Valentini: "FMPS non può aspettare tempi migliori per intervenire a sostegno del territorio, perché il tempo in cui questo è necessario è adesso"
SIENA. Con un’interrogazione presentata come urgente lo scorso 6 settembre, allora rimandata e discussa nella seduta consiliare di ieri, 14 dicembre, Michele Pinassi (Siena 5 Stelle) ha chiesto di conoscere gli argomenti trattati durante la seduta della Deputazione Generale di Fondazione MPS del 5 settembre.
Durante l’illustrazione del documento, il consigliere ha richiamato il relativo comunicato stampa, emesso da Palazzo Sansedoni, che informava “che la Deputazione Generale ha incontrato gli enti designanti per un confronto ad ampio raggio sui principali bisogni e priorità delle comunità di riferimento” in merito alla redazione e revisione dei documenti programmatici annale e pluriennale. In virtù della partecipazione all’incontro anche di un rappresentante del Comune di Siena e alla luce “dell’antipatico balletto – come lo ha definito Pinassi – tra voci di gossip e annunci spesso contrastanti in merito allo scopo e al destino di Fondazione MPS”, il consigliere ha domandato informazioni nel merito della seduta al sindaco Bruno Valentini.
Il primo cittadino ha confermato che il comunicato stampa citato si riferisce all’incontro tra i dieci enti nominanti dei membri della Deputazione Generale in relazione a un possibile aggiornamento degli indirizzi strategici della loro attività. “Ricordiamoci sempre che lo statuto di FMPS ha un forte richiamo sul tema dell’autonomia dell’ente. Il confronto svolto in tali sedi è soprattutto un’attività di ascolto, nel senso che la Deputazione Generale e la Deputazione Amministratrice rivendicano l’autonomia strategica anche rispetto agli enti che hanno designato i membri della Deputazione Generale”. “Il termine designato – ha specificato – serve a ricordarci che non si tratta di nomine dirette: dopo le designazioni, le proposte degli enti nominanti vengono trasformate in nomina da un atto successivo. Ciò serve a rimarcare che non esiste alcun vincolo di mandato per le persone che compongono questo organismo. Per una questione di correttezza generale e sostanziale, mi aspetto, però, che i deputati designati dal Comune ascoltino le istanze del territorio: altrimenti, se viene portata all’estrema conseguenza la loro autonomia, diventano autoreferenziali e rispondono solo a se stessi”.
Il sindaco ha sottolineato di voler proporre al Consiglio comunale, insieme alle forze di maggioranza, un atto di indirizzo che rafforzi questo concetto, “in modo che la stagione delle nomine del 2017 presupponga un rapporto più forte e continuo con i designati che sceglieremo, che, invece, finora, è mancato”.
Quanto alla seduta del 5 settembre, alla quale ha partecipato personalmente, Valentini ha affermato di aver sostenuto “che la misura dell’utilità di questo mandato è legata a ciò che viene e verrà fatto concretamente. Ad esempio, riguardo agli enti che dipendono direttamente da Fondazione MPS: è il caso della Chigiana e dell’intervento in Toscana Life Sciences (TLS)”. Nell’occasione, il sindaco ha richiamato il caso della Fises, “rispetto al quale speravo che Fondazione MPS avesse un atteggiamento più coerente con le posizioni assunte dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Siena per ottenere, dal Governo, una deroga che consentisse alla Fises di poter espletare pienamente la propria funzione strategica di erogazione di credito a favore del sistema delle piccole e medie imprese senesi, in un momento di forte contrazione del credito bancario”.
Il primo cittadino ha riconosciuto che “la Fondazione qualcosa ha fatto, ma troppo poco: ricordo il contributo per la ristrutturazione dell’immobile in Camollia, dove ha trovato sede il Tribunale Civile, oppure le partecipazioni ad alcune iniziative di promozione culturale della città, come il festival “Siena Città Aperta”; la condivisione di proprio personale, messo a disposizione di altri enti come il Comune stesso. Dal momento che c’è la disponibilità di un fondo di stabilizzazione di circa 26 milioni di euro che non possono essere portati a capitale, credo che tali risorse debbano essere utilizzate per integrare le erogazioni nei momenti in cui l’attività ordinaria non genera utili, così come da destinazione originaria, nei campi della cultura, delle attività sociali e, soprattutto, dello sviluppo economico e occupazionale”.
Come ha aggiunto Valentini, “la Fondazione ha a disposizione anche gli utili che derivano dalle gestioni patrimoniali in corso o da altre partite, come la restituzione anticipata di un prestito che la Fondazione aveva nei confronti della Fises”.
Un altro tema Nel trattato nella seduta in oggetto della Deputazione Generale è stato il rapporto fra Banca e Fondazione MPS, in relazione alle prospettive dell’aumento di capitale: “Personalmente – ha sostenuto il sindaco – ritengo che la Fondazione, dopo aver partecipato agli aumenti di capitali da 5 e da 3 miliardi, oltre a quello ancora precedente di alcuni anni fa, non disponga più delle risorse necessarie a seguire in modo indiscriminato gli aumenti di capitale richiesti dalla Banca”.
Il sindaco ha concluso con lo slogan “Se non ora quando”: “La Fondazione non può aspettare tempi migliori per intervenire a sostegno del nostro territorio, perché il tempo in cui questo è necessario è adesso, a sostegno dell’economia e dell’occupazione della nostra terra così duramente provata dalla crisi. Dopo la seduta del 5 settembre, la Deputazione Generale ha deciso di autorizzare l’utilizzo di risorse pari all’1% circa del patrimonio attuale – che corrisponde, se non ricordo male, a circa 4 milioni e mezzo di euro – che devono considerare le spese per il funzionamento dell’ente e, auspicabilmente, il sostegno alla Chigiana e a TLS. In quell’occasione, seguendo l’indirizzo del Consiglio comunale, chiesi che fossero diminuiti i compensi e la Deputazione Generale si è adeguata, diminuendo in modo consistente sia i propri emolumenti sia quelli della Deputazione Amministratrice. Allo stesso scopo, sono state effettuate anche operazioni di riduzione del costo del lavoro dei dipendenti”.
Pinassi ha affermato che “la risposta del sindaco non soddisfa i quesiti posti ma ribadisce ancora una volta il gap che si è ormai creato tra la Fondazione e la città. Una distanza rimarcata anche dal rifiuto del presidente Clarich di avere un confronto diretto con il Consiglio comunale”. “Alcune stime – ha concluso – quantificano in 12 miliardi di euro le risorse del patrimonio di Fondazione MPS bruciate negli ultimi 15 anni: ritengo che siano innegabili le responsabilità anche dei designati che si sono succeduti in questo tempo e, di conseguenza, degli enti e delle amministrazioni comunali, compresa quella attuale, che ne hanno proposto la candidatura”.