SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“L’ottimismo del governatore Giani sulla possibilità che il governo Meloni riconosca il credito vantata sul payback dispositivi sanitari, dopo il suo incontro col ministro Schillaci, cozza, fragorosamente, con le difficoltà di un esecutivo che per chiudere la finanziaria 2024 ha fatto cassa con il Monte.
Entro la fine dell’anno la Regione dovrà approvare proprio la manovra di bilancio per l’anno venturo. Un atto condizionato dalla effettiva copertura della spesa sanitaria. A Giani abbiamo chiesto una operazione verità sulle reali voci di spesa del sistema sanitario. Non abbiamo ancora ottenuto risposta. Ma le ragioni di un fabbisogno strutturale maggiore rispetto alle disponibilità economiche, oramai a tutti evidente, deve essere raccontato. Abbiamo il fondato dubbio che la sanità toscana manchi, da troppo tempo, di governo. Politico, ma anche gestionale.
Speriamo che qualcosa si muova: magari proprio dal nuovo mandato “condizionato” del direttore Barretta alla guida de Le Scotte, atteso mercoledì in audizione nella Commissione Sanità del Consiglio regionale. Che ci auguriamo voglia incalzarlo negli impegni che intende assumere per rispondere alla richiesta del Rettore di una migliore integrazione fra assistenza, ricerca e formazione.
Riportare i policlinici alle proprie funzioni, responsabilizzando il territorio ad assorbire la domanda di prestazioni di propria competenza, riorganizzandone le modalità di erogazione, è la strada obbligata per rimettere in sesto la sanità toscana. Tagliando costi impropri e servizi non necessari. Con buona pace di amministratori locali e sindacalisti, illogicamente attaccati ad offerte ospedaliere di prossimità non più sostenibili. Vannino Chiti lo fece, nei primi anni novanta…”