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SIENA. Da alcuni mesi la FIEG (la federazione degli editori) e le organizzazioni sindacali degli Edicolanti (SNAG, SI.NA.GI, UIL TuCS, FENAGI, Usiagi Ugl, CISL Giornalai) sono impegnate nella campagna “Compra un giornale, scegli l’informazione di qualità. Edicole e giornali, presidio per la libertà”. Lo scopo della campagna è quello di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di comprare (e non solo di leggere i giornali), perché l’acquisto rende la stampa libera e indipendente. Inoltre ribadire il ruolo delle edicole, investite in questi anni da una crisi pesantissima, quale luogo fondamentale della diffusione della stampa, veri e propri spazi di democrazia e presidi di libertà, socialità e benessere del territorio. Infine la campagna vuole evidenziare il valore dell’informazione di qualità.
Le ragioni di questa crisi sono chiare. In Italia si legge sempre di meno e la fascia di età che acquista i quotidiani stampati si attesta dai 55 anni in su. Le rassegne stampa televisive e la possibilità di leggere i giornali online e su dispositivi digitali hanno generato, negli ultimi anni, un pesante calo delle vendite dei giornali cartacei del 50%.
Inoltre l’aggio, differente tra quotidiani e periodici, è di circa il 20% del prezzo di copertina ed è fermo da 10 anni. Negli ultimi anni negli incassi si è registrato un progressivo calo, fino al 25% riscontrato nel 2019, mentre aumentano i costi fissi. Questa situazione ha costretto gli operatori ad una riconversione delle strutture con la vendita di altri articoli come giocattoli e souvenirs.
“In provincia di Siena, dal 2015 ad oggi – afferma Daniele Cortonesi, responsabile comunicazione del Partito Democratico senese – in seguito a questa crisi su 241 edicole operanti hanno cessato l’attività 36, di cui 5 nella sola città di Siena.”
“Il Partito Democratico condivide le motivazioni alla base di questa campagna- conclude Daniele Cortonesi- e invita le amministrazioni comunali senesi ad adoperarsi per rilanciare il settore attraverso il rinnovamento della rete di vendita con l’eventuale affidamento di nuovi servizi amministrativi e accordi con grandi operatori commerciali e di servizi (come fatto dai Comuni di Firenze, Forli, Cesena, Modena, Bari, Genova) e il riconoscimento del beneficio dell’esenzione totale o parziale dal pagamento del canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche ( come fatto dai Comuni di Cesena, ForlÌ).”