SIENA. Da Cravos Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Recentemente abbiamo appreso dai giornali che le istituzioni hanno identificato un luogo per la costruzione di una nuova mensa in centro, in alternativa a Bandini. L’edificio individuato appartiene alle Pie Disposizioni e si trova fuori Porta Romana, vicino al complesso del San Niccolò.
Continuiamo a ribadire che questo intervento deve essere accompagnato da un abbassamento delle tariffe a mensa, attualmente inaccessibili a gran parte della comunità studentesca. Denunciamo l’incremento vertiginoso delle tariffe, in vigore dal 1° settembre 2023, che ha portato a una diminuzione delle affluenze di almeno il 15% in un solo anno accademico. Chiediamo nuovamente alla Regione Toscana di rivedere la decisione sull’aumento dei prezzi. Un dato significativo: nel 2023 si sono erogati 236mila pasti in meno rispetto al 2019, anno in cui vi erano tariffe più accessibili e due mense in centro. Questa situazione non fa altro che ridurre l’attrattività della città e dei suoi atenei.
Un altro punto fondamentale riguarda la gestione della mensa, che non dovrebbe essere affidata a ditte private, ma gestita direttamente dal DSU Toscana. Ciò garantirebbe una maggiore tutela dei lavoratori, un miglioramento della qualità del servizio e del benessere della comunità studentesca.
Speriamo che le promesse del DSU Toscana, fatte sui giornali, di coinvolgere gli studenti in un tavolo di lavoro vengano rispettate. Vogliamo monitorare la velocità dei lavori e l’adeguatezza del nuovo progetto.
Nonostante consideriamo positivo l’annuncio della seconda mensa vicino al San Niccolò, ricordiamo che la chiusura della mensa Bandini e l’interruzione definitiva dei lavori da parte del Comune rappresentano un passo indietro nei servizi per il diritto allo studio offerti dalla città, oltre che un enorme spreco di risorse pubbliche
La cronistoria di questo pasticcio inizia nel 2013, quando il DSU acquista la mensa di via Bandini proprio dal Comune di Siena per oltre 4 milioni di euro.
Nel 2021 si programmano dei lavori di ammodernamento che fanno sorgere la necessità di una più costosa ristrutturazione antisismica, da qui si interrompe definitivamente il servizio. Dopo un’occupazione di tre settimane organizzata da Cravos, Regione stanzia altri 4 milioni di euro per l’intervento. Tuttavia, a questo punto, emerge la contrarietà dei privati legati a via Bandini, che, grazie al sostegno del comune, ostacolano l’avvio dei lavori.
Il 9 febbraio di quest’anno il vicesindaco Capitani, in risposta ad un’interrogazione in Consiglio Comunale, esprime a nome della giunta la ferma decisione di impedire la messa a norma dell’edificio adducendo problematiche di fattibilità che ci appaiono di natura politica, piuttosto che tecnica. La giunta ha deciso di tutelare gli interessi privati legati a via Bandini, invece di difendere gli interessi di oltre 16mila studenti iscritti agli atenei senesi. Questo episodio dimostra un atteggiamento del Comune che relega la comunità studentesca a cittadini di serie B nella politica senese e denota non curanza nella tutela degli investimenti pubblici ricevuti dalla Regione.
In qualità di associazione studentesca in prima linea da anni in difesa del diritto allo studio, ci impegniamo a vigilare su questo progetto, assicurandoci che venga realizzato in modo tempestivo e trasparente. Continueremo a lottare per rendere le tariffe della mensa più accessibili e migliorare la qualità del servizio, mobilitandoci affinché le promesse fatte si trasformino in realtà concrete. Invitiamo la comunità studentesca e cittadina a unirsi a noi, nella convinzione che il diritto allo studio debba essere una priorità fondamentale per le istituzioni locali, regionali e nazionali.”