Formichi nel consiglio della Fondazione Vita - ITS per le nuove tecnologie della vita

SIENA. Il sindaco Bruno Valentini ha comunicato, oggi, all’assemblea consiliare la nomina di Patrizia Formichi come rappresentante del Comune nel Consiglio di Indirizzo della Fondazione di partecipazione denominata “Vita – Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie della vita”.
A BREVE LO SMONTAGGIO DELLA GRU EDILE DAVANTI ALLA CHIESA DI SAN MARTINO
La presenza della gru edile in via di San Martino, di fronte alla chiesa omonima, dovuta a lavori nei chiostri interni, è stata oggetto dell’interrogazione presentata nella seduta consiliare odierna da Ernesto Campanini (Sinistra per Siena, RC, SsM). Il consigliere, riportando le lamentele dei residenti della zona sulla pericolosità del macchinario e sottolineando come questo “abbia ormai modificato, da anni, lo skyline del centro storico della città”, ha rilevato anche come lo stesso “abbia comportato lo spostamento dei tavolini del ristorante adiacente di fronte alle Logge del Papa, impedendo la visuale di un monumento così importante”. Campanini ha quindi chiesto all’Amministrazione comunale di conoscere “le tempistiche di smontaggio della gru e del termine dell’intervento edile e se, successivamente, verrà concessa ancora l’area di fronte alle Logge del Papa per il posizionamento dei tavolini del ristorante”.
L’assessore all’Urbanistica, Stefano Maggi, ha informato che nell’ambito del progetto unitario per i lavori di restauro e recupero funzionale con ristrutturazione edilizia al piano sottotetto dell’ex Convento di San Martino, approvato nell’aprile 2014, a cui ha fatto seguito l’atto unilaterale d’obbligo, in cui la proprietà si era impegnata a rimuovere la gru e la relativa area di cantiere entro il mese di marzo 2015. Un termine non rispettato “per problematiche e circostanze non prevedibili al momento della sottoscrizione degli atti che – come ha detto Maggi hanno comportato il prolungarsi dei tempi dell’intervento e una richiesta di proroga, concessa dalla Giunta fino al 31 gennaio 2016. Va detto, però, che nel caso di necessità per altri edifici quello è l’unico luogo, per la sicurezza statica richiesta, dove può essere collocata”. L’assessore ha anche affermato che i lavori all’immobile richiedenti l’uso della gru dovranno finire entro il termine indicato.
Per quanto riguarda, invece, l’occupazione di suolo pubblico delle pedane per la somministrazione di bevande e alimenti da parte del citato ristorante, Maggi ha sostenuto come debba essere considerata “temporanea e soggetta ad autorizzazione paesaggistica. Una volta smontata la gru l’occupazione non verrà rinnovata. E’, inoltre, allo studio con la Soprintendenza un progetto per rendere ancora più facilmente visibili le Logge che, chiaramente, non prevede la sosta di pedane o veicoli, ma soltanto l’accesso delle persone”.
Ernesto Campanini nel ringraziare l’assessore che, comunque, ha dato indicazioni precise sullo smontaggio della gru, sull’eliminazione del palco a uso del ristorante e del parcheggio abusivo si è, però, dichiarato insoddisfatto e ha ribadito “la necessità di mantenere le promesse su una questione che va avanti da quasi 10 anni>>, altrimenti tornerà <<ancora una volta a interrogare l’amministrazione su questo argomento”.
LA PULITURA DELLE SPONDE DEI CORSI D’ACQUA ALL’ATTENZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Accorpate le due interrogazioni presentate, rispettivamente da Michele Pinassi (MoVimento Siena 5 Stelle) e Massimiliano Bruttini (PD), durante l’odierno Consiglio Comunale e riguardanti le modalità di pulitura delle sponde dei corsi d’acqua.
Pinassi, nel richiamare l’intervento di pulizia degli argini del torrente Riluogo nelle zone di Massetana Romana e di Cerchiaia, affidato tramite il Consorzio di bonifica Toscana Sud di cui il Comune di Siena è socio, alla ditta “Buon legno” di Buonconvento, ha affermato come “da anni, l’incuria abbia creato una situazione intollerabile anche sotto il profilo sanitario”, e sottolineando “la pesantezza dei recenti interventi di pulizia, che hanno creato una sorta di totale desertificazione dell’habitat dell’argine, che modifica anche il paesaggio”, ha citato un documento del Consorzio di bonifica Colline del Chianti sulla corretta manutenzione di fiumi e canali. “Piuttosto che di un taglio selettivo degli alberi a fine ciclo vitale, o pericolanti, o ubicati in posizioni particolari in questo caso si è trattato di un abbattimento generale anche per le piante che si mostravano in stato di salute. Tutto questo quando, invece, un cittadino che vuole abbattere anche un solo albero deve attendere l’esito della Commissione paesaggistica comunale”.
Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione “se fosse al corrente delle modalità di esecuzione di un intervento così radicale e se questo possa determinare situazioni di pericolo sull’argine del torrente Riluogo; inoltre, se sono in programma ulteriori operazioni nel territorio comunale e come vengono esercitati, da parte dei soggetti competenti, i dovuti controlli sul rispetto dei vincoli paesaggistici”.
Bruttini cita, invece, i pareri di Massimo Tassi, responsabile del Servizio manutenzione, opere e impianti del Consorzio di bonifica “per il quale interventi così radicali sono stati dettati dalle condizioni delle sponde, che si presentano in condizioni di totale abbandono”, e di Sandro Piazzini, consulente della Provincia per le aree protette, “secondo cui la rimozione completa della vegetazione comporta una sostanziale modifica della biodiversità dell’habitat del fiume, mettendo a repentaglio la stessa sopravvivenza della fauna”, ha evidenziato come siano “stati abbandonati, lungo il corso del fiume, ramaglie e residui di lavorazione”, e domandato “se questi non creino una situazione di potenziale pericolo per l’alveo stesso e come il Consorzio intenda programmare i futuri interventi”.
“La manutenzione del verde – ha detto in premessa l’assessore all’ambiente Paolo Mazzini – passa dalla sua cura. Il Comune non solo impianta nuovi alberi ma procede anche al taglio e alla potatura proprio per rafforzare le piante”.
Mazzini, nel riportare i contenuti di una nota del direttore generale del Consorzio Toscana Sud, Fabio Zappalorti, che ha ripercorso le tappe di istituzione e offerto un quadro sulle funzioni e attività, tra cui la difesa del suolo, provvista e gestione delle acque a prevalente uso irriguo, nonché la tutela e valorizzazione dell’ambiente, ha ricordato che “Il Consorzio ha competenza su una superficie di oltre 600mila ettari comprendendo 29 Comuni della provincia”. “Il taglio di manutenzione – ha proseguito – è finalizzato alla riduzione del rischio idraulico attraverso il ringiovanimento delle piante esistenti lungo le sponde dei fiumi e le loro pertinenze idrauliche: un’operazione che non prevede l’asportazione delle radici, ma il mantenimento delle stesse al fine di riproporre una pianta giovane, stabile e flessibile nel caso si verifichino ondate di piena. In un primo momento, tale pratica sembra arrecare danno al corso d’acqua e alla fauna ittica e volatile, ma dopo pochi mesi , invece, ne determina una stabilizzazione complessiva, sviluppando nuovamente la vegetazione e ricreando gli habitat che si credevano perduti”.
Come ha spiegato Mazzini, nel caso specifico del fosso Riluogo, del torrente Tressa e del fiume Arbia, il Consorzio, di concerto con gli uffici tecnici dei Comuni interessati, ha deciso di operare nei tratti prospicienti i centri abitati e nelle zone con insediamenti potenzialmente soggetti a rischio esondazione. Per il primo, in particolare, nel tratto compreso fra i Due Ponti e il ponte ferroviario in località Ruffolo, dove attraversa 2 ponti ferroviari, 8 ponti per infrastrutture viarie e 6 tratti di tombamento; per il secondo, tra Cerchiaia e la strada di Montalbuccio, una zona altamente antropizzata interessata da 18 ponti stradali e due zone di completo tombamento; per il terzo, infine, nella zona di ponte a Tressa, al fine di mettere in sicurezza il depuratore dei liquami del Comune di Siena”.
“Le ramaglie lungo l’alveo sono il fogliame che materialmente non può essere raccolto, mentre tutto ciò che potrebbe provocare ostruzione a ponti o manufatti viene rimosso e allontanato in cumuli di stoccaggio per poi essere cippato o trasferito altrove”.
“Il Comune – ha concluso – non è rimasto insensibile. Per questo ha promosso l’incontro tenutosi lo scorso 28 dicembre, fra il Consorzio di bonifica e alcune tra le principali associazioni ambientaliste locali, durante il quale sono stati valutati principi di concordia da valutare in successivi appuntamenti già calendarizzati. Il prossimo, aperto al pubblico, con l’assessore regionale all’ambiente Federica Frantoni, si terrà nei primi giorni di febbraio”.
Sulla programmazione degli interventi nel territorio comunale, il Consorzio ha redatto il piano delle attività attenendosi alle linee guida della Regione Toscana.
Michele Pinassi nell’esternare “incredulità per la risposta ottenuta, visto che anche gli EcoDem avevano già sottolineato le criticità da noi avanzate”, ha ricordato come “anche a seguito dell’alluvione che colpì Firenze gli studiosi si erano resi conto dell’utilità delle piante per rallentare il flusso della pioggia, un rallentamento che serve anche ad approvvigionare le falde acquifere”. Ed ha ribadito che “le potature effettuate impediranno nuovi butti, e che la ditta le ha fatte gratuitamente perché la legna ricavata si è tradotta in guadagno”.
Massimiliano Bruttini ha, invece, ringraziato per le informazioni ricevute che “serviranno ad informare la città, così da dirimere alcuni dubbi”. “Anche se – ha aggiunto – personalmente alcuni dubbi mi rimangono, ma l’importante è che le persone siano consapevoli dei percorsi avviati. La raccomandazione è di mandare, all’interno del Consorzio, presenze significative visto che la nostra provincia ne è entrata a far parte solo adesso”.
IL VICESINDACO MANCUSO: “A SIENA GIA’ OPERATIVE DUE STRUTTURE DI COWORKING ACCREDITATE E I LOCALI DELL’EX CIRCOSCRIZIONE 5 DIVENTERANNO UN INCUBATORE DI IMPRESA”
Partendo da un’analisi dell’attuale contesto socio-economico e delle relative difficoltà occupazionali, Stefania Bufalini, Ivano Da Frassini e Gianni Porcellotti (PD) hanno presentato, nella seduta odierna, un’interrogazione sul tema del coworking. Da Frassini rimarcando “il dovere delle istituzioni e degli enti locali di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per promuovere il lavoro” e richiamando “come, troppo spesso, giovani professionisti si trovino schiacciati tra la morsa della crisi economica, l’elevata concorrenza e l’impossibilità di mettere in campo l’apparato dei beni materiali e strumentali per l’avvio di un’attività”, ha sottolineato come “il Comune potrebbe mettere a disposizione una parte del proprio patrimonio immobiliare per promuovere esperienze di coworking e di start-up professionali”. Secondo Da Frassini “la disponibilità di locali favorirebbe la circolazione di idee, conoscenze e persone tra più realtà lavorative e permetterebbe di ottimizzare le risorse necessarie allo svolgimento delle varie attività, consentendo anche la condivisione delle spese”. Il consigliere ha quindi chiesto all’Amministrazione se siano già stati individuati spazi in strutture comunali da adibire a locali per il coworking e per start-up professionali, “tenendo anche conto della necessità di coprire capillarmente tutto il territorio comunale e di distinguere tra spazi di fruizione collettiva, ovvero capaci di accogliere più attività, e uffici singoli e temporanei”.
Il vicesindaco Fulvio Mancuso nel condividere con i firmatari dell’interrogazione come il disastro economico-finanziario, che ha colpito tutto l’occidente, unito alle politiche restrittive dei vari Governi abbia causato effetti pesantissimi sull’occupazione provocando nuova povertà, solitudine e insicurezza ha affrontato il tema del coworking. “Una pratica nata negli Stati Uniti e diffusasi in Europa e consistente, sostanzialmente, in un mix tra contenitore – lo spazio, e contenuto, dove l’unione della logistica serve soprattutto ad uno scambio di professionalità e competenze capace di arricchire la capacità progettuale di un team che lavora in un luogo condiviso, che può anche generare start up: imprese con determinate caratteristiche di business model e di scalabilità”. Affrontando il tema contestualizzato al nostro territorio Mancuso ha evidenziato che l’amministrazione si sta muovendo in una dinamica regionale, perché la Regione Toscana, con una delibera del settembre 2014, ha già approvato gli indirizzi per la costituzione di un elenco qualificato di soggetti fornitori di coworking e l’assegnazione di voucher a favore di giovani toscani che desiderano intraprendere questa esperienza; e, successivamente, approvato due bandi, uno, appunto, per l’accreditamento dei soggetti che gestiscono strutture di coworking, l’altro per la concessione dei contributi di sostegno per i giovani che vogliano accedervi. “Questo è accaduto anche a Siena dove esistono già due strutture accreditate dalla Regione, che svolgono attività di coworking. Infatti il bando di “Giovani Sì” presenta, oggi, un elenco di 19 soggetti, di cui due di Siena: Multiverso e CoopUp. Ci stiamo, quindi, già attivando all’interno delle linee dettate a livello regionale. La Toscana, come riportato in un recente articolo uscito sul Sole 24 Ore, risulta tra le realtà più dinamiche, sia per quanto riguarda il coworking, grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo (FSE), sia per le start up innovative, grazie Programma Operativo Regionale (POR), che persegue gli obiettivi di Competitività Regionale e Occupazione (CREO) finanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR)”. “Come Comune di Siena – ha proseguito – abbiamo partecipato ad un bando regionale, ancora in corso di svolgimento, denominato Start Up House, che ci permetterà di riqualificare l’ex sede della Circoscrizione 5 in Camollia, in modo che diventi un piccolo incubatore di imprese e di potenziale coworking”.
IL CONSIGLIO COMUNALE DELIBERA LA CONVENZIONE PER LA GESTIONE DELLE FUNZIONI SUL TURISMO
L’assemblea consiliare, nella seduta odierna, ha approvato la convenzione per la gestione da parte della provincia di Siena di funzioni e servizi relativi al turismo. La recente normativa regionale, infatti, ha previsto che tali funzioni, compresa la raccolta dei dati statistici, l’autorizzazione per le agenzie di viaggio, la classificazione degli alberghi, la tenuta dell’albo delle pro loco, ecc. prima esercitate dalle province, vengano trasferite ai comuni capoluogo insieme alle corrispondenti risorse umane, strumentali e finanziarie.
La giunta regionale sosterrà i costi del personale in trasferimento ai comuni, attribuendo risorse alle stesse amministrazioni comunali.
Il sindaco Bruno Valentini, illustrando all’aula la delibera, ha precisato che “Il comune di Siena, utilizzando la possibilità offerta dalla legge regionale, ha ritenuto opportuno affidare, con un’apposita convenzione, alla provincia l’esercizio della funzione trasferita, mediante convenzione, al fine di assicurare continuità di funzionamento ai servizi turistici su tutto il territorio provinciale, in attesa del definitivo assetto della materia, e evitando cambiamenti repentini in un settore strategico per lo sviluppo economico”.
L’amministrazione comunale congiuntamente con il presidente della provincia ha elaborato il testo della convenzione, approvato dall’assemblea consiliare, che disciplina contenuti e termini della delega per la gestione. Nel testo la proposta di promuovere l’elaborazione di un progetto globale e unitario di riorganizzazione del servizio con un piano delle risorse necessarie, sviluppando un’ipotesi di offerta turistica del territorio provinciale, diffusione della conoscenza delle sue caratteristiche e marketing di destinazione. “Il progetto – ha concluso Valentini – dovrà rappresentare una specifica programmazione condivisa con tutti gli enti del territorio per lo sviluppo del settore a livello locale, finalizzata a rendere le destinazioni più competitive e attrattive, in armonia con la funzione complessiva di promozione turistica territoriale che spetta alla Regione e che viene esercitata attraverso l’agenzia di Toscana Promozione”.
Il consiglio comunale ha, inoltre, approvato le necessarie modifiche al bilancio comunale di previsione, come ha spiegato il primo cittadino “relativamente agli stanziamenti in entrata, per quanto riguarda l’introito dei contributi regionali per le nuove funzioni sul turismo, negli stanziamenti di spesa per l’attivazione dei rapporti di lavoro dipendente e per le altre spese necessarie allo svolgimento di queste funzioni”.
Gli importi delle spettanze, che saranno erogate dalla regione Toscana, sono stati quantificati in 300mila euro per il primo semestre 2016.
QUALITÀ DELL’ARIA E PRESENZA DI INQUINANTI: IL SINDACO VALENTINI RISPONDE ALLE INTERROGAZIONI DI BRUTTINI E DI CORSI
Il problema di attualità nazionale relativo all’eccessiva presenza di polveri sottili in atmosfera ha trovato eco anche in Consiglio comunale con le due interrogazioni urgenti presentate, nella seduta odierna, da Massimiliano Bruttini (PD) e da Andrea Corsi (L’Alternativa). Entrambi i documenti hanno fatto riferimento alle anomali condizioni climatiche caratterizzate da alta pressione e temperature superiori alle medie stagionali e al fatto che, in molte città italiane, i limiti di polveri sottili hanno oltrepassato le soglie massime consentite. Bruttini ha evidenziato come “dai dati Arpat si possa constatare che i valori di anidride carbonica e di biossido di azoto risultino nella norma, mentre nell’ultimo mese il valore del PM 10 è salito due volte sopra il limite e per ben dieci volte si è attestato su tale soglia”. Corsi ha invece riportato le recenti dichiarazioni a mezzo stampa del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, “il quale ha sostenuto che i sindaci devono attenersi con precisione alla legge regionale del 2010”.
Bruttini ha chiesto all’Amministrazione “se è al corrente delle rilevazioni Arpat e cosa intenda fare per ridurre la presenza delle polveri sottili in atmosfera”, mentre Corsi ha domandato “se il Comune abbia ricevuto segnalazioni da parte di Arpat e se la situazione sia tale da ricorrere a misure straordinarie o se, viceversa, il sindaco si senta di rassicurare i senesi circa la buona qualità dell’aria”.
Partendo proprio da quest’ultimo interrogativo, il sindaco ha ricordato come le competenze in tale ambito ricadano su Arpat, ente preposto a effettuare monitoraggi giornalieri: “A Siena le rilevazioni vengono fatte tramite la colonnina ubicata in viale Bracci: un’area ad alta densità di traffico, vicino alla stazione ferroviaria, dove la situazione è peggiore dal punto di vista del possibile inquinamento”. Valentini ha contestualizzato la questione nel panorama nazionale, ricordando che, a causa dell’inquinamento atmosferico, nel 2012 sono decedute circa 84mila persone, dato che risulta il più alto in Europa. “Se poi guardiamo il rapporto nazionale “Mal’aria”, redatto nello scorso mese di gennaio da Legambiente rispetto alle cosiddette polveri sottili, fra le 85 città italiane esaminate, Siena risulta nelle migliori posizioni; è fra le poche che, se si dovesse adottare la metodologia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che fissa questo limite più basso rispetto a quello comunitario, saremmo sostanzialmente nei limiti. Mentre non risultano esserci problemi legati all’eccessiva presenza di anidride carbonica e di biossido di azoto”.
Il sindaco ha definito i dati “confortanti in modo comparativo, rispetto alle altre città, ma non rispetto a ciò che vorremmo, perché gli inquinanti dell’aria incidono pesantemente sulle aspettative e la qualità della vita nelle nostre città, in particolare per le persone anziane e i bambini”. “I sindaci – ha aggiunto – possono intervenire solo con misure tampone di emergenza come il blocco temporaneo del traffico o imponendo i controlli agli impianti termici, mentre le politiche di programmazione sono nelle mani del Governo e delle Regioni, che devono mettere a disposizione risorse e normative. Per questo, l’ANCI sta lavorando affinché nelle prossime campagne elettorali per le amministrative di giugno, nei programmi e nei mandati tali temi trovino lo spazio e la visibilità che meritano”. Valentini ha voluto ricordare che la provincia di Siena è l’unico distretto territoriale certificato come carbon free, “con un risultato straordinario che riguarda il bilancio zero delle emissioni in atmosfera e che ha permesso di ottenere le certificazioni Iso ed Emas. Così come non possiamo sottacere le recenti indagini sulla qualità della vita, realizzate dal Sole 24 Ore e da Italia Oggi, che confermano Siena tra le migliori posizioni a livello nazionale”.
Quanto alle azioni attuate dall’Amministrazione comunale, Valentini ha fatto riferimento all’attività di controllo degli impianti termici, per cui “fra i pochi Comuni pronti a ricorrere alle relative sanzioni amministrative: gli impianti termici, nel caso di malfunzionamento, hanno infatti risvolti in termini di sicurezza e incolumità pubblica e ripercussioni negative sull’ambiente”, e soprattutto al Piano della Mobilità e ai progetti di pedonalizzazione del centro storico, del bike sharing e dell’incentivazione alle auto elettriche: “Vogliamo cambiare radicalmente la mobilità, puntando alla riduzione del numero dei mezzi a motore in circolazione. Il Piano della Mobilità, che porteremo presto all’attenzione del Consiglio, è un atto innovativo e, per certi aspetti, impopolare perché chiederà ai cittadini di cambiare abitudini consolidate: uno degli obiettivi più importanti è arrivare nel 2018 a distribuire le merci nel centro storico soltanto con i mezzi elettrici. E’ infatti fondamentale intervenire sulle cause del problema e non solo con il semplice ricorso ai blocchi del traffico. E’ coerente con questo obiettivo il record di utilizzo del trasporto pubblico che Siena ha in Italia”.
Bruttini si è dichiarato soddisfatto, anche in relazione all’attività di controllo delle caldaie e per tutte quelle azioni che concorrano a sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza sulle cause e i problemi dell’inquinamento atmosferico. Corsi, invece, ha definito la risposta “non soddisfacente: il sindaco è stato evasivo perché, nonostante sia ufficiale sanitario locale e il tema riguardi la salute pubblica, ha rimandato la questione ad Arpat. Ed è difficile capire perché a Siena vi sia soltanto una colonnina di rilevazioni in viale Bracci, dalla quale emerge che, comunque, il problema è strutturale e non si risolve con il bike sharing. Ieri, il livello di PM 10 nella nostra città superava, a titolo esemplificativo, quelli di Firenze e di Poggibonsi”.