessore Ferretti ha, quindi, invitato i medici di medicina generale a segnalare insistentemente le inadempienze che verificano sia all’AOUS che all’Ordine dei Medici, “perché queste due realtà devono insistere nei modi dovuti con chi non rispetta la norma”.
Zacchei constatando il perdurare nella non applicazione della norma ha informato che “per vedere la sua giusta e corretta applicazione sarà opportuno interessare la Procura della Repubblica, considerato il “muro di gomma” che continua a frapporsi tra la struttura ospedaliera e i cittadini”.
LA RISPOSTA DELL’ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI PAOLO MAZZINI SUL NON CORRETTO FUNZIONAMENTO DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
“Cominceranno a breve e termineranno entro l’anno i lavori che stanno interessando l’adeguamento delle linee della pubblica illuminazione. Interventi che, essendo previsti nel contratto stipulato con il gestore Citelum, non graveranno in alcun modo sull’Amministrazione comunale”. Questa, in sintesi, la risposta data dall’assessore ai Lavori Pubblici Paolo Mazzini all’interrogazione presentata oggi dal gruppo consiliare Laura Sabatini e Alessandro Trapassi, da Giuseppe Giordano (Movimento Civico Senese) e da Pietro Staderini (Siena Civitas). La consigliera Sabatini aveva infatti chiesto informazioni, su segnalazione dei cittadini, “sul non corretto funzionamento della pubblica illuminazione che, da diversi mesi, sta interessando varie zone della città che restano al buio causando, così una serie di situazioni di pericolo come il rischio per i pedoni durante gli attraversamenti stradali”.
Come ha informato Mazzini il complesso intervento di ammodernamento dell’impianto, che interesserà anche la semaforica, prevede la sostituzione di 8.800 punti luce con lampade a Led, degli steli di 700 lampioni e 45 Km di rete, con un risparmio, a regime del 58% dei costi di energia elettrica. Un ammodernamento generale di un sistema vetusto rimasto fermo, in alcune parti della città, agli anni ‘60. Attualmente è in corso di approvazione il primo stralcio dei lavori per l’adeguamento dei primi 1600 punti luce in via Napoli, via delle Province, Taverne e S. Miniato, a seguire saranno eseguiti gli altri interventi previsti”.
Laura Sabatini, nel dichiararsi insoddisfatta, ha ribadito come risulti “inconcepibile che durante il giorno le luci rimangano accese e spente nelle ore notturne causando non pochi problemi di sicurezza a carico dei cittadini. Comprendo la necessità dei lavori in atto, ma non ho avuto nessuna risposta su quanto denunciato con la presente interrogazione”.
ANCHE IL COMUNE DI RAPOLANO TERME NELLA GESTIONE ASSOCIATA DI FUNZIONI IN MATERIA PREVIDENZIALE
Accolta dal Consiglio comunale, nella seduta odierna, la richiesta di adesione del Comune di Rapolano Terme alla convenzione per la gestione coordinata e unitaria di funzioni e servizi previdenziali tramite l’utilizzo dell’ufficio “Gestione pratiche” del Comune di Siena.
“Con l’adesione di Rapolano Terme – ha precisato il sindaco Bruno Valentini – salgono a dieci i comuni della provincia che si avvalgono delle professionalità interne al nostro Comune per la gestione di una materia complessa come quella previdenziale”. Le altre amministrazioni della provincia che fanno parte della convenzione sono Asciano, Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Monteriggioni, Radda in Chianti, San Gimignano e Sovicille.
Il Comune di Rapolano Terme sarà tenuto, in base al numero dei suoi dipendenti, a un finanziamento annuo di 4mila euro a favore dell’ufficio associato.
RECINZIONE DA CANTIERE A RIDOSSO DI PORTA FONTEBRANDA: L’ASSESSORE MAGGI RISPONDE ALL’INTERROGAZIONE DI PORCELLOTTI
Evocando il Costituto Senese del 1309 e la necessità di tutelare il patrimonio e il decoro urbano, nella seduta consiliare odierna Gianni Porcellotti (PD) ha presentato un’interrogazione sulla presenza di una recinzione da cantiere nei pressi della Porta di Fontebranda. “Prima della storica Porta – ha specificato il consigliere – sul lato destro, uscendo dalla città, è stata effettuata una riqualificazione edilizia a fini residenziali dei locali della ex tipografia. Nella parte sottostante, proprio in adiacenza alla Porta, vi è una recinzione da cantiere, di color arancione, che indica soltanto “Lavori in corso””. Porcellotti ha spiegato come “la recinzione, sprovvista dei cartelli con le dovute informazioni sulla tipologia e la tempistica dell’intervento, rappresenti una presunta opera privata incompiuta che, ormai da 5 anni, costituisce un elemento visibile di incuria e degrado in un’area che è stata anche oggetto di riqualificazione urbana da parte dell’Amministrazione comunale”. Il consigliere ha chiesto “se esistono permessi edilizi rilasciati per il cantiere in questione che giustifichino la presenza della recinzione” e se sia ipotizzabile la sua rimozione ai fini della riqualificazione urbana dell’area “nella quale transitano anche molti turisti”.
L’assessore all’Edilizia privata, Stefano Maggi, ha risposto che nel mese di marzo 2013 è stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica per l’apposizione di un infisso “ed è in corso di definizione un procedimento amministrativo relativo a una richiesta di permesso a costruire per la realizzazione di un garage interrato. Al momento – ha aggiunto – non ci sono permessi o altri titoli abilitativi edilizi in corso di validità che riguardino l’immobile in oggetto: farò ulteriori verifiche con gli uffici preposti per procedere all’eventuale rimozione della rete di cantiere segnalata, se la sua presenza non è giustificata da pratica edilizia”.
Porcellotti si è dichiarato “né soddisfatto né insoddisfatto in attesa dell’esito che perverrà dagli uffici sulla sussistenza o meno di una pratica edilizia ai fini dell’auspicata rimozione della rete. Il punto è delicato, in quanto a ridosso delle mura storiche: richiede di essere ripulito dai rifiuti che vi sono stati gettati in questi anni e di essere riportato prima possibile allo stato di decoro che merita”.