Per l'associazione studentesca "contiene gravi carenze e limitazioni"
SIENA. Da Cravos Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Nella seduta odierna del Consiglio di Amministrazione dell’Università di Siena è stata presentata la proposta di convenzione per la scontistica sui trasporti per gli studenti e le studentesse, conclusa tra l’Università di Siena, l’Università per Stranieri di Siena, il Comune di Siena, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio toscana e Autolinee Toscane.
Nonostante una notevole riduzione del prezzo sugli abbonamenti annuali, in qualità di associazione studentesca Cravos, abbiamo espresso voto contrario in CdA, poiché la convenzione stipulata contiene gravi carenze e limitazioni. In particolare, solleviamo dubbi sulla reale inclusività dell’iniziativa, in quanto dalla convenzione sono esclusi gli studenti iscritti ai corsi singoli, ai master, ai corsi di aggiornamento professionale e gli Erasmus. Inoltre critichiamo la differenza di prezzo in base all’età (50 euro in più per chi ha oltre 26 anni), discriminazione ingiustificata e sintomo dell’accanimento del sistema universitario nei confronti della figura dello studente fuoricorso.
Particolarmente problematico è il fatto che la riduzione di prezzo riguardi solo gli abbonamenti annuali, costringendo le Università a versare la differenza tra il valore nominale dell’abbonamento e il prezzo pagato dagli studenti anche nei mesi estivi in cui la comunità studentesca non è presente nella città: un regalo nelle tasche di Autolinee Toscane.
Gli enti coinvolti stanno destinando oltre 300mila euro l’anno senza alcuna garanzia di controllo sulla qualità del servizio e senza impegno concreto da parte di Autolinee Toscane per migliorare effettivamente il servizio offerto. Ciò è ulteriormente evidenziato dall’aumento delle tariffe dei bus avvenuto il 1 agosto 2023, il secondo aumento in 5 anni.
A queste condizioni più che una convenzione seria, ci appare uno spot pubblicitario per attirare nuovi iscritti, a cui la nostra associazione non prenderà parte. Rivendichiamo la necessità di estendere la riduzione dei prezzi anche agli abbonamenti trimestrali e mensili, ai biglietti singoli e di rimodulare le tratte cittadine anche in base alle esigenze della comunità studentesca.
Ci teniamo a sottolineare che il problema alla base, oltre la mancanza di progettualità da parte delle istituzioni, risiede in un processo di privatizzazione dei servizi pubblici che, come nel caso dei trasporti e delle mense a gestione privata, ha come primo obiettivo il profitto e non l’erogazione di servizi di welfare adeguati. In questo contesto, risulta quasi impossibile predisporre una convenzione con al centro l’interesse della comunità studentesca e cittadina.