SIENA. Dal Consiglio comunale odierno.
APPROVATA DAL CONSIGLIO LA VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA BIBLIOTECA DEGLI INTRONATI
Durante la seduta odierna, l’assemblea consiliare ha approvato la variazione al Bilancio di previsione della Biblioteca comunale degli Intronati.
“Si tratta di una modifica tecnica – come ha spiegato l’assessore al Bilancio Luciano Fazzi – che non altera gli equilibri di bilancio, finalizzata a una migliore classificazione delle spese finanziate dal Comune con il contributo di 130mila euro, trasferendone 60mila dal capitolo dedicato alla manutenzione ordinaria a quello per gli interventi manutentivi straordinari per la conservazione e tutela del patrimonio culturale. Inoltre, alcune somme non utilizzate nell’anno in corso e, quindi, disponibili, per un totale di circa 15 mila euro saranno indirizzate per l’allestimento, all’interno della Biblioteca, della Libreria e studiolo commissionati da Giulio del Taja all’architetto Agostino Fantastici”.
I RISULTATI DELLA GESTIONE DEGLI ENTI PARTECIPATI
Deliberata dall’assemblea consiliare, nella seduta odierna, la presa d’atto della relazione sui risultati globali della gestione 2018 di enti e organismi costituiti per l’esercizio di funzioni e servizi comunali. Il documento esamina le risultanze annuali delle partecipate che, a vario titolo, fanno riferimento all’Ente e copre un ambito più ampio del bilancio consolidato.
L’assessore al Bilancio Luciano Fazzi, ha affermato come “il rapporto è finalizzato non solo a rispondere alle esigenze normative e regolamentari, ma soprattutto alla necessità di conoscere in modo sufficientemente completo i risultati del “gruppo pubblico comunale”, attraverso l’esame degli aspetti patrimoniali e dei principali elementi della gestione”.
Il rapporto risulta strutturato in quattro parti: nella prima sono prese in considerazione le società di capitali: Acquedotto del Fiora, Fises, Intesa, Microcredito di solidarietà, Siena Ambiente, Siena Casa, Siena Parcheggi, Società consortile Energia Toscana (CET), Tra.in, oltre a Terre di Siena Lab, del quale l’amministrazione ha recentemente deliberato la dismissione. Nella seconda i consorzi: Terrecablate e la Società della Salute Senese; nella terza parte vengono analizzate le fondazioni: Accademia Musicale Chigiana, Derek Rocco Barnabei, ForTeS, Futura per Dopo di Noi onlus, Monastero onlus, MPS, Musei Senesi, Toscana Life Sciences, ITS Vita e ITS TAB; nell’ultima gli enti con natura giuridica diversa come l’ASP Città di Siena, l’Associazione Siena Jazz, l’Istituto di alta formazione musicale “Rinaldo Franci”, l’Enoteca italiana (in liquidazione), la Biblioteca Comunale degli Intronati, ATO Toscana sud e l’Autorità Idrica Toscana.
“Il valore delle partecipazioni societarie comunali – ha proseguito Fazzi – calcolato con il criterio del patrimonio netto, supera i 38 milioni di euro, in crescita di circa due milioni di euro rispetto al 2017. L’unica società interamente posseduta dal Comune è Siena Parcheggi, che ha migliorato il proprio risultato in termini di fatturato e, soprattutto, di utile di esercizio. Ciò rappresenta la positiva premessa per l’assunzione, prevista da gennaio 2020 e inizialmente per sei anni, delle nuove attività di gestione in house delle entrate dell’Ente. Particolarmente positivo il risultato economico di Acquedotto del Fiora, di cui l’amministrazione detiene il 5,24%, con fatturato in crescita del 13% e utile pressoché raddoppiato rispetto al 2017.
Otto società su dieci hanno chiuso il 2018 in utile; delle due società in negativo, la Fises, che detiene un patrimonio netto particolarmente cospicuo, ha coperto le perdite con proprie riserve, senza richiedere esborsi o accantonamenti, mentre TerrediSienaLab ha portato a nuovo le perdite.
L’esame delle più importanti partecipazioni di secondo livello riguarda in primo luogo i grandi gestori di servizi pubblici locali su scala pluriprovinciale: Tiemme, di cui TRA.IN. è socia al 36,72%, e SEI Toscana, che fa capo a Siena Ambiente per il 24,87%, o che estendono la loro sfera di attività anche oltre i confini regionali come il gruppo Estra, posseduto per il 25,14% da Intesa.
Fra i consorzi, Terrecablate prosegue nel 2018 nel miglioramento strutturale degli equilibri e anche la sua partecipata TCRS (Terrecablate Reti e Servizi) chiude con un utile significativo.
La produzione della Società della Salute Senese ha superato nel 2018 gli 11 milioni di euro (+12%) con un risultato economico sostanzialmente equilibrato.
Ancora positivo il risultato dell’ASP Città di Siena, con un valore della produzione di circa 20 milioni, continuando a perseguire l’obiettivo di rafforzare la rete sociale del territorio, al fine di renderla sempre più capillare, attraverso il coinvolgimento attivo della contrade e del vasto mondo del volontariato con le sue numerose associazioni.
Siena Jazz ha proseguito nel 2018 nell’azione di superamento delle criticità passate, registrando una più decisa crescita del patrimonio netto, condizione che può meglio sostenere l’ampliamento dell’offerta formativa di qualità (biennio universitario di specializzazione).
Fra gli enti di natura pubblica, una nota particolarmente positiva è rappresentata dall’Istituto Franci, che sta entrando nella fase di definitiva statizzazione, con un patrimonio rafforzato e un avanzo di amministrazione in netta crescita; la diversificazione delle entrate ha consentito al Comune, nel 2018, una riduzione del suo impegno finanziario annuale”.
LA DIFFUSIONE DEL BATTERIO “NEW DELHI” AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE URGENTE DI STADERINI
Il consigliere Pietro Staderini del Gruppo Sena Civitas nella seduta odierna del Consiglio ha chiesto di conoscere la reale situazione della diffusione del batterio “New Delhi” a Siena. Come ha ricordato lo stesso Staderini “è notizia di pochi giorni fa, a mezzo stampa, che negli ospedali toscani si sia registrata la presenza di un superbatterio resistente agli antibiotici denominato “New Delhi” con un picco di 11 casi avvenuti dal 16 al 22 settembre dall’inizio della comparsa nella nostra regione avvenuta nel novembre del 2018. Ma sono 102 i casi al 26 settembre che l’Agenzia regionale della Sanità sta tenendo sotto controllo con un tasso di mortalità al 37% rispetto ad altri batteri resistenti agli antibiotici”.
Nel sottolineare l’importanza della salute dei cittadini anche a seguito dell’ultimo decesso avvenuto a Siena il 16 settembre “che potrebbe essere correlato a un’infezione del “super batterio” e le dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità sulle misure messe in atto coi tempi e con le procedure previste dall’Oms e dal Ministero nonché la non necessità di specifiche strategie di prevenzione dello sviluppo di batteri NDM e di relativi allarmismi dell’assessore Appolloni”, ha chiesto di essere aggiornato “sul reale stato di diffusione, il numero di decessi a Siena potenzialmente correlativi al batterio anche a seguito delle recenti raccomandazioni dei medici e del dipartimento di sanità. E inoltre se sono state attivate misure straordinarie in merito”.
Nella risposta, l’assessore alla Sanità Francesca Appolloni, ha sottolineato “quanto la denominazione “superbatterio” è scientificamente scorretta perché tecnicamente non esiste alcuna classificazione in tal senso. In quanto, infatti, un Enterobatterio appartiene a una famiglia di microrganismi che fanno parte della normale flora microbica intestinale. Come per altri batteri e virus che possono infettare l’uomo, la trasmissione da un soggetto a un altro può avvenire prevalentemente per via oro-fecale. E’ per questo che, come per altri microrganismi, per prevenirne la diffusione viene raccomandato di attenersi alle comuni misure igieniche, prima fra tutte, il lavaggio delle mani, abitudine non comune, o l’uso di gel idroalcolico. Procedura da adottare in particolare dopo l’utilizzo dei servizi igienici, prima di venire a contatto con alimenti e, in ospedale, prima e dopo essere entrati in contatto con qualsiasi paziente”.
Sullo stato di diffusione della malattia, spiegando la natura del batterio e il suo habitat idoneo nonché ripercorrendo quanto avvenuto negli anni passati in Italia, l’assessore ha proseguito dichiarando che: “in Toscana la diffusione si è osservata più recentemente in alcune aree con l’individuazione del fenomeno grazie all’attenzione dei laboratori della Rete delle Microbiologie cliniche toscane. Anche l’AOUS notifica periodicamente all’Agenzia Regionale di Sanità i nuovo casi di NDM al fine di monitorare la situazione locale in tempo reale. Quanto al numero di decessi a Siena, potenzialmente correlabili alla contaminazione, la Direzione dell’AOUS afferma che ad oggi non ci sono morti direttamente correlati alla contaminazione o alla infezione NDM. Resta fermo, comunque, che i rari casi in cui il batterio è stato ritrovato nel sangue di pazienti presso l’AOUS, si parla di persone anziane, fragili per un quadro patologico importante, situazioni di immuno-depressione. E’ opportuno ricordare che un paziente colonizzato non è un paziente infetto né malato. L’Azienda, al fine di garantire la massima trasparenza, ha chiesto di implementare l’attività di riscontro diagnostico e ha avviato, secondo le indicazioni regionali, gli interventi volti a sorvegliare l’evoluzione del fenomeno tramite screening attivo soprattutto in specifici reparti quali terapie intensive, oncologia, onco-ematologia, trapianti, cardiochirurgia, malattie infettive, medicine utilizzando sia metodiche tradizionali che metodiche molecolari. Contestualmente al potenziamento dello screening, sono state messe in campo anche il rafforzamento delle procedure di prevenzione e controllo delle infezioni nelle strutture e l’adozione degli schemi terapeutici più adeguati per il trattamento delle infezioni da batteri NDM”.
Staderini nel ringraziare l’assessore per l’attenta e puntuale risposta “si è dichiarato rassicurato del fatto che non ci siano ad oggi misure straordinarie in atto, ma particolari e puntuali atti per fronteggiare la malattia, e che, contrariamente alle insistenti voci circolanti, non si è registrato nessun decesso riconducibile a tale batterio, e quindi nessun allarmismo”.
IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI ALLOGGI ERP
L’assemblea consiliare, nella seduta odierna, ha approvato il nuovo Regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP). Come ha illustrato l’assessore alla Casa Francesca Appolloni “il nuovo testo si è reso necessario per aggiornarlo alla legge regionale toscana n. 2/2019 che ha riformato la normativa del settore”>.
Il documento è composto da quattro macro argomenti: la disciplina dei requisiti di accesso e le tempistiche di pubblicazione del bando di concorso ERP e della relativa graduatoria per l’assegnazione definitiva degli alloggi, nonché le modalità e i criteri di assegnazione; i criteri per l’assegnazione in utilizzo autorizzato, ovvero l’assegnazione temporanea per emergenza abitativa; la mobilità (d’ufficio, ordinaria su domanda e consensuale); le variazioni del nucleo familiare assegnatario e l’ospitalità temporanea nelle abitazioni ERP.
Il bando Erp è quadriennale, con possibilità, se necessario, di integrazioni biennali o annuali oppure, in via eccezionale, e previa informazione alla Giunta regionale, di bandi speciali, per assegnare un numero massimo di alloggi pari al 30% di quelli messi a disposizione del Comune da Siena Casa, per determinate esigenze locali o per particolari situazioni di emergenza abitativa.
“Una modifica significativa – ha proseguito l’assessore – riguarda i criteri e le modalità di assegnazione degli alloggi per cause emergenziali, per ottimizzare l’utilizzo del patrimonio residenziale a disposizione rispetto alla composizione e alle esigenze dei nuclei in graduatoria. Definiti, poi, tempi e modalità di convocazione per il controllo dei requisiti, con contestuale ricognizione della composizione dei nuclei familiari, e le tempistiche per l’accettazione e la successiva stipula del contratto di locazione. Fra i requisiti di partecipazione, abbiamo confermato quello della residenza nel territorio comunale da almeno 5 anni alla data di presentazione della domanda”.
Come quota di alloggi Erp da destinare all’utilizzo autorizzato per cause emergenziali inserito il limite del 30%, di cui il 20% riservato a coloro che dichiarino le varie condizioni emergenziali previste dalla normativa e il restante 10% da destinare alle famiglie seguite dai servizi sociali. La percentuale del 30% è stata diminuita rispetto al 35% previsto nel precedente Regolamento, sia per lasciare più spazio alla mobilità sia poiché gli assegnatari temporanei, nella gran parte dei casi, al termine del periodo emergenziale, non rilasciano spontaneamente le abitazioni, creando difficoltà nel recupero delle stesse. “La quota proposta, quindi, viene ritenuta sufficiente per affrontare i casi emergenziali più gravi nel corso dell’anno e si ritiene di dover destinare, inizialmente, almeno un 20% alla mobilità complessiva per garantire un realistico ed efficace avvio delle procedure”.
Riguardo alla mobilità di ufficio, questa verrà attivata ogni biennio dopo un rapporto dettagliato di Siena Casa sulle situazioni di sovraffollamento e sottoutilizzo esistenti da oltre due anni negli alloggi assegnati in modo definitivo; mentre per la mobilità ordinaria sarà emesso un apposito bando.
“Rispetto al precedente Regolamento – ha concluso l’assessore – la quota annuale complessiva di alloggi per la mobilità è stata portata dal 5% al 20%, in considerazione del fatto che molti assegnatari segnalano necessità di cambio soprattutto per problematiche di sovraffollamento, e anche perché la recente normativa regionale ha cambiato i parametri di sovraffollamento da “oltre due persone a vano utile” a “due persone a vano utile”, creando, di fatto, un incremento delle situazioni di sovraffollamento sopravvenuto. Inoltre sono stati inseriti alcuni ulteriori paletti per impedire una variazione della composizione del nucleo familiare finalizzata a ottenere benefici indebiti. Anche per l’ospitalità temporanea sono state previste specifiche sanzioni che possono portare alla decadenza in caso di comportamenti problematici o conflittuali legati all’ospite, seppur autorizzato. Consentita, invece, l’ospitalità della persona legata all’assegnatario da rapporto di lavoro come badante. Inoltre, è stata approvata, con operatività dal 1° ottobre, la graduatoria per il canone concordato su alloggi di proprietà pubblica e, parallelamente, è stato recepito l’Accordo territoriale che prevede la stipula di contratti a canone concordato anche per i soggetti privati, i quali, di conseguenza, possono usufruire di sgravi fiscali”.
IL CONSIGLIERE PAOLO SALVINI NELLA COMMISSIONE DI STUDIO PER IL REGOLAMENTO DEL PALIO
Durante la seduta odierna, il consigliere Paolo Salvini è stato nominato, all’unanimità, dall’assemblea nella Commissione di studio per la revisione del Regolamento per il Palio, in sostituzione del dimissionario Maurizio Forzoni (Fratelli d’Italia).
La Commissione risulta, quindi, così costituita: il Sindaco Luigi De Mossi, in qualità di Presidente; dai consiglieri Carlo Marsiglietti (Voltiamo Pagina) e Paolo Salvini (Lega) per i gruppi di maggioranza, Luca Micheli (PD) e Pierluigi Piccini (Per Siena) per le minoranze; dal Presidente del Comitato Amici del Palio; dal Segretario Generale del Comune, come organo tecnico, e da Claudio Rossi, Marco Fattorini e Massimo Castagnini, indicati dal Magistrato delle Contrade.
NOMINATA LA COMMISSIONE DI STUDIO PER IL SANTA MARIA DELLA SCALADopo l’approvazione dell’emendamento presentato da Massimo Bianchini (Lega) con il quale il consigliere chiedeva di aumentare i componenti della Commissione di studio per la gestione del Santa Maria della Scala: da due a tre per la maggioranza e da uno a due per la minoranza, la stessa, dopo le proposte avanzate, è risultata composta dai consiglieri Andrea Piazzesi (Lega), Fabio Massimo Castellani (Voltiamo Pagina) e Orazio Peluso (Forza Italia) per la maggioranza; da Pierluigi Piccini (Per Siena) e Alessandro Masi (PD) per la minoranza. Presidente il sindaco Luigi De Mossi e Michele Pinzuti, segretario generale del Comune, come organo tecnico, senza diritto di voto.
Dallo scorso 10 settembre, infatti, il primo cittadino aveva informato l’aula dell’intenzione di nominare una Commissione ad hoc per disegnare e definire il futuro del complesso museale.
Come ha illustrato De Mossi “questo organismo avrà compiti di studio e verifica degli aspetti tecnico giuridici ed economici sulle modalità di gestione, in modo da consentire una più efficiente ed efficace conduzione di governo”.
IN CONSIGLIO IL BILANCIO CONSOLIDATO 2018
Durante la seduta di oggi, l’assemblea consiliare ha approvato il Bilancio consolidato 2018, con l’obiettivo, come ha spiegato il sindaco Luigi De Mossi “di rappresentare in forma integrata lo stato patrimoniale e il conto economico del Comune insieme alle principali aziende che costituiscono il Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP)”.
Il perimetro di consolidamento include quest’anno Siena Parcheggi, Tra.in, ASP Città di Siena, Biblioteca degli Intronati, Società della Salute Senese e, per la prima volta, Siena Casa.
“I valori esposti nel documento – ha proseguito – in attuazione del forte impegno messo in campo dall’attuale amministrazione, registrano complessivamente una crescita e diffusi segnali di miglioramento, sia per i positivi risultati di gestione delle aziende sia per l’ampliamento dell’area delle società partecipate. L’utile consolidato del 2018 che ammonta, infatti, a 14,281 milioni di euro, in aumento del 14,2% rispetto a 12,506 milioni del 2017, deriva, principalmente, dal risultato ampiamente positivo, a consuntivo, del capogruppo Comune di Siena, rafforzato da quello di Siena Parcheggi e ASP, oltre che, in misura più limitata, degli altri soggetti. Solo la Biblioteca presenta una modesta perdita economica, dovuta, esclusivamente, a spese finanziate con l’avanzo dell’esercizio precedente.
Il valore della produzione del “gruppo comunale” è cresciuto da 127,781 milioni di euro del 2017 a 140,506 del 2018 (+10%), contribuendo al miglioramento del risultato operativo, passato da +12,967 a +21,631 milioni di euro (+66,8%). Anche la gestione finanziaria presenta un miglioramento (38%), passando da -2,214 milioni a -1,373 milioni di euro. Mentre il patrimonio consolidato dell’Amministrazione è valutato, al 31/12/2018, in 372,2 milioni di euro, con debiti totali che scendono da 115,254 milioni a 98,731 milioni di euro (-14,3%).
Il totale delle attività, costituite per circa l’85% da immobilizzazioni (beni durevoli), sale da 507,480 del 2017 a 526,842 milioni di euro (+3,8%) nel 2018.
Positiva, infine, anche la dinamica della liquidità del gruppo, che da 23,679 milioni di euro cresce a 30,772 (+30%)”
GESTIONE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO. APPROVATE LE MODIFICHE ALLO STATUTO E AI PATTI PARASOCIALI
Il sindaco De Mossi: “Prorogare la concessione di 5 anni rappresenta l’unico strumento per assicurare contemporaneamente il rispetto degli standard di servizio imposti dalla normativa, le esigenze di investimento sul territorio, una dinamica tariffaria meno invasiva per l’utenza”.
Nella seduta odierna, l’assemblea consiliare ha approvato alcune modifiche allo Statuto dell’Acquedotto del Fiora e ai Patti parasociali.
Il sindaco Luigi De Mossi, dopo aver illustrato all’aula i riferimenti normativi che regolano i rapporti tra enti locali e gestori del servizio idrico integrato, ha fatto riferimento all’accordo di programma del 2000 tra i Comuni ricompresi nell’ATO 6 “Ombrone” per la costituzione del gestore unico del servizio idrico, affidato, l’anno successivo, all’Acquedotto del Fiora (AdF) per venticinque anni, fino al 31/12/2026. Nell’aprile di quest’anno l’assemblea dei soci di AdF ha approvato la richiesta di allungamento della stessa concessione per ulteriori cinque anni, fino al 31.12. 2031 e l’invio all’Autorità Idrica Toscana del prolungamento del periodo.
Il primo cittadino ha spiegato come “un orizzonte temporale più ampio consentirà all’azienda di diluire gli oneri di investimento (ammortamenti e oneri finanziari) in quote annue minori, di ottenere benefici sia nella tariffa sia nella possibilità di avere risorse da investire su nuovi progetti attraverso il progressivo ammortamento nel tempo degli interventi, specie quelli compiuti a inizio concessione; liberare risorse sia tariffarie sia finanziarie, visto che a fine 2026 saranno completamente rimborsati, ai gestori precedenti (i Comuni), gli oneri pregressi sulle opere realizzate (circa 3milioni di euro). Il futuro scenario otterrà l’effetto di coniugare tra loro le esigenze di investimento sul territorio, la sostenibilità di una dinamica tariffaria meno invasiva sull’utenza, l’ottimizzazione dei rapporti con gli enti finanziatori, stante l’opportunità di consolidare o rifinanziare a condizioni più vantaggiose”.
L’Autorità Idrica Toscana, accogliendo la proposta della conferenza territoriale n. 6 Ombrone e, di conseguenza, l’istanza del gestore sull’estensione di cinque anni dell’affidamento del servizio, ha stabilito nel 31/12/2019 il termine per ottenere l’impegno formale di banche o istituti di credito e finanziari a coprire il nuovo programma di interventi e il relativo piano economico e finanziario, in modo da concludere l’iter di approvazione.
“Come effetto del prolungamento di cinque anni dell’affidamento della concessione all’AdF – ha precisato De Mossi – sarebbero previsti circa 250 milioni di ulteriori investimenti nel periodo 2020-2031, portando il valore complessivo degli interventi del periodo a oltre 400 milioni, il volume medio complessivo a 31 milioni annuali, pari a circa 80 euro per abitante all’anno, invece degli attuali 19; nonché l’azzeramento, a partire dal 2027, dei mutui ai Comuni e il ritorno alle attività strategiche all’interno del territorio, tra le quali il controllo di qualità dell’acqua e la progettazione. Da qui la necessità di procedere a sottoscrivere alcune modifiche allo Statuto della società e a un’integrazione dei patti vigenti tra soci, al fine di regolamentare la governance e l’operatività all’interno del percorso per la richiesta di allungamento della concessione all’Acquedotto del Fiora”.
Come ha evidenziato il sindaco “il prolungamento temporale al 2031 risulta l’unico strumento in grado di assicurare contemporaneamente il rispetto degli standard di servizio imposti dalla normativa, le esigenze di investimento sul territorio, una dinamica tariffaria meno invasiva per l’utenza e l’ottimizzazione dei rapporti con gli enti finanziatori sia in termini di solvibilità sia di condizioni più vantaggiose”.
IL COMUNE RECEDE DALLA FONDAZIONE MUSEI SENESI
L’assemblea consiliare ha deliberato oggi, 30 settembre, di recedere dalla Fondazione Musei Senesi, alla quale aveva aderito come partecipante istituzionale.
Il sindaco Luigi De Mossi ha spiegato all’aula che “l’adesione alla Fondazione non appare indispensabile per il raggiungimento delle finalità espresse da questa amministrazione nel DUP 2019-2021, in particolare relativamente all’obiettivo di valorizzazione integrata e fruizione dei beni culturali della città”.
Il primo cittadino aveva, infatti, già espresso la volontà di recedere, con nota dello scorso aprile, non partecipando all’assemblea della stessa Fondazione e non procedendo ad alcuna designazione di rappresentanti nel Consiglio di gestione.
Come ha evidenziato “Dopo attenta analisi con gli uffici ho ritenuto che la quota di adesione, 16.621 euro annui (già pagata per il 2019), oggettivamente alta, non ha portato vantaggi al Museo Civico e alla Torre del Mangia, i due siti che rientrano nella Fondazione. Il rapporto costi-benefici, infatti, appare sproporzionato, soprattutto perché Siena non ha avuto un ruolo centrale come invece altri musei in Provincia. Perché – ha concluso De Mossi – la precedente amministrazione non ha pagato la somma di 53.379 euro relativa al periodo 2009-2013, se reputava l’adesione di vitale importanza per Siena? Il governo attuale della città ha dovuto procedere a saldare questo debito insoluto”.
Una decisione, come più volte ripetuto dal sindaco, che viene motivata dall’esigenza di “reciprocità e non solo sul piano economico, ma anche su quello funzionale. Questa come altre situazioni sono all’attenzione dell’Ente, perché spese economiche che si dilatano nel tempo senza concretizzare alcun vantaggio si potrebbero configurare, anche, come danno erariale”.
APPROVATO, ALL’UNANINITA’, IL PROGETTO PRELIMINARE PER IL COMPLETAMENTO DELLA VIABILITA’ IN VIALE TOSELLI E PIAZZA MAESTRI DEL LAVORO
Durante la seduta consiliare, è stato approvato, all’unanimità, il progetto preliminare di fattibilità tecnica ed economica, per 600mila euro, interamente redatto dagli uffici comunali, e relativo ai lavori di connessione e riqualificazione della viabilità tra piazza Maestri del Lavoro e via B. Marzi, oltre al completamento delle opere di urbanizzazione per la mobilità interna di viale Toselli e implica l’approvazione contestuale della variante al Regolamento Urbanistico propedeutica, peraltro, ad apporre il vincolo preordinato all’esproprio sulle aree interessate.
“L’intervento – come ha illustrato l’assessore ai Lavori Pubblici Massimo Sportelli – costituisce il compimento amministrativo di uno tra i più importanti intenti programmatici di questa amministrazione, che inerendo sia l’urbanistica sia la viabilità e, naturalmente, i Lavori Pubblici, ha comportato una complicità di intenti e sinergie tra tutte le componenti di Giunta interessate. Questa spinta verso l’obiettivo, quest’oggi è stata pienamente raccolta da tutti gli uffici comunali intervenuti, dall’Ingegnere Capo, ai progettisti, fino all’ultimo degli impiegati il cui lavoro è stato essenziale, oltre allo sviluppo del progetto, a raccogliere la quasi totalità dei consensi dei proprietari. La progettualità è stata, infatti, mediata con gli interessi privati tenendo assemblee pubbliche e ricevendo fisicamente gli istanti.
L’amministrazione, come si evince dal progetto, intende promuovere il potenziamento della viabilità esistente prevedendo anche interventi di connessione e riqualificazione per la riduzione del traffico veicolare, migliorando la sicurezza stradale, la funzionalità e percorribilità dei mezzi e dei pedoni. Già nell’aprile scorso era stato approvato, in questa sede, il Documento politico-programmatico di sintesi per la redazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) “Una nuova mobilità al servizio della città”, nel quale si parlava di accessibilità ai grandi poli attrattori e si indicava viale Toselli come il comparto interessato da un diverso sistema di circolazione pedonale e veicolare basato su un’appropriata mobilità interna. L’intervento, al fine di valorizzare e migliorare la rete infrastrutturale esistente nell’area artigianale e commerciale di viale Toselli, è rivolto al perseguimento di molteplici obiettivi, tra i quali la redistribuzione del traffico veicolare, la connessione della viabilità interna con la creazione di una alternativa parallela, l’ottimizzazione degli spostamenti interni, il miglioramento della sicurezza stradale, la razionalizzazione delle aree di parcheggio, la riqualificazione e valorizzazione di un’area urbana mista. L’attuazione della proposta progettuale, a completamento della viabilità esistente, permetterà, tra l’altro, una considerevole riduzione del tragitto di chi volesse raggiungere l’area artigianale/commerciale in piazza Maestri del Lavoro, con ricadute benefiche sull’ambiente”.
Attualmente il percorso è di circa 1,3 km e si sviluppa dalla rotatoria in corrispondenza della strada di Busseto, lungo viale Toselli fino alla successiva rotatoria, per poi risalire fino a piazza Maestri del Lavoro. Con il nuovo progetto il tragitto per la stessa destinazione si ridurrebbe a soli 400m, percorrendo strada di Busseto e poi via B. Marzi.
“La realizzazione del collegamento nord-sud – ha proseguito Sportelli – all’interno della zona commerciale-artigianale consentirà di svincolare la circolazione a servizio della zona da quella primaria di attraversamento, così le auto potranno dirigersi direttamente verso nord, lungo via Marzi e accedere alla viabilità principale dalla rotatoria Toselli-Busseto, meno congestionata di quella Toselli-Aretina. Realizzando gli opportuni collegamenti all’interno dei vari lotti delle porzioni nord dell’area, sarà possibile accedere agevolmente alle attività in corrispondenza di via Marzi anche dal retro di viale Toselli, perseguendo l’obiettivo di vietare le manovre di svolta a sinistra lungo viale Toselli in corrispondenza degli esercizi posti in via Marzi, perché tali manovre, oltre che pericolose, risultano, infatti, causa di congestione del traffico”.
IL GRUPPO PER SIENA INTERROGA LA GIUNTA SULLA RIQUALIFICAZIONE DELLA ZONA DEI PISPINI
Il consiglio comunale è tornato ad occuparsi della viabilità fuori Porta Pispini tramite un’interrogazione dei consiglieri del Gruppo Per Siena, Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini. Dopo aver evidenziato una serie di disagi che riguardano la zona, Griccioli ha chiesto di sapere “quali sono le intenzioni dell’amministrazione in merito all’uso dell’ex Distretto Militare Santa Chiara in virtù delle trattative portate avanti con il Ministero della Difesa e degli Interni”. Il consigliere ha inoltre chiesto “se per favorire la riqualificazione di tutta la zona dei Pispini e quella fuori della Porta di San Viene si ritiene opportuno creare nuovi posti macchina”, così come se “si ritiene opportuno risolvere i problemi del parcheggio selvaggio in occasione di eventi all’interno del centro storico, e se questa amministrazione è a conoscenza della pericolosità di via Aretina dove si sono susseguiti ultimamente alcuni incidenti che, fortunatamente, hanno generato la sola lesione degli autoveicoli coinvolti, e se ci sono prese di posizione per tutelare la sicurezza di questa via”.
A rispondere l’assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti, che ha evidenziato che “sono anni che il problema dei parcheggi ha assunto una dimensione rilevante, l’assenza o l’insufficienza di posti auto penalizza una zona, quella dei Pispini, che noi consideriamo tutt’altro che marginale nel disegno di sviluppo della città”. Michelotti ha però precisato che “occorre interrogarsi sulle colpe e sulle cause e concause di questa situazione. Il disagio nasce da un errato sviluppo dell’area, laddove si è permesso l’edificazione residenziale al posto di parcheggi. Scelte operate dalle precedenti amministrazioni di cui gli interroganti, è opportuno ricordarlo, hanno fatto parte. Diventa complicato immaginare la realizzazione di parcheggi o di aree di transito, quando si eredita una situazione così complessa”.
Riguardo al tema del distretto militare del Santa Chiara, Michelotti ha chiarito che “deve tornare a fare parte della città”, e sulla struttura “c’è un progetto e un confronto avanzato con il Demanio militare, un tavolo permanente di confronto che portiamo avanti da mesi e che si tradurrà in una convenzione. Peraltro anche su questo tema si evidenzia che il demanio era pronto da anni a sottoscrivere un accordo che prevedesse alcune importanti permute con il Comune, foriere di acquisizioni importanti per l’amministrazione. Ma inspiegabilmente tutto è rimasto fermo e inevaso sempre per anni”. Infine l’assessore ha dichiarato che “a breve riattiveremo e sottoscriveremo l’accordo di permuta e inseriremo una nuova destinazione d’uso per il Santa Chiara, in accordo con la Nobile Contrada del Nicchio, con la quale stabiliremo un nuovo progetto ed utilizzo dell’area, corredato da un nuovo assetto della viabilità ancora allo studio”.
Griccioli, nel dichiararsi “parzialmente soddisfatto visto che l’amministrazione è oramai quasi arrivata al traguardo per accordi definitivi per il S. Chiara”, ha consigliato all’assessore “di portare il cambio d’uso della struttura all’attenzione dell’apposita Commissione”. Mentre per quanto riguarda la pericolosità della viabilità di via Aretina, vista l’assenza in aula del vicesindaco, ha annunciato che ripresenterà, successivamente, l’interrogazione dedicata a questo tema. Vanni Griccioli ha infine suggerito “di utilizzare, a uso parcheggio, l’hanger sotto il S. Chiara, così da risolvere il problema relativo alla mancanza di spazi per la sosta delle auto all’interno di Porta Pispini”.