La ricetta è imparare ad imparare, flessibilità, conoscenza del territorio
SIENA. Come si fa a passare dalla scuola al lavoro? La ricetta è: imparare ad imparare, essere flessibili, conoscere il territorio e gli strumenti che questo può dare. E’ questo il messaggio che “Dai professori alle professioni, un viaggio senza fermate dalla scuola al lavoro” consegna ai ragazzi. Il convegno, promosso dall’I.I.S Sallustio Bandini di Siena, che si è tenuto questa mattina (14 novembre) presso l’Aula Magna della scuola, si è aperto con un minuto di silenzio per quanto accaduto a Parigi. L’iniziativa ha voluto essere un vero e proprio viaggio attorno alla scuola e al lavoro. Con l’obiettivo di un approfondimento sulle opportunità e sulle prospettive che il territorio può offrire ai giovani, per il loro futuro, e come queste si possono incontrare con la formazione.
Illustri gli ospiti. Erano infatti presenti Ilaria Dalla Riva, responsabile Risorse Umane Banca Monte dei Paschi di Siena, Marcello Clarich, presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Fulvio Mancuso, vicesindaco di Siena, Fabrizio Nepi, presidente della Provincia di Siena, Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio di Siena, Davide Rossi, direttore Finanziaria Senese di Sviluppo, Massimiliano Pettorali, presidente del Collegio dei Geometri di Siena, Alfredo Stefanelli, dirigente scolastico Istituto Superiore Istruzione Sallustio Bandini. A fare da moderatore, il giornalista Daniele Magrini.
“Sono gli stessi ragazzi ad averci aiutato a trovare il nome a questa giornata – ha fatto notare il preside Stefanelli – Noi, in quanto istituzioni scolastiche, abbiamo una responsabilità nel guidare i giovani verso le migliori scelte per il loro futuro, una responsabilità che si colloca in una dimensione sociale. Oggi è importante capire le prospettive di formazione che il nostro territorio sa offrire e nello stesso tempo le opportunità di lavoro in cui la creatività dei ragazzi potrà trovare spazio occupazionale negli anni a venire”.
Quale è il futuro che si prospetta e come scegliere la scuola? Ha preso il via da qui la mattina. Ed è stata Ilaria della Riva, responsabile Risorse Umane Banca Monte dei Paschi di Siena, la prima a rispondere: “Sono creatività e curiosità che devono essere stimolati, non bisogna guardare all’oggi, ma ogni ragazzo dovrebbe guardare a ciò che gli piace, alle proprie passioni. Nello stesso tempo è importante stimolare la connessione con il territorio”. Poi ha citato Steve Jobs per esemplificare come i percorsi della vita non sono mai preordinati: importante è coltivare il talento. “Proprio in questa fase – ha fatto notare Marcello Clarich, presidente Fondazione Mps – noi con il Ministero stiamo mettendo in atto azioni ad hoc per realizzare un progetto dedicato ai giovani”. Massimo Guasconi, presidente Camera di Commercio, ha ricordato il progetto Excelsior. “E’ una fotografia dei bisogni formativi delle aziende, utile anche per le scuole. Purtroppo ancora siamo di fronte ad un saldo negativo in materia lavoro. Le aziende che hanno dichiarato nuove assunzioni nel 2015 sono il 21% del totale, un dato in crescita rispetto al 2014 quando erano il 17%, siamo passati da 3150 nuovi assunti a 3860. Ma ancora non basta”. Tra i settori trainanti ci sono ristorazione e turismo. “In questi due segmenti – ha precisato – sono circa 2000 le nuove occupazioni, nel commercio 380, poi nelle costruzioni 310”.
“Assistiamo ad una ripresa – ha fatto notare Fabrizio Nepi, presidente Provincia Siena – che si concentra su alcuni settori: scienze della vita, turismo, agricoltura. L’impegno nostro è quello di stimolare opportunità di lavoro attraverso alcuni strumenti, tra cui gli Its, istituti tecnici superiori. Grazie ai corsi post diploma, che vengono realizzati in queste scuole, l’80 per cento dei ragazzi trova lavoro. Noi abbiamo l’Its dedicato a energia e ambiente di Colle val d’Elsa, poi la struttura dedicata alle scienze della vita e quella sull’agribusiness con Grosseto”. “Ci sono un orizzonte lungo e uno corto da coltivare – ha osservato Fulvio Mancuso, vicesindaco di Siena – I ragazzi devono pretendere il massimo da se stessi nella loro formazione, ma devono inseguire i loro sogni. Oggi dopo i fatti della Francia è una giornata triste perché il nostro mondo è più insicuro e fragile, e dunque piccolo. L’insicurezza genera ristrettezza di orizzonti. Le istituzioni, invece, devono avere un orizzonte grande. E guardare la realtà in prospettiva. Grazie ad acquisizioni di multinazionali in Toscana ci sono stati investimenti e nuova occupazione. Sta succedendo anche qui a Siena, nel settore farmaceutico. Glaxo Smith Kline ha oggi circa 3mila addetti di cui circa 500 ricercatori. Un anno e mezzo fa sembrava un’altra traiettoria tragica del territorio senese. I nostri ragazzi devono seguire le proprie inclinazioni, a Siena o nel mondo, e Siena deve essere un crocevia che attrae”.
Si è concentrato sugli strumenti di sostegno all’imprenditoria giovanile Davide Rossi, direttore Fises. “Negli ultimi sei anni grazie ai bandi messi in atto con la Camera di Commercio abbiamo fatto 356 operazioni per un importo di oltre 16milioni di euro. C’è poi un lavoro strutturato con Fidi Toscana”. Massimiliano Pettorali, presidente del Collegio dei Geometri di Siena, invece ha parlato della professione “geometri”. “E’ un lavoro ancora molto interessante – ha detto – da reinventare, così come lo è il rapporto con la scuola. Abbiamo visto i corsi cambiare i nomi e dobbiamo valorizzarne l’immagine con la consapevolezza che i geometri sono figure estremamente polivalenti che più di altre si sono salvate dalla crisi”.
Ma cosa può fare la scuola per i ragazzi e quali sono le aspettative di istituzioni ad aziende? Questa è la seconda domanda attorno a cui ha proseguito il convegno. “Vorremmo ragazzi che scrivono in italiano corretto, proattivi e che sanno bene esprimersi, anche in inglese, e che sanno fare analisi critiche” ha affermato Clarich. “E’ fondamentale la propensione a non smettere di imparare, uscendo fuori dall’approccio nozionistico – ha sottolineato Dalla Riva – E poi la capacità di comunicare. La scuola deve insegnare ai ragazzi ad essere persone. E noi non dobbiamo smettere di parlare con i giovani, non a caso abbiamo aderito al progetto Young Factor, a Firenze, per parlare di finanza responsabile con le scuole medie. La social corporate responsibility è una delle frontiere attuali. La scuola deve capire dove va il mondo e può cercare di dare delle risposte”. Per Nepi “La scuola deve insegnare ad imparare, fondamentale è trovare forme per cui si riesca nell’apprendimento dell’inglese”. Per Mancuso la scuola deve: “Favorire la crescita affettiva e di personalità dei ragazzi, creando delle teste flessibili. La scuola – ha fatto notare – dovrebbe introdurre innovazione nelle metodologie didattiche. Anche su questo versante sto coltivando un progetto su cui impegnare l’amministrazione. Servono naturalmente finanziamenti: il governo deve fare ancora di più anche recuperando nuove risorse come ad esempio i 200milioni all’anno che vengono impiegati per l’esame di maturità che, così come è, non serve a nulla. Ed ancora, la scuola deve creare i presupposti per uscire dalla comfort zone, per far aprire testa e orizzonti perché nella vita si deve rischiare. E’ invece in capo agli enti locali rendere un territorio attraente ed attrattivo lavorando per sostenibilità e innovazione”. Pettorali ha fatto notare come la scuola abbia bisogno di essere rigenerata. “In questo senso abbiamo pensato ad una laurea per geometri – ha osservato – con un collegamento con gli istituti tecnici e gli insegnanti”. Per Davide Rossi: “La scuola può aiutare i ragazzi a capire dove andare, a saperli orientare”, infine per Guasconi: “La scuola dovrebbe essere parte integrante del mondo reale. L’alternanza scuola lavoro è uno strumento. E’ possibile realizzare 200 ore di tirocinio presso le aziende che si iscrivono nell’albo depositato presso le Camere di Commercio. Purtroppo l’iscrizione non è costo zero per le aziende, il che può risultare un freno”.
(comunicato stampa)