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Direttore responsabile Raffaella Zelia Ruscitto
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Consiglio Comunale a Siena: i temi trattati

SIENA. Riceviamo e pubblichiamo il resoconto dei temi in discussione durante il Consiglio Comunale di Siena, attualmente in seduta. (in aggiornamento)

STEFANIA SELVAGGI SUBENTRA NEL GRUPPO CONSILIARE FRATELLI D’ITALIA 

Durante l’odierna seduta consiliare, è stata approvata all’unanimità dall’aula, la surroga di  Alessandra Bagnoli, prematuramente scomparsa, con Stefania Selvaggi, che è subentrata nel gruppo “Fratelli d’Italia. Non essendoci motivi ostativi di inellegibilità e incompatibilità Stefania Selvaggi è entrata in carica immediatamente.

IN CONSIGLIO IL PIANO URBANISTICO ATTUATIVO “IL PODERUCCIO” 

Durante la seduta consiliare di oggi, è stato adottato dall’aula il piano urbanistico attuativo relativo al Poderuccio, in località Borgo Vecchio.

Dopo un excursus storico delle varie vicende amministrative legate al complesso immobiliare in questione, l’assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti ha illustrato il progetto, relativo a “terreni e fabbricati che fanno parte dell’area in questione “ATI 7”  prevista nell’attuale Regolamento Urbanistico, precisamente nell’unità di intervento denominata “Il Poderuccio”, che contempla la trasformazione della zona per finalità turistico ricettive. Si tratta di una nuova previsione allocata a Isola d’Arbia relativa a una struttura di carattere turistico ricettivo, che assumerà l’identità di un borgo rurale con un preciso sistema di aree verdi, alberature lungo strada, parcheggi prevalentemente interrati, verde di ambientazione. Gli edifici previsti andranno a costituire la superficie a servizio del cosiddetto albergo diffuso.  La previsione prevede la distribuzione delle costruzioni preservando gli assi stradali esistenti. La procedura ha conosciuto un iter molto lungo, che risale a molti anni fa; dopo varie integrazioni, la procedura si è completata, quindi il piano  è stato sottoposto alla verifica della Valutazione Ambientale Strategica”.

Successivamente, nell’ottobre 2019, è stata indetta apposita conferenza dei servizi, invitando le amministrazioni e gli enti interessati ad esprimere i pareri di competenza. “Questo Piano Urbanistico Attuativo – ha concluso l’assessore – vede la luce dopo un lungo e composito iter; sussiste la conformità sotto il profilo urbanistico, edilizio, tecnico e amministrativo. Dopo l’adozione del documento, gli atti e gli allegati saranno trasmessi alla Provincia di Siena, alla Regione Toscana e sarà richiesta alla Regione l’attivazione della conferenza paesaggistica, come previsto dall’articolo 23 della Disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale regionale con valenza di Piano Paesaggistico (PIT/PPR), per verificare la coerenza del Piano Attuativo con i contenuti del PIT/PPR. Nei 60 giorni successivi alla pubblicazione sul BURT dell’avviso di adozione del Piano Urbanistico Attuativo chiunque potrà presentare osservazioni. Queste saranno soggette, a seguito della loro successiva valutazione, alle opportune controdeduzioni, che, unitamente al parere della Conferenza Paesaggistica, saranno sottoposte all’esame di una nuova seduta del Consiglio Comunale per la definitiva approvazione del Piano Urbanistico Attuativo”.

L’INTERROGAZIONE DI VALENTINI  (PD) SULLA MANCATA CITAZIONE DI SIENA NEL FILM “SIX UNDERGROUND”
La mancata citazione di Siena nel film “Six Underground”, nell’interrogazione di Bruno Valentini (Pd) nell’assemblea di oggi. Il consigliere ha ricordato che “a seguito dell’uscita della versione italiana della pellicola di Netflix in cui, nonostante le riprese fatte in centro città e dopo un accordo fra l’amministrazione e la società Eagle Pictures per un contributo di 100 mila euro per l’occupazione di strade e piazze, Siena non è stata affatto menzionata, bensì alcuni dei luoghi più rappresentativi della città sono stati confusi con Firenze con un’inevitabile perdita di immagine”.
Valentini ha chiesto quindi “come mai il contributo della società cinematografica a vantaggio della città del Giglio è stato cinque volte superiore a quello riconosciuto a Siena nonostante l’enorme disponibilità data al regista, e se e come l’amministrazione si è assicurata che il film evidenziasse con chiarezza il patrimonio culturale e architettonico senese producendo quel positivo ritorno di immagine che ci si aspettava dopo le dichiarazioni fatte a suo tempo dal sindaco De Mossi”.
“La produzione del film ha complessivamente lavorato nella città di Firenze per più di un mese – ha esordito il sindaco Luigi De Mossi nella risposta – mentre a Siena erano state inizialmente previste solo tre giornate di riprese effettive, divenute poi sei (dal 2 al 7 settembre come da apposito accordo sottoscritto tra le parti), che si sono poi prolungate per il tempo necessario alla preparazione e alle prove”.
“A fronte delle diverse scelte della Produzione, è facile intuire che la somma riconosciuta al Comune di Siena è stata inferiore rispetto a quella di Firenze, anzi, considerata la rilevante diversa entità temporale, l’importo ottenuto dall’Amministrazione rappresenta sicuramente un obiettivo sostanzialmente molto positivo”, ha aggiunto prima di elencare le cifre introitate dalle casse dell’amministrazione: oltre alla somma di 100.000 euro riconosciuta a fronte della collaborazione e dei servizi assicurati dal Comune di Siena, sono state versate allo stesso le somme relative al canone di occupazione di spazi e aree pubbliche con riferimento alle zone interessate dalle riprese per  9.743,88 euro, 672 euro dovuti per accesso ZTL per e le ulteriori spese per permessi, autorizzazioni e licenze. A queste si devono aggiungere “le ricadute economiche che le riprese hanno determinato sul territorio. Per quanto a nostra conoscenza risulta che la Produzione abbia risarcito in misura congrua e soddisfacente tutti i commercianti interessati dalle chiusure e tutti i danni eventualmente causati a privati. Ovviamente non è possibile quantificare, ma l’assoluta assenza di rilievi e lamentele sembra sufficiente a dimostrare il soddisfacimento degli interessati. Inoltre molti oggetti di scena sono stati realizzati da negozi senesi. Un esempio è la torta gigante che serviva per la scena al Ponte di Romana che è stata commissionata a una nota pasticceria senese”, ha detto De Mossi, ricordando anche “il resto dell’indotto: circa trecento persone che per almeno cinque giorni  hanno soggiornato a Siena”. Il sindaco è dunque entrato nel merito del film: “E’ il caso di ricordare che, come accade in tutte le Produzioni di questo livello, il soggetto e la sceneggiatura non sono stati oggetto di trattativa. Sono arrivati a Siena con uno script pronto da tempo, blindato e non diffuso pubblicamente se non in termini molto generali e generici. La proposta era da accettare o rifiutare in blocco, ma, al tempo stesso, si avvaleva di un regista come Michael Bay, autore di successi planetari, di un attore protagonista come Ryan Reynolds e della distribuzione mondiale su Netflix, che ormai entra in tutte le case del mondo con una capillarità ben superiore a quella delle sale cinematografiche tradizionali, che hanno garantito, di per sé, visibilità in misura unica alla nostra città, riconoscibile in varie inquadrature e ringraziata nei titoli di coda”. In merito al ritorno di immagine per il territorio, De Mossi ha affermato che “basta una ricerca molto veloce sui portali esteri per trovare un’ampia rassegna stampa sul film, dove viene citata la nostra città in più occasioni come una delle splendide location”, passando poi ad elencare una lunga serie di prestigiose testate che hanno citato Siena, e ricordando che “i numerosi post sui social degli attori e degli altri professionisti che hanno scattato foto che hanno fatto il giro del mondo al pari delle immagini riprese da senesi e turisti nei giorni delle riprese”. Infine ha voluto specificare che si tratta “di un film d’azione, e non di un documentario sulle nostre bellezze artistiche o da un filmato promozionale e, tuttavia, Siena è  ben riconoscibile con il suo patrimonio architettonico, come al minuto 10.45, dove appare inconfondibile Piazza del Campo con il Palazzo comunale e la Torre del Mangia, come in un’altra inquadratura in cui appare la chiesa di S. Maria in Provenzano”. Una collaborazione in cui “Siena ha chiaramente dimostrato di poter essere un set ideale e questo può sicuramente rappresentare un incentivo per altre produzioni che intendono lavorare nella nostra città. In definitiva l’Amministrazione ha ritenuto che fosse una buona opportunità e un buon investimento anche per le ricadute future: confidiamo sul fatto che questa esperienza potrà convincere altre produzioni a sceglierci come set, moltiplicando così ulteriormente i positivi effetti di questa operazione”.Il consigliere Bruno Valentini si è dichiarato “Non soddisfatto dalla risposta data dal sindaco De Mossi. Alla mia interrogazione sul perché il film Six Underground non abbia citato Siena, contrabbandando le scene girate nella nostra città come piazze e strade di Firenze, il Sindaco De Mossi ha minimizzato, leggendo alcuni articoli di riviste che parlavano comunque di Siena. Sono rimasto sorpreso e scandalizzato da questa inadeguata reazione del Sindaco, che non si è indignato per la mancata citazione. Che importa se qualche giornale ha riportato le notizie corrette! Da un Sindaco che non perde occasione per autoproclamarsi “difensore della città” – ha concluso Valentini –  ci si poteva aspettare una reazione ben diversa. E non possono bastare i 100mila euro pagati dalla produzione alle casse comunali, che per Firenze invece sono stati 500mila”.
 

LA DESTINAZIONE DEGLI SPAZI DELLE “LOGGE DEL PAPA” AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DI MICHELI (PD)

Il consigliere Luca Micheli (PD) ha presentato un’interrogazione in merito alla destinazione degli spazi delle “Logge del Papa”. Come ricordato dallo stesso Micheli questo bene monumentale di indubbio valore artistico e storico costruito dall’architetto e scultore senese Antonio Federighi per volontà di Papa Pio Il Piccolomini nel 1462 è stato inserito, dalla precedente Amministrazione con delibera di Giunta n. 134 del 2016, in un piano di riqualificazione di concerto con la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Arezzo e Grosseto”. Aggiungendo poi che “tale struttura è stata data in gestione come spazio culturale con divieto di manifestazioni politiche e sindacali, tramite regolare contratto di locazione siglato nel 1986 e per 99 anni con il proprietario “La Consorteria delle nobili famiglie Piccolomini”, e il Comune. Quest’ultimo assumendosi l’onere della manutenzione ordinaria e straordinaria. Considerando che in quest’ultimi anni tale complesso è stato utilizzato solo in parte per le istallazioni del Siena Photo Award, Micheli ha chiesto se l’Amministrazione intenda trovare altre forme e occasioni di valorizzazione, e se ci sia la volontà di predisporre un regolamento per disciplinare il suo utilizzo.

“La sua interrogazione è uno spunto interessante rispetto alla fruibilità delle Logge del Papa – ha risposto il sindaco De Mossi – l’installazione contemporanea del Siena International Photo Awards prende molto spazio ed abbiamo richiesto dei preventivi per eventualmente spostarla. I costi sono piuttosto significativi. Mi riservo di parlare con il direttore del festival Luca Venturi per trovare una soluzione. Ci tengo a sottolineare – ha proseguito il sindaco – che questa Amministrazione tiene molto al Siena International Photo Awards e l’intento è quella di valorizzarla sempre di più trattandosi di una manifestazione di rilievo internazionale che vede la presenza nella nostra città dei fotografi più conosciuti nel mondo. Quindi vorrei mantenere dunque la possibilità di esporre le foto del Festival, trovando una soluzione con Venturi per spostare l’installazione attuale che non permette ulteriori utilizzi della zona. Vorrei che le Logge del Papa diventassero uno spazio polivalente, possiamo anche pensare a un regolamento per disciplinarne l’uso. E’ sicuramente uno spazio che merita di essere usufruito in più modi, senza però svilire le foto del Siena International Photo Awards.

Il consigliere Micheli si è detto “Non soddisfatto, capisco la situazione e che l’attuale installazione impedisce un utilizzo polivalente. Mi preme però – ha proseguito Micheli – sottolineare che ci sono anche gli spazi superiori che potrebbero essere utilizzati da associazioni culturali del territorio. Mi auguro che venga trovata una soluzione e sicuramente non voglio che si perda la collaborazione con il festival della fotografia. Spero che si possa però rendere più fruibile la zona durante tutto l’anno. Potrebbe essere un luogo significativo anche per ospitare installazioni di giovani artisti magari senesi o mostre temporanee“.

LA MANUTENZIONE DEI CARTELLI STRADALI AL CENTRO DELL’INTERROGAZIONE DI PELUSO (FORZA ITALIA)Orazio Peluso (Forza Italia) ha presentato, nella seduta odierna, un’interrogazione in merito alla manutenzione dei cartelli stradali “Comune di Siena Campagna Sicurezza Stradale”.Il consigliere sottolineando “l’importanza di garantire una fluidità e sicurezza di circolazione con un’efficiente segnaletica stradale da parte dall’ente proprietario della strada, disciplinata anche dagli artt. 37 e 38 del Codice della Strada”, ha chiesto “se l’amministrazione intenda effettuare il ripristino, in tempi brevi, di alcuni di questi cartelli, installati in varie zone della città particolarmente a rischio per veicoli e pedoni come Coroncina, Strada del Ruffolo, Strada delle Ropole e altre”.

Gli impianti, come ricordato dal vicesindaco Andrea Corsi, furono istallati nel 2008 con dei fondi specifici sulla sicurezza stradale e, da allora, molte sono state le variazioni al Codice della strada, oltre al fatto che la ditta affidataria della loro realizzazione è fallita (FAU di Asciano) e l’ingegnere responsabile della loro progettazione è purtroppo deceduto. Inoltre nel 2009  con bollettino ministeriale 1499, in risposta ad interrogazione parlamentare, il Ministero delle Infrastrutture comunicò che non avrebbe concesso più autorizzazioni per l’istallazione degli indicatori di velocità dei veicoli in transito.

“Pertanto – ha detto Corsi – nonostante le numerose richieste, anche il Comune di Siena ha cessato l’istallazione di nuovi impianti mantenendo solo in essere quelli già funzionanti.

Col passare del tempo naturalmente hanno smesso di funzionare e non è mai stata intrapresa da parte delle amministrazioni che si sono susseguite alcuna iniziativa per la loro manutenzione. A seguito di un nostro intervento, e qui vengo alla parte centrale della mia risposta, sono stati individuati dei fondi per provvedere al ripristino e selezionata una ditta in grado di intervenire. Con una spesa di poco inferiore a 9mila euro, provvederemo alla completa sostituzione con l’apposizione di nuovi display e nuova antenna radar per tutti gli 11 impianti dislocati nel territorio comunale”.

I lavori, previsti per l’inizio dello scorso marzo, sono stati però bloccati dall’emergenza Covid-19. “Sono lieto però di comunicare – ha concluso il vicesindaco – che entro una decina di giorni tutti gli impianti saranno funzionanti”.

Peluso si è dichiarato “pienamente soddisfatto”, perché come ha evidenziato “finalmente il ripristino sarà effettuato a breve”.

DIMISSIONI DEL DIRETTORE AMMINISTRATIVO DELL’AOUS, RAPONI (FORZA ITALIA) INTERROGA LA GIUNTA

Il consiglio comunale odierno si è occupato delle dimissioni del Direttore Amministrativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria senese attraverso un’interrogazione presentata da Maria Concetta Raponi (Forza Italia). Nell’illustrare l’atto, il consigliere ha evidenziato che lo “scorso 14 gennaio abbiamo appreso dalla stampa delle ‘dimissioni a sorpresa’ del dottor Enrico Volpe”, e ricordato i rapporti tra l’ex direttore e la Regione su cui “sembra pendente un contenzioso”. Da qui la richiesta di chiarimenti per sapere se l’amministrazione comunale “sia a conoscenza delle motivazioni che avrebbero spinto il Direttore Amministrativo a dimettersi, di quali saranno le soluzioni che verranno adottate per la direzione amministrativa dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese e se tale situazione avrà ripercussioni sui servizi forniti ai cittadini”.

Nella risposta l’assessore alla Sanità, Francesca Appolloni, ha fatto riferimento a una nota ufficiale del 23 gennaio di Valtere Giovannini, direttore generale dell’Aous, in cui si evidenziava che “Il dottor Volpe ha sempre svolto il suo incarico con competenza e correttezza e che era stato invitato ripetutamente a recedere nella sua decisione”. L’assessore, sempre facendo riferimento alla nota ufficiale, ha inoltre confermato “i motivi strettamente personali che hanno motivato tale decisione”, e che il dottor Volpe è rimasto “nella sua funzione per il tempo massimo consentito dalla normativa. Nel frattempo è stata incaricata la dottoressa Maria Silvia Mancini, senza che questa amministrazione abbia registrato lamentele rispetto ai servizi offerti ai cittadini da parte della Azienda Ospedaliera”.

Il consigliere Raponi nel prendere atto della  risposta ha comunque detto che le rimangono ancora dei dubbi.”Spero che l’assessore regionale Stefania Saccardi risponda all’interrogazione che ha presentato il consigliere regionale Maurizio Marchetti”.

MICHELI E MASI (PD) INTERROGANO LA GIUNTA SULLA COSTITUZIONE DI UN TAVOLO DI LAVORO PER UN REGOLAMENTO COMUNALE E UNA LEGGE NAZIONALE PER I CENTRI STORICI

Luca Micheli e Alessandro Masi (PD) hanno presentato, nella seduta consiliare odierna, un’interrogazione sulla costituzione di un tavolo di lavoro per la stesura di un regolamento comunale e la promozione di una legge nazionale a tutela dei centri storici delle cosiddette “città d’arte”. Micheli ha ricordato che “il 4 dicembre 2018 si è tenuto un convegno dal titolo “Siena Sito Unesco. Il Rilancio possibile verso un regolamento per i centri storici italiani”, occasione nella quale alcuni componenti della Giunta hanno ribadito la necessità di una continua attenzione sul centro storico anche attraverso un regolamento comunale specifico finalizzato a garantirne maggiore cura e decoro. Di fatto, tale incontro ha costituito una prima riunione di un tavolo tecnico, come dichiarato alla stampa dallo stesso assessore all’Urbanistica Francesco Michelotti”.

Per questo motivo, il consigliere ha chiesto “se i propositi manifestati in occasione del convegno si sono tradotti in azioni volte a preparare atti amministrativi che migliorino la vivibilità del centro storico e prevengano fenomeni di spopolamento e degrado; se è stato costituito un tavolo tecnico per redigere tale atto e se vi è l’intenzione di coinvolgere e informare il consiglio in tutte le sue articolazioni; nonché se,  con quali enti e in quali forme, sono state attivate iniziative tese all’elaborazione di una legge nazionale per le “città d’arte””.

Nella risposta l’assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti, ha spiegato che “ci sono stati incontri e confronti con più soggetti e il tavolo tecnico istituito tra l’ufficio tecnico dell’Urbanistica e la Soprintendenza ha messo al primo posto il progetto sugli spazi esterni dei locali pubblici di piazza del Campo, da cui si parte per poi allagarsi ad altre aree”. Michelotti, dopo aver premesso che l’intervento “dovrà essere condiviso con gli addetti ai lavori”, ha specificato che “il progetto consiste nella riorganizzazione dell’occupazione del suolo pubblico, nonché degli approntamenti di protezione, divisione ed arredo delle aree interessate dai locali che si affacciano sull’anello di pietra serena”. L’assessore ha voluto poi rassicurare l’aula che “il coinvolgimento del consiglio comunale, non è solo politicamente opportuno ma previsto dalla legge quando si affrontano i regolamenti e che la predisposizione e la redazione degli atti sono ad appannaggio degli uffici. Non è ancora avviata l’elaborazione di una legge nazionale sui centri storici, e certo sono pessimista riguardo ad un confronto con l’attuale governo e con l’attuale maggioranza, con cui è di fatto impossibile una seria interlocuzione”.

Nella replica Micheli dichiarandosi insoddisfatto ha “lamentato il ritardo nella redazione del Regolamento, visto che dal 2018 ad oggi ancora l’Amministrazione non se ne è dotata”, ed ha evidenziato come “l’attenzione sia incentrata soprattutto sulle attività commerciali come bar e ristoranti senza considerare il settore dell’artigianato che, soprattutto in questo periodo di emergenza sanitaria, potrebbe rappresentare una risorsa per la riqualificazione del centro storico, considerato che alcune zone della città sono quasi del tutto prive di attività economiche. Dal 2015 il Comune di Siena concede agevolazioni tributarie a coloro che vogliono intraprendere una nuova attività legata alla cosiddetta economia circolare, come l’artigianato che si occupa di riparazioni, riuso, rigenerazione dei beni, E’ necessario raddoppiare le somme a bilancio per questo fine e renderne più agevole la concessione, come un abbattere l’Imu per i proprietari che affittano fondi a questo genere di imprese. In tutto il mondo l’artigianato di qualità è motivo di attrazione da parte di quel turismo denominato slow, di cui tanto si sente parlare sulla stampa da parte dell’amministrazione comunale>. Spera in un coinvolgimento del Consiglio (Commissioni preposte) nella stesura del regolamento, che se fosse stato già discusso e approvato avrebbe, oggi più che mai, aiutato la ripresa economica della città”.

GRUPPO PER SIENA INTERROGA IL SINDACO SUGLI ACCORDI INTRAPRESI CON I RESIDENTI SULLA MANUTENZIONE DI VIA VIVALDI

Nella seduta consiliare odierna si è discusso sugli accordi intrapresi sulla manutenzione di via Vivaldi con i residenti. A sollevare la questione un’interrogazione presentata da Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Gruppo Per Siena). Griccioli ha, infatti, ricordato “la situazione precaria e fatiscente in cui versa oggi la strada di proprietà privata, ma ad uso pubblico, e gli accordi raggiunti dal precedente assessore ai Lavori Pubblici Massimo Sportelli per un intervento nel più breve tempo possibile anche in virtù degli accantonamenti deliberati per il suo rifacimento”.

Il consigliere ha quindi chiesto di sapere “lo stato dei fatti sull’accordo instaurato tra l’Amministrazione e gli abitanti di via Vivaldi, anche in seguito al rimpasto di Giunta e alla nuova delega all’assessore Sara Pugliese, per il passaggio della proprietà delle quote condominiali che insistono sulla strada per la messa in ordine della carreggiata, del manto stradale, dei marciapiedi e della disposizione dei parcheggi”. 

In risposta all’interrogazione, l’assessore ai Lavori Pubblici Sara Pugliese ha precisato che “il servizio manutenzione infrastrutture, verde, strade e sottosuolo ha affidato i lavori di asfaltatura e la posa della barriera stradale del solo tratto discendente verso il palazzetto; porzione che risultava ancora di proprietà privata. Gli incontri che l’Amministrazione ha tenuto nel tempo dovevano avere il duplice scopo di addivenire a una soluzione che prevedesse il passaggio di proprietà con cessioni bonarie e il miglioramento della viabilità, con l’istituzione di un senso unico e la messa in sicurezza di una quota del tratto di strada interessato, nello specifico solamente di quella che conduce al palazzetto della Virtus. Durante le riunioni pubbliche tenutesi con i cittadini è stata portata alla luce, fin da subito, una difficoltà sulle mancate aspettative della popolazione, a seguito dei rapporti avuti con le precedenti amministrazioni, in merito alla necessità di sistemazione della strada rimasta particellata con gli edifici privati”.

“Ad oggi, grazie all’intervento degli uffici del Comune e alla perseveranza dell’Amministrazione nel voler risolvere fin da subito almeno una parte della situazione di via Vivaldi – ha concluso Pugliese – sono stati raggiunti accordi positivi che hanno permesso di asfaltare la porzione di strada interessata. Grazie alle economie accertate sull’affidamento, è stata asfaltata anche una parte superiore della via. È stata inoltre installata la barriera stradale ed il lavoro, con le modalità con cui era stato programmato, è concluso”.

Vanni Griccioli si è dichiarato “soddisfatto” per quanto concerne l’intervento, illustrato dall’assessore,  sulla parte finale della strada; “abbastanza soddisfatto sul contesto generale della via”. 

L’INTERROGAZIONE DI MASI (PD) PER CHIEDERE INFORMAZIONI SULL’ECOTASSA

Alessandro Masi (PD) ha presentato un’interrogazione per avere informazioni sull’entità dell’ecotassa per l’utenza senese.

Il consigliere dopo aver letto a suo tempo sulla stampa del “nuovo Piano di raccolta rifiuti da sei milioni, spalmato in due anni, nel quale, tra gli obiettivi, è previsto l’aumento del conferimento della differenziata  per raggiungere il 65% in due anni, oltre alla riduzione dei costi di gestione e dei costi per i cittadini che non andrebbero così a pagare l’ecotassa che impatta per il 20%”, ha chiesto di conoscere “a quanto  equivalga, in modo da comprendere meglio il risparmio da parte degli utenti”.

Nella risposta l’assessore all’Ambiente, Silvia Buzzichelli ha spiegato il funzionamento dell’Ecotassa che “corrisponde alla quota del 20% del tributo di conferimento dei rifiuti in discarica a carico dei Comuni che non raggiungono la percentuale del 65% di raccolta differenziata. Il valore dell’Ecotassa inserito nel Corrispettivo di Ambito viene determinato a livello provinciale attribuendo ai flussi di rifiuti avviati a smaltimento in discarica le aliquote previste per Legge Regionale”. Buzzichelli ha poi ricordato che il 20 febbraio dello scorso anno l’Assemblea di Ato Rifiuti Toscana Sud ha deliberato che il Corrispettivo impianti di Preventivo per l’anno 2019, da cui risulta che “l’Ecotassa a carico del Comune di Siena, a preventivo, è pari a 63.771 euro Iva esclusa”, e dunque “incide sulla TARI per lo 0,48%”.

L’assessore ha dunque spiegato che “l’aumento delle percentuali di raccolta differenziata consentirà la progressiva riduzione dell’Ecotassa in quanto diminuiranno i quantitativi di rifiuti indifferenziati da smaltire in discarica e quindi i relativi costi di conferimento su cui calcolare la quota del 20%”. Infine Buzzichelli ha sottolineato che “gli effetti economici dell’aumento della raccolta differenziata sono solo in minima parte legati al risparmio dell’Ecotassa, ma derivano principalmente dal risparmio dei costi complessivi di trattamento e smaltimento della filiera dei rifiuti indifferenziati, molto più onerosi dei costi collegati ai rifiuti differenziati, tenendo anche conto dei proventi dalla vendita del materiale recuperato”.

Masi nel ringraziare per la risposta ricevuta dall’assessore ha evidenziato che “pur chiarendo alcuni aspetti, non soddisfa perché il Piano da 6 milioni di euro non ha portato, nella sostanza, ad un risparmio sostanziale e significativo per i cittadini. La differenziata, oltretutto, quando non fatta con attenzione e in maniera non omogenea fra i vari processi di raccolta nei diversi Comuni, genera preoccupazioni sul raggiungimento degli obiettivi  e sui costi che si aspettano gli utenti. E se il  meccanismo della raccolta differenziata non fa progredire in concreto risparmi e qualità, prima o poi rischia passi indietro che possono  riflettersi sul decoro e l’attrattività, anche turistica, della città”.

LO SMALTIMENTO DELL’AMIANTO A SIENA NELL’INTERROGAZIONE DI BRUNO VALENTINI (PD)

Lo smaltimento dell’amianto è stato portato oggi all’attenzione dell’aula consiliare attraverso l’interrogazione di Bruno Valentini (PD). Nell’illustrare l’atto, Valentini ha ricordato che “il Comune di Sinalunga è il stato primo della provincia di Siena ad aderire al progetto ‘Stop Amianto’ di Sei Toscana. Servizio che offre la possibilità ai privati cittadini di rimuovere in autonomia il pericoloso materiale dalle proprie abitazioni o da locali di altro genere grazie ad un kit composto da dispositivi di protezione individuale e materiali idonei per l’imballaggio dei manufatti. Una soluzione più semplice, meno costosa e sicura, come disciplinato dalle linee guida della Regione Toscana, che prevede, per gli utenti iscritti nei ruoli TARI e in regola con i pagamenti del tributo, che ogni Amministrazione comunale interessata proceda al rimborso di 300 euro, sul costo totale di 500, per ogni kit”.

Considerando l’onerosità e la complessità burocratica degli attuali processi di smaltimento che rallentano e ostacolano la bonifica del territorio, il consigliere ha quindi chiesto perché “Siena non abbia ancora attivato un accordo con Sei Toscana (o altro soggetto abilitato da individuare), come invece fatto da Sinalunga, per l’attivazione di questa procedura”.

L’assessore all’Ambiente Silvia Buzzichelli nel rispondere all’interrogazione ha ripercorso i punti chiavi di quanto stabilito “dalla Regione con atto di Giunta 378/2018 in merito all’auto-rimozione di alcune tipologie di manufatti in amianto da utenze domestiche”. Ha infatti ricordato le finalità e i contenuti di tale deliberazione: “evitare l’abbandono sul territorio di un materiale così pericoloso e la conseguente esposizione al rischio di tutti, fornire indicazioni precise con l’individuazione dei requisiti minimi e delle condizioni che devono essere presenti ai fini della rimozione di modeste quantità, contenere i costi e assicurare un’omogenea applicazione delle regole. Nonché i criteri con i quali gli enti locali possono attivare i servizi per la rimozione e lo smaltimento domestico nell’ambito dei contratti stipulati per la raccolta dei rifiuti”. Ha poi spiegato quali sono “le condizioni per l’auto-rimozione sottolineando che possono essere rimossi in autonomia solo manufatti in buono stato e in modeste quantità fino a un massimo di tre volte all’anno, con l’obbligo di un kit. Per quanto riguarda i costi che hanno più voci di spese anche in considerazione della tipologia dei rifiuti stessi, è possibile ripartirli per una quota a carico del cittadino e per la restante a carico del Comune che confluirà poi nella tariffa Tari.

A seguito di tutte queste considerazioni – ha concluso Buzzichelli – riteniamo opportuno approfondire con il gestore Sei Toscana il servizio opzionale proposto “Stop Amianto” valutando i costi a carico del cittadino e quelli a carico del Comune, stimando il numero di richieste che potranno pervenirci da parte dei residenti e quindi l’impatto sull’imposta dei rifiuti (TARI). L’esito dell’approfondimento sarà poi condiviso con l’Amministrazione per procedere con l’attivazione già nel corso del 2020”.

“Pur recependo la disponibilità dell’assessore – ha risposto Valentini – non mi posso ritenere soddisfatto visto che il servizio non è stato ancora attivato, mentre continuano a registrarsi abbandoni incontrollati di questo materiale. Esorto quindi l’Amministrazione a fare il possibile, affinché si sopperisca a questa lacuna”.

APPROVATA LA MOZIONE PER L’INTITOLAZIONE DI UNA PIAZZA O VIA A NORMA COSSETTO 

Il Consiglio Comunale, durante l’odierna seduta, ha approvato  la mozione redatta a suo tempo dal consigliere Alessandra Bagnoli, recentemente scomparsa, e firmata da Maurizio Forzoni e Bernardo Maggiorelli (Fratelli d’Italia) con la quale, in occasione del “Giorno del ricordo”, il prossimo 10 febbraio, è stato chiesto l’impegno del sindaco e della Giunta affinché sia intitolata una piazza o una via, oppure posta una targa o un cippo commemorativo, a ricordo di Norma Cossetto, la giovane nata a Visinada nel 1920 e uccisa dai partigiani jugoslavi nel 1943 nei pressi della foiba di Villa Surani dopo giorni di brutali  e indicibili violenze.

Maggiorelli dopo aver ripercorso la tragica fine della giovane, e con lei di altre 20mila vite di istriani, giuliani, fiumani e dalmati che nel secondo dopoguerra furono trucidati e sepolti nelle cavità carsiche istriane, ha ricordato al consesso “che nel 2005 l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi insignì Norma Cossetto con la Medaglia  d’oro al merito civile così motivata: “giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva  lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e amor patrio””.

I riconoscimenti alla giovane sono stati numerosi negli anni, a partire dalla laurea ad honorem conferitagli nel 1949 da parte dell’Università di Padova e, sempre a Padova, posta una targa nel Cortile Nuovo del Palazzo del Bo; le vie e piazze ad essa dedicate a Triste, Gorizia, Narni, Bolzano, Fano, Grumolo delle Abbadesse, Cascina (PI), Rovigo, L’Aquila, Legnago, Teramo, Salerno e Monza; una lapide commemorativa è stata posta a Latina, mentre il Comune di Limena le dedica la Biblioteca e il Comune di Calalzo di Cadore la Sala consiliare. E’ del 2018, infine, un altro tributo: il film Red Land (Rosso Istria) per la regia di Maximiliano Hernando Bruno. 

MASI (PD) CHIEDE INFORMAZIONI SULLO SPOSTAMENTO DEL MERCATO IN FORTEZZA 

Alessandro Masi (PD) durante l’odierna seduta consiliare ha chiesto informazioni sulla proposta di spostare il mercato settimanale delle merci nella Fortezza Medicea anche relativamente a quanto uscito in questi giorni sui media.

Il consigliere ricordando come “l’appuntamento sia sentito e partecipato dai cittadini anche dei Comuni vicini a Siena che arrivano avvalendosi, soprattutto, del mezzo pubblico”, ha chiesto di conoscere  “se l’amministrazione, oltre i naturali temi di partecipazione e concertazione con le attività e le categorie interessate, abbia già fatto valutare le questioni riguardanti la sicurezza e la sostenibilità, in termini di accessibilità e di mobilità, visto che recuperando lo spazio del parcheggio circostante è possibile l’aumento del traffico”.

“La situazione relativa allo spostamento del mercato – ha risposto l’assessore al Commercio Alberto Tirelli – a causa dell’emergenza da Covi-19 è molto cambiata rispetto a quando era stata inizialmente presentata l’interrogazione di Masi, ma nonostante questo è nostra intenzione procedere insieme alle associazioni di categoria e ambulanti.  Seguendo le indicazioni della Regione abbiamo già riaperto al settore alimentare e a quello relativo a piante e fiori, così da incrementare i punti vendita della città e diluire la possibilità di assembramenti”. L’assessore ha quindi informato l’Aula sulla prossima videoconferenza, insieme alle categorie del settore, fissata per lunedì 11 maggio, e finalizzata proprio “a ipotizzare possibili risposte in ambito di sicurezza sanitaria. Tra queste il distanziamento tra i vari banchi, possibile con l’utilizzo anche dello spazio interno alla Fortezza Medicea. Inoltre stiamo anche valutando la possibilità di distribuire i banchi a comparti: in un settore quelli che vendono scarpe, in un altro abbigliamento e così via, in modo che chi vuole acquistare un determinato genere non sia costretto a circolare fra tutti i venditori dirigendosi direttamente solo nel settore di interesse. Un modo, questo, per garantire ancora più sicurezza”. Tirelli ha inoltre proseguito confermando la volontà dell’Amministrazione Comunale emersa anche in occasione dell’Incontro “La Fortezza delle Idee” di procedere al trasferimento di tutto il mercato o, comunque di buona parte di esso, all’interno della Fortezza quando le condizioni di sicurezza sanitaria lo permetteranno.

Il consigliere Masi non si è dichiarato soddisfatto di quanto appreso dall’assessore stigmatizzando il fatto che “siamo ancora all’ennesimo annuncio, perché si comprende che nel momento non esiste un progetto chiaro su questo tema del mercato anche in Fortezza. In questo senso si raccomanda che le valutazioni dell’Amministrazione tengano conto della sicurezza del distanziamento – da vigilare anche nei mercati già attivi – e che venga garantito un percorso di autentica concertazione con le categorie e gli operatori, insieme a considerare anche gli impatti sul traffico e sui servizi pubblici di trasporto, anch’essi da svolgere in sicurezza, evitando congestioni negli orari e nei tempi della città”. 

CONSULTAZIONE PUBBLICA PER L’AGGIORNAMENTO DEL PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA. NON PASSA LA MOZIONE PRESENTATA DAL GRUPPO PER SIENA 

Non passa la mozione presentata, durante il Consiglio comunale di oggi,  da Vanni Griccioli, Massimo Mazzini e Pierluigi Piccini (Per Siena), con la quale richiedevano di aprire la definizione e l’eventuale nuovo aggiornamento del Piano triennale anticorruzione alle forze politiche, civili, associative, nel pieno coinvolgimento degli uffici competenti. Come ha infatti detto Massimo Bianchini (Lega) “Gli scorsi 6 e 9 dicembre il Comune, per favorire il più ampio coinvolgimento dei cittadini e di tutti i portatori di interessi collettivi, compresi quindi anche i consiglieri comunali, ha aperto la procedura di consultazione pubblica, così da recepire proposte di modifica o integrazioni, che sono risultate solo 2, al Piano triennale di prevenzione della corruzione e trasparenza in vista del suo aggiornamento. Quindi l’attività dell’amministrazione comunale è già conforme a quanto richiesto dalla mozione”.

 

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