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SIENA. “Non accettiamo alcun tipo di negazionismo o giustificazionismo per ciò che fu una immane tragedia, come le Foibe – inizia così la risposta di CasaPound ad ANPI Siena -. L’associazione nazionale partigiani italiani conferma nella nota di risposta alla nostra azione nazionale come sia chiara la linea di difesa nei confronti di quei partigiani jugoslavi che si macchiarono di atrocità indicibili. Ribadiamo che, chi definisce ‘presunta vittima’ una martire come Norma Cossetto, studentessa istriana violentata e infoibata dai partigiani titini nel 1943, o mette in dubbio l’esistenza di un progetto di pulizia etnica come quello del comunismo jugoslavo che ha fatto oltre 10.000 morti e 350.000 esuli dovrebbe essere tenuto fuori dalle celebrazioni di una data come il Giorno del Ricordo.
Quello dei fondi governativi è un tabù che probabilmente mette molto in imbarazzo i “partigiani del terzo millenio. Le attività dell’ANPI non si finanziano di certo con il solo tesseramento interno e per capirne la portata basta andare sul sito del Senato e affidarsi alla relazione (del 2019) redatta sull’argomento come reso pubblico anche dall’articolo di Giuseppe De Lorenzo su ‘Il Giornale’. Un giro economico di diverse centinaia di migliaia di euro e quindi in totale discrepanza (o malafede) con quanto dichiarato dalla nota di ANPI Siena.
Consigliamo ai vertici di ANPI Siena di leggersi gli ultimi due libri di Gianfranco Stella, circa 1200 pagine colme di atrocità, certificate e provate da tribunali, relazioni di carabinieri e polizia, compiute dai partigiani italiani e di guardare in casa propria prima di osannare l’operato dei partigiani jugoslavi”, conclude la nota di CasaPound.