Conferite da Mattarella ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager
SIENA. Ieri (27 gennaio), nel Salone degli Arazzi della Prefettura si è svolta, alla presenza del presidente della Provincia, dei sindaci interessati, dei vertici delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e del 186° Reggimento Paracadutisti “Folgore” la cerimonia di consegna delle Medaglie d’Onore conferite dal Capo dello Stato ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra, e ai familiari dei deceduti.
Le medaglie per il territorio della provincia di Siena sono state conferite alla memoria di
Giovanni SANTANGELO
Partito come sminatore per il fronte greco-albanese nell’ottobre 1940 vi resta fino alla primavera del 1941 dopo la resa di Atene alle truppe tedesche. Inviato sull’isola di Creta che i tedeschi erano riusciti a strappare agli inglesi e a trasformare in una “Fortezza” nel centro del Mare Egeo, vi rimane fino all’Armistizio dell’8 settembre 1943 con la resa incondizionata delle nostre truppe e il loro immediato disarmo. Il 9 settembre viene fatto prigioniero dai nazisti e inviato a Torgau, lager dove vennero rinchiusi circa 800 soldati italiani assegnati ai distaccamenti di lavoro presso fabbriche, miniere, cantieri ferroviari e fattorie. Rimane lì fino al 1944 quando, dopo un periodo di degenza di alcuni mesi in una struttura ospedaliera, viene spostato nel lager di Steyr e poi liberato dalle truppe alleate il 5 maggio 1945.
Ottavio DOMINICI
Chiamato alle armi il 20 agosto 1943 e assegnato all’83° Reggimento di fanteria con sede a Firenze.
L’11 settembre dello stesso anno viene fatto prigioniero dai soldati tedeschi a Livorno e internato in un campo vicino Lipsia dove è costretto a lavorare, in condizioni disumane, in una miniera di ferro poco distante dal lager. Lavora per 14 ore al giorno nella stessa miniera per quasi due anni e, dopo la firma della resa della Germania, intraprende un estenuante viaggio, sfruttando camion merci e qualche mezzo di fortuna e, dopo qualche mese, l’11 luglio 1945 ritorna a casa.
MARIO INSACCANEBBIA.
Soldato di leva del Distretto Militare di Viterbo è chiamato alle armi e mandato al deposito del 2° Reggimento Genio Minatori di Verona.
Fatto prigioniero a Udine dalle forze armate tedesche il 9 settembre 1943 viene internato in Germania e rimpatriato il 2 settembre 1945.
Insignito della Croce al Merito di Guerra il 24 agosto 1967.
GIUSEPPE ANTONIO STRAZZA.
Chiamato alle armi il 7 gennaio 1943 viene sbarcato a Patrasso ed inviato al fronte in Grecia il 24 giugno 1943. L’8 settembre 1943, in seguito agli eventi bellici, viene fatto prigioniero dalle forze armate tedesche e condotto al campo n. 3 D a Berlino, dove viene ristretto e costretto a lavorare in condizioni igienico sanitarie estreme, patendo la fame e la paura dell’uccisione.
Liberato dalle forze alleate nel maggio del 1945 riesce a tornare a casa con mezzi di fortuna nell’agosto dello stesso anno.
Nel corso della cerimonia particolarmente toccanti sono stati gli interventi dei familiari degli insigniti i quali hanno ricordato le terribili vicende belliche vissute dagli interessati e che gli stessi, in diverse occasioni, hanno avuto modo di raccontare ai propri congiunti.
Il Prefetto, in chiusura, ha ringraziato le autorità intervenute e i familiari degli insigniti per il messaggio di pace e solidarietà da questi portate, ricordando come il “Giorno della Memoria” debba essere celebrato quotidianamente, non solo per coltivare la memoria di un periodo tragico nella storia del nostro Paese ma anche per far sì che tali tragici eventi non abbiano a ripetersi.