Così il presidente Frizzi dopo le esternazioni dell'ad di Sei Toscana
SIENA. “Il dottor Mairaghi risponderà in tribunale delle affermazioni, false e gravemente diffamatorie, riportate sulla stampa, i nostri legali hanno ricevuto mandato alla redazione degli atti”.
Il presidente di Cooplat Fabrizio Frizzi precisa che è totalmente destituita di fondamento la circostanza secondo la quale il servizio svolto con Cooplat costerebbe addirittura 2,7 milioni in più e non risponderebbe al principio di economicità.
“Comprendo lo stato d’animo del dottor Mairaghi, che ha sancito il fallimento suo e del management attraverso tragici risultati di bilancio che il CDA ha proposto in approvazione all’Assemblea fissata per il 29 pv, ma almeno avere l’umiltà di ammettere le proprie colpe senza raccontare falsità pur di cercare di salvare la faccia, credo sia il minimo da fare”.
Cooplat gestisce i servizi relativamente a otto comuni della provincia di Grosseto sulla base di un contratto che assicura a SEI una percentuale di utile garantito: SEI, in termini di esecuzione dei servizi, non fa nulla portando a casa oltre 2.000.000 di € di commissione da Cooplat. Impossibile che si generino perdite.
Non solo: la quantificazione della commissione è stata oggetto di una lunga revisione ad opera di Sei Toscana, che ha incaricato un consulente terzo, il direttore del Dipartimento di Economia Aziendale all’Università Filippo II di Napoli, di stabilire la percentuale di utile garantito.
Il consulente ha fissato al 12,05% la percentuale, stabilendo così che il servizio eseguito da Cooplat è economicamente più vantaggioso che se lo stesso fosse eseguito da Sei Toscana.
Del resto Mairaghi, come la scrivente ha avuto modo di dichiarare nelle sedi sociali fin dal suo insediamento, lo ritenevamo, ed i fatti purtroppo ci hanno dato ragione, del tutto inadeguato a tale ruolo, vista la completa l’inesperienza professionale.
Mairaghi è lo stesso che aveva presentato la sua nomina come AD di Sei Toscana affermando che “considerando la fase straordinaria che attraversala società, ho accettato l’incarico a condizione di farlo gratuitamente rinunciando ad ogni compenso”(corriere di Arezzo, 26.2.2017), dopo di che ha sempre regolarmente percepito il proprio compenso. Non pago, nel settembre scorso, lo stesso Mairaghi fu protagonista della richiesta di aumento dei compensi del CdA mentre la Società maturava perdite ingenti. Cooplat, scoperta la manovra, aiutata da Ecolat e dai Soci Pubblici indusse il Cda a revocare l’ulteriore ed ingiustificato aumento.
“Quanto al dottor Mairaghi confermo che risponderà in Tribunale del discredito arrecato alla Cooperativa che rappresento con le proprie false affermazioni. Anticipo che il risarcimento dei danni che ci verrà riconosciuto verrà messo a disposizione della collettività”.