Approvato ill rendiconto 2023 con un avanzo libero di 985.355,59 euro
SIENA. Di seguito gli argomenti trattati durante il Consiglio Comunale di questa mattina (30 aprile) a Siena.
Il Consiglio Comunale approva il rendiconto 2023
Il Consiglio Comunale di Siena, durante la seduta di oggi, martedì 30 aprile, ha deliberato il rendiconto della gestione relativo all’esercizio finanziario 2023 con un avanzo libero di 985.355,59 euro. Il documento, che ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei revisori dei conti, è stato approvato con venti voti favorevoli, due astenuti e sette voti contrari dei ventinove consiglieri presenti.
Il rendiconto vede un risultato di amministrazione pari a 68.120.524,68 euro. Il fondo cassa al 31 dicembre 2023 è di 31.359.465,05 euro, mentre i residui attivi (somme accertate ma ancora non riscosse dal Comune) sono pari a 99.530.915,37 euro: 45.129.537,32 euro degli esercizi precedenti e 54.410.378,05 euro dell’esercizio 2023. I residui passivi (somme impegnate dall’amministrazione e non ancora corrisposte), ammontano a 25.060.312,77 euro, di cui 1.826.985,46 euro degli esercizi precedenti e 23.233.327,31 euro dell’esercizio 2023. Infine, il fondo pluriennale vincolato (Fpv) è pari a 2.463.989,68 per spese correnti e a 35.245.544,29 euro per spese in conto capitale.
La composizione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 vede una parte accantonata di 56.762.389,08 euro (di cui 45.242.982,20 euro destinati al fondo crediti di dubbia esigibilità), una parte vincolata di 9.903.631,42 euro e una parte destinata agli investimenti di 469.148,59 euro. La parte di avanzo libero, pari a 985.355,59 euro, può essere utilizzata, secondo quanto previsto dall’articolo 187 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel), in via prioritaria a copertura di eventuali debiti fuori bilancio, per garantire la salvaguardia degli equilibri di bilancio, per investimenti e realizzazione di opere pubbliche, per spese correnti a carattere non permanente e per l’estinzione anticipata dei mutui.
Biblioteca comunale degli Intronati: approvato il rendiconto 2023
Il rendiconto della gestione della Biblioteca comunale degli Intronati vede un risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 di 349.514,17 euro, che ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. E’ stato il Consiglio Comunale ad approvare il documento con venti voti favorevoli, cinque contrari e tre astenuti da parte dei ventotto consiglieri presenti.
Il bilancio dell’istituzione senese, per la parte attiva finanziato in gran parte dal Comune di Siena e dalla Regione Toscana, è il frutto dell’intensa attività svolta nel corso dell’anno. Le spese sono, invece, rappresentate principalmente dai costi delle utenze e del software gestionale, oltre alla partecipazione a eventi e ad altre iniziative culturali. Restano fuori dal rendiconto della biblioteca le spese della parte capitale, che sono imputate al bilancio dell’amministrazione comunale. A fronte di una parte vincolata di 85.000 euro, la parte disponibile del rendiconto 2023 è pari a 264.514,17 euro.
Approvata una variazione al bilancio di previsione e alcuni debiti fuori bilancio
Il Consiglio Comunale ha approvato una variazione al bilancio di previsione 2024-2026, ai sensi dell’articolo 175 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (Tuel). L’atto ha ricevuto venti voti favorevoli, sette voti contrari e tre astenuti dei trenta consiglieri presenti.
L’amministrazione comunale ha dovuto iscrivere, nella parte corrente del bilancio, in entrata e uscita: il contributo regionale Arti a rendicontazione per incarichi professionali; il contributo sponsor da altre imprese per attività culturali; il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena per attività sociali; il maggiore contributo per il progetto Educational Urban Community (Ed.U.Co.), finanziato nell’ambito del programma Cerv dall’Unione Europea per promuovere gli scambi tra cittadini di Paesi diversi; il contributo statale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione alunni disabili per progetti educativi; il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena per la realizzazione di interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica (Erp). Nella parte capitale del bilancio, invece, sono da iscrivere: il contributo Foat della Fondazione Monte dei Paschi di Siena per i progetti sulle mura di Siena; il contributo del progetto Alcoleye per l’anno 2024, finanziato con fondi statali; il contributo del Fondo inclusione; il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena per il progetto Edu.Car.Si.. Le variazioni, che permettono anche un riassestamento in base alle esigenze degli uffici, non toccano l’equilibrio della gestione del bilancio di previsione 2024-2026 in conto competenza e in conto residui.
Sempre nella seduta di oggi, martedì 30 aprile, il Consiglio Comunale ha approvato anche il riconoscimento della legittimità di alcuni debiti fuori bilancio (ex articolo 194 del Tuel) per un importo complessivo di 1.907 euro. L’atto ha ricevuto ventidue voti favorevoli, quattro voti contrari e due astenuti dei ventotto consiglieri presenti. Questi debiti scaturiscono da tre sentenze che hanno avuto esito negativo per l’amministrazione comunale: la numero 2955 del 2023 e la numero 561 del 2024 del Giudice di Pace di Vibo Valentia e la numero 123 del 2024 del Tribunale di Siena.
Approvato un atto di indirizzo sul Padiglione Conolly
Il Consiglio Comunale di Siena ha approvato l’atto di indirizzo per il recupero e la valorizzazione del bene storico, architettonico e culturale “Padiglione Conolly”. La proposta di delibera è stata approvata dai ventidue consiglieri presenti.
Con il documento approvato il Consiglio Comunale delibera “di fare proprie le motivazioni espresse in premessa con cui si riconosce il valore artistico e storico-architettonico della struttura in parola, meritevole di un alto e significativo intervento a livello istituzionale per la valorizzazione della ricchezza del patrimonio comune della città di Siena” e “di esplicitare l’impegno del Comune di Siena, indispensabile, per assumere come ente esponenziale della propria comunità il ruolo di promotore di una iniziativa di qualificazione e valorizzazione di interesse generale che coinvolga a partire dalla stessa proprietà anche le altre istituzioni cittadine culturali, civiche professionali, I’associazionismo e le espressioni culturali e storiche, nonché gli ordini professionali per il recupero, la riqualificazione, la progettazione e la realizzazione di un intervento o di una pluralità di interventi per la riattivazione del Padiglione Conolly”. Inoltre “di favorire nell’ambito delle soluzioni per la progettazione degli interventi sull’edificio, la finalità di un suo recupero anche a fini storici ed interdisciplinari nella sua relazione con la città di Siena, a vantaggio dei cittadini, puntando alla realizzazione di un Polo culturale poliedrico di ricerca, informazione, consulenza, cura e progettazione e di favorire altresì nell’ambito delle soluzioni suddette una nuova destinazione d’uso legata all’innovazione, legando la storia e I’attuazione del Padiglione alla tutela dei diritti dei cittadini, traghettando la sua immagine, funzione e ruolo verso un nuovo umanesimo ricco di contenuti soggettivi e di sinergie relazionali oltre i meccanismi e gli automatismi dei nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale”.
Nelle premesse dell’atto approvato dal Consiglio Comunale si fa riferimento alla storia del padiglione del complesso manicomiale del San Niccolò a Siena, “realizzato sotto la direzione sanitaria del Palmerini, dall’architetto Azzurri, fra il 1875 e il 1877, denominato anche ‘reparto degli agitati’; l’edificio è realizzato in osservanza al criterio della rigorosa separazione dei sessi e articolato in due ali di celle una delle quali per il settore femminile, con pianta circolare, prende il nome dallo psichiatra inglese John Conolly, primario medico del manicomio di Hanwell, I’attuale West London St Bernard’s Hospital”. “L‘edificio – si legge – rappresenta uno dei pochissimi esempi in Italia di ‘Panopticon’ vale a dire una struttura, nel caso di specie a fini sanitari, che permette agli organismi di controllo di monitorare costantemente tutti gli ospiti; in particolare ‘panopticon’ si basa su principi utilitaristici, per la prima volta applicati nel contesto dell’architettura, con il fine di ottenere il miglior risultato con il minor impiego di mezzi, con riduzione al minuto dei costi e il massimo sviluppo delle utilità realizzative e funzionali; l’impianto realizza il nuovo concetto strutturale di visione ‘panottica’: una visione differenziale, asimmetrica in cui una sola persona vede tutto e tutti mentre gli altri, utenti, non vedono niente e si presta perfettamente ad esemplificare il controllo sociale, oltre a costituire una metafora della modernità”. “Complessi architettonici che sviluppano il concetto di ‘panopticon’ – si legge ancora – sono presenti in Olanda , le ex prigioni della cupola di Breda ed Harlem, oggi rifunzionalizzate per accogliere i rifugiati del conflitto in Ucraina, oppure la prigione ‘Presidio Modelo’ a Cuba , costruita nei primi anni Venti del XX secolo e oggi centro didattico e di ricerca; il Padiglione della sicurezza a Lisbona, oggi trasformato nel museo dell’Ospedale ‘Miguel Bombards’ dichiarato monumento di interesse pubblico; ‘The old provost’, altro esempio di trasformazione, da ex prigione a parte del museo ‘Albany’ in Sud Africa; il grande progetto comunale a Autun in Borgogna per ampliare il ‘Musée Rolin’”.
“Evidenziato – recita l’atto – che l’immobile si trova in grave stato di degrado e rischia una vetusta indecorosa per l’intera città che a fronte delle enormi possibilità di evoluzione che un suo recupero funzionale potrebbe restituire per dignità architettonica, cultura storica e valore estetico, si pensi in particolare a prospettive di finalizzazione quali funzioni bibliotecarie centro di ricerca specializzato, volume museale e perfino spazio qualificato per la riflessione e progettazione sull’attuale società e le sue proiezioni future”.
Costruito all’interno del “villaggio manicomiale” San Niccolò a Siena, su richiesta del direttore Ugo Palmerini Francesco Azzurri su concepito un padiglione separato dall’edificio centrale per ricoverarvi i soli “pazzi agitati”. Il progetto rivela una struttura assai particolare: si tratta infatti di un Panopticon, ispirato al carcere ideale disegnato nel 1791 dal giurista Jeremy Bentham, dove un unico sorvegliante è in grado di osservare tutti i detenuti. L’edificio, completato nel 1875, fu paradossalmente denominato “quartiere Conolly” dal nome del grande alienista inglese John Conolly, noto per il suo metodo di cura “no restraint”, la cui caratteristica basilare era l’assenza di ogni metodo di contenzione fisica. Capace di ospitare circa settanta “clamorosi”, ritenuti pericolosi per sé e per la comunità dei degenti, in camere disposte a raggiera e comunicanti con un cortiletto coltivato a giardino, fu aperto nel 1877. Era collegato con l’edificio centrale tramite un apparecchio Morse. Per la gravità delle patologie presentate e per l’assenza di farmaci i ricoverati al Conolly erano per la massima parte costretti ai letti di contenzione e la struttura si presentava come una vera e propria prigione d’isolamento. Destinato a uomini e donne, nel 1912 divenne un reparto solo maschile, mentre le ricoverate furono trasferite al Chiarugi. Nel 1934 l’edificio fu sopraelevato nella parte centrale.