"Il diritto allo studio universitario è da decenni sotto attacco"
SIENA. Da Cravos Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Durante la seduta di lunedì 8 Maggio del Consiglio Regionale Studentesco, Cravos è stata l’unica associazione a esprimere parere negativo al bilancio di esercizio 2022 dell’Azienda Regionale del Diritto allo Studio Universitario (DSU).
Al contesto di generale sottofinanziamento da parte dello Stato, si aggiunge il già annunciato taglio da parte della Regione Toscana: 4 milioni e 652mila euro in meno rispetto al 2021 con la previsione di azzerare i contributi regionali per borse di studio nel 2023, un ulteriore taglio di circa 8 milioni di euro.
La mancanza di adeguati finanziamenti statali e regionali non consente al DSU di avere una progettualità a medio lungo termine, che possa migliorare la qualità dei servizi connessi al diritto allo studio, in primis di mense e residenze.
Negli anni DSU è stata costretta ad esternalizzare i servizi in conseguenza della regola del blocco delle assunzioni pubbliche imposta da Stato e Regione. Critichiamo la gestione di Vivenda della mensa Sant’Agata e chiediamo la gestione diretta del servizio per impedire la speculazione dei privati sui bisogni della comunità studentesca.
Chiediamo l’inizio immediato dei lavori su mensa Bandini. Cravos, con l’occupazione di Maggio 2021, ha ottenuto ingenti investimenti da parte della Regione; quello che serve e che manca è un intervento deciso del Comune di Siena, il quale dovrebbe adoperarsi per far cominciare i lavori.
Riteniamo inaccettabile che DSU Toscana abbia chiuso alcune residenze per ottenere i certificati antincendio senza alcuna progettualità per svolgere i lavori in tempi rapidi. A 8 mesi dalle chiusure totali o parziali, Siena ha perso oltre 500 posti nelle residenze pubbliche (da 1365 nel 2021 a a 731 nel 2022); i lavori sono partiti nella sola residenza Tognazza e le soluzioni alternative private si sono rivelate insufficienti e inadeguate. Le residenze chiuse in modo totale o parziale non rientreranno in funzione entro il prossimo anno accademico; questo provocherà ulteriori problemi nello scorrimento della graduatoria, mettendo a rischio il reale diritto al posto alloggio.
Il diritto allo studio universitario è da decenni sotto attacco. Tocca a noi, studenti e lavoratori, mobilitarci per un nuovo sistema di welfare accessibile a tutti”.