Secondo l'associazione "Giani parla tanto della città ma fa ben poco per essa"
SIENA. Dall’associazione Confronti riceviamo e pubblichiamo.
“Il sindaco Fabio ha avviato la sua amministrazione. Buon lavoro. Fra i suoi impegni programmatici c’è, giustamente, quello di ridare a Siena un ruolo nello scenario regionale. Ruolo cui la città ha abdicato da almeno dieci anni. Ma la Regione vuole che Siena torni protagonista?
La domanda la giriamo direttamente al massimo esponente della politica regionale, quell’Eugenio Giani, governatore aspirante al Granducato, che molto ha parlato su e di Siena, ma poco, per essa, ha fatto. Le sue fantasiose ipotesi sul Monte ‘banca regionale’, fortunatamente non hanno trovato ascolto fra chi, realmente, ha le leve del futuro dell’istituto. In compenso, ha benedetto quella strana integrazione fra azienda ospedaliera e azienda sanitaria, che ci sembra un accordo al ribasso per la vocazione e le funzioni proprie de Le Scotte. Ci auguriamo, ovviamente, che i fatti ci smentiscano, ma le “carte” a fondamento di quell’accordo ci preoccupano. Soprattutto per le sorti della formazione dei tanto necessari nuovi specialisti.
Ma sul biotecnopolo e sul distretto, correlato, delle scienze della vita, ci pare, sostanzialmente, assente. Come lo è sul futuro dell’Università, e della vivibilità della città per gli studenti (questioni interconnesse e non scindibili), su cui, con l’Azienda unica regionale per il diritto allo studio, tanto potrebbe fare.
La latitanza del presidente su Siena – sulle cose importanti per Siena – è evidente ed ha contribuito, ne siamo convinti, a relegarlo al terz’ultimo posto nella classifica di gradimento dei presidenti di Regione, stilata dal Il Sole 24 Ore. Una performance molto deludente, mai avuta da nessuno dei suoi predecessori, in 43 anni di vita dell’istituzione Regione.
La sua risalita nel gradimento dei Toscani passerà, senza alcun dubbio, anche da quanto vorrà fare per riportare Siena al giusto ruolo nel contesto regionale. Gli facciamo i migliori auguri. Da Senesi, ovviamente. Auguri, dunque, molto interessati”.
