SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo”.
“Bene fa il Partito Democratico a chiedere che al biotecnopolo sia data l’operatività che merita. Bene fa la CGIL a chiedere che la revisione statutaria in corso recuperi un effettivo legame col territorio. Cioè col mondo della ricerca e dell’impresa locale afferente al distretto delle scienze della vita.
Magari, diciamo noi, tenendo dentro anche la difesa della senesità dei centri decisionali del Monte dei Paschi, perché il mantenimento nel territorio della testa decisionale di una grande azienda del credito è linfa vitale per lo sviluppo di quel distretto.
Ma la sanità senese non è solo l’eccellenza promessa della ricerca e dell’hub antipandemico del biotecnopolo. È anche Le Scotte, per cui non smetteremo mai di invocare un recupero di vocazione formativa e di alta specialità. È anche l’assistenza territoriale, che vive le difficoltà causate dai problemi finanziari della sanità toscana. Che costa più delle risorse assegnate. Strutturalmente. Lo ha riconosciuto anche il Governatore Giani, dopo anni in cui imputava il deficit agli extracosti Covid.
C’è un problema di risorse. Non solo di quantità. Ma, anche, di come si utilizzano.
Manca in Toscana un’operazione verità sulla spesa sanitaria. Tanto più necessaria, quando si chiede, come ha fatto Giani, maggiori risorse dallo Stato. Un’operazione che magari parta dalla spiegazione della dimensione del payback sui dispositivi medici: uno sforamento – il più alto d’Italia – rispetto alla spesa programmata di cui nessuno, ancora, ha spiegato le ragioni. Un’operazione obbligatoria, se davvero Giani pensa di alzare la pressione fiscale per far tornare i conti e non finire commissariato!!!”.