"Sarebbe opportuno che sulla sanità di Siena e soprattutto sulle Scotte le forze politiche locali e regionali facessero un serio esame di coscienza e proposte su basi tecniche"
SIENA. Durante la campagna elettorale abbiamo assistito a numero interventi sulla sanità in genere e più specificatamente sulle Scotte e questo soprattutto da parte di personaggi coinvolti nella gestione della sanità a livello comunale e regionale. Costoro sono stati solerti nel prendere parte a inaugurazioni di strutture più o meno inutili, molto solerti e molto fattivi nel proporsi come fossero grandi specialisti tecnici su primariati da istituire e su primari da nominare. Così come sono stati solerti nell’avallare tutte le scelte che hanno proceduto ad un depauperamento delle Scotte e una, di fatto, colonizzazione soprattutto fiorentina dello stesso ospedale. I suddetti personaggi, vicini alle amministrazioni locali o delle quali fanno ancora o hanno fatto parte non sono stati così solerti nel segnalare lo spreco in consulenze e assistenze discutibili, in prebende sotto forma di progressione di carriera sindacalizzate e soprattutto nel contrastare e nel denunciare consulenze e contratti di vario genere completamente inutili e che hanno inficiato il budget ed eventuali investimenti futuri.
Negli ultimi tempi questi stessi personaggi si stanno impegnando in una sterile ed inutile discussione sulla fine delle Scotte: abbattimento e ricostruzione o ristrutturazione semplice, senza un progetto di minima e su quale futuro è prevedibile per lo stesso ospedale. Su quali numeri realmente contare e sui costi eventuali dell’una o dell’altra ipotesi. Sarebbe opportuno che sulla sanità di Siena e soprattutto sul Policlinico delle Scotte le forze politiche locali e regionali facessero un serio esame di coscienza e successive proposte su basi tecniche e no di interessi o preferenze personali al fine di garantire, un’unitamente la Facoltà di Medicina, lo sviluppo di una sanità moderna, trasparente, equa e con costi sostenibili.
Non possiamo tuttavia sfuggire una riflessione sul ruolo della Facoltà di Medicina sul futuro delle Scotte. Abbiamo apprezzato il rifiuto del Vice Presidente della regione Monica Barni a sottomettere con gradualità e prudente garbo la medicina di Siena a Firenze magari passando da Pisa.
Il Rettore Frati sembra essersi svegliato da un sopore di “riflessione” per accodarsi anch’esso contro l’ipotesi di smantellare con il tempo la Facoltà di Medicina di Siena.
Lungi dal tirare la croce addosso a chi con intelligente convinzione cerca di recuperare fiducia e operatività, tenendo ben presenti le emergenze dei ruoli indispensabili.
Anzi occorre che i fondi che la regione stanzia per la ricerca e la didattica e speriamo anche con quelli del governo siano impiegati in maniera chiara e con la dovuta trasparenza per evitare di assistere ancora a “cortei” già noti, non verso il futuro ma verso le opportunità di taluni a prescindere dalla riconosciuta valenza scientifica.
Su questa scommessa ci saremo: come sempre, generosamente disponibili anche a rinunce personali per dare opportunità e obiettivi futuri. Veri obiettivi, lontani da sciacalli o da mestieranti di professione che per poche “palanche” o qualche sorriso scordano dignità ed etica.
Associazione Confronti