Il tema principale non è stato mai al centro dell'attenzione dei consiglieri
di Augusto Mattioli
SIENA. Ore (quasi) perse questa mattina in Consiglio comunale. Dove si sarebbero dovute discutere le due mozioni, quelle della maggioranza e quella dell’opposizioni sui problemi dell’occupazione a Siena e nella provincia in generale. Il dibattito questa mattina c’è stato ma si è avvitato, è il caso di dirlo, non nel merito delle due mozioni ma su un ordine del giorno della minoranza del consiglio che emendava la sua mozione. Basta leggerla per capire come il dibattito si sia fermato a quanto vi era scritto. Alla mozione si chiedeva di aggiungere la seguenti frasi. “Preso atto dei fatti accaduti fino ad oggi a far data dall’insediamento dell’attuale sindaco, e della giunta da esso designata, del progressivo venire meno di un clima di fiducia e della manifesta incapacità di gestire i processi fondamentali per la ripresa economica sociale e culturale della città impegna il presidente del consiglio comunale a dare preventiva informativa al consiglio comunale, di ogni iniziativa oche sindaco e giunta intendono intraprendere per la salvaguardia del lavoro nel nostro territorio e il rilancio delle attività economiche”. Un passaggio letto dalla maggioranza come un tentativo di “commissariare”, diciamo così, le attività di sindaco e giunta.
Il retropensiero, ma nemmeno tanto retro, riguarda il sindaco Valentini e le situazioni legate alle inchieste relative al comune di Monteriggioni, al tempo in cui lo stesso Valentini ne era sindaco. In sostanza secondo la minoranza il sindaco è politicamente molto debole e quindi al di là di come andranno le inchieste della magistratura (un avviso di garanzia non significa essere colpevole di qualcosa ovviamente), dovrebbe togliere il disturbo. Lo ha sottolineato con chiarezza Ernesto Campanini, consigliere di Sinistra per Siena che, parlando di Gsk subentrata a Novartis, Biocine, Chiron arrivate negli anni a Siena sulle ceneri della Sclavo, si è chiesto:” Ma il sindaco Valentini ha la forza di battere i pugni sul tavolo in queste sedi al posto di stendere i tappeti rossi all’ennesima multinazionale? Ha la forza di pretendere l’attenzione al presidente Rossi e al premier Renzi di chiedere rispetto per i lavoratori? Ricordo poi che sono tutti politici del suo stesso partito. Credo che la realtà dimostri che il sindaco non goda nemmeno della fiducia della sua stessa maggioranza, che continua a ricattarlo con le plurime correnti che lo hanno completamente immobilizzato. Non sono certo le opposizioni che bloccano il suo lavoro, non avremmo la forza numerica per farlo, ma sono proprio i ricatti interni – che provengono anche dalla capogruppo Persi – che lo depauperano della propria forza e forse fanno anche bene a bloccarlo visto la sua incapacità amministrativa”.
“Quell’ordine del giorno è incredibile. Non abbiamo intenzione di commissariare l’amministrazione”, ha sottolineato la capogruppo del Pd Carolina Persi duramente critica verso l’atteggiamento della minoranza. “Un ordine del giorno impossibile da votare“, ha aggiunto Lorenzo Di Renzone, consigliere di Siena Attiva. Magari si sarebbe potuto discutere le mozioni insieme. Un’occasione persa”.
Ma il tema almeno stamani è stata la posizione del sindaco Valentini rispetto alle inchieste e in sottofondo la situazione dell’economia. Valentini nel suo intervento ha definito la mozione della minoranza “acqua fresca molto provinciale, perché i problemi del lavoro dipendono da grandi fenomeni. Il problema è come si aggancia la ripresa e si convincono i cittadini a investire”. E sulle notizie riguardanti l’inchiesta sul campo da baseball ha detto che ciò che uscito sono “stralci di relazioni accusatorie destituite di fondamento e nella logica del tritacarne”.