SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“C’è stato un tempo in cui il presidente della Regione Eugenio Giani, ospite fisso a Siena ai tempi della coppia De Mossi -Tacconi, discettava su tutto lo scibile umano, accadente dentro ai Terzi, ipotizzando soluzioni ai problemi e conseguenti iniziative. Voleva un Monte dei Paschi banca regionale…
Oggi, indaffarato nel seguire l’eurocandidato Nardella anche in terra di Siena, forse illuminato dal nuovo corso schleiniano, non perde occasione per scaricare su altri la soluzione dei problemi. Lo ha fatto sulla urgente seconda mensa senese, la cui assenza pare, per lui, colpa del Comune, che non ha ritenuto compatibile con l’immobile con quella destinazione d’uso. Mensa che per lui ci sarà, forse, quando via Bandini sarà venduta e coi proventi sarà acquistato un immobile idoneo.
Lo fa sulla sanità toscana, i cui extracosti, a suo dire, dovrebbero essere pagati dallo Stato, con l’incremento del fondo sanitario. Parlare di riorganizzazione ospedaliera, l’unica voce capace di ridurre le spese, per lui, neanche a parlarne. E di liberare risorse per le eccellenze, quale dovrebbe essere Le Scotte.
Lo fa sulle infrastrutture. Sulle tante crisi industriali. Sulla difesa del suolo.
Al buon presidente Giani, allora, sommessamente, chiediamo: ma la Regione, cosa ci sta a fare?“