...è convinto fermamente di aver agito per garantire un bene pubblico
SIENA.Da Comune di Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Il giudice del lavoro Cammarosano ha depositato la sentenza relativa a due episodi del 2014 per i quali i sindacati avevano contestato al Comune di Siena altrettanti comportamenti antisindacali. Il periodo è marzo 2014, allorquando lo stato di agitazione dei dipendenti comunali sulla vicenda delle indennità dichiarate illegittime dal Ministero MEF e dalla Procura della Corte dei Conti indusse i vigili urbani ad indire due iniziative sindacali: un’assemblea ed uno sciopero in occasione di due grandi eventi sportivi, rispettivamente l’ultramaratona podistica da San Gimignano a Siena e la corsa ciclistica internazionale “Strade Bianche”.
Il Comando della Polizia Municipale aveva disposto, in entrambi i casi, la presenza di alcuni agenti, da aggiungere al servizio ordinario, per garantire un sufficiente presidio degli incroci nevralgici e complessi della viabilità cittadina in modo da assicurare condizioni di sicurezza per lo svolgimento delle manifestazioni, sia per gli atleti interessati che per gli spettatori. Le decisioni del Comune-Direzione Polizia Municipale furono ritenute obbligate alla luce delle Ordinanze di servizio della Questura di Siena inerenti il corretto svolgimento delle due importanti gare. Le Ordinanze, scrive il giudice, erano mosse da “un’evidente istanza di tutela della incolumità pubblica e degli stessi partecipanti”, imponendo un adeguato “presidio al fine di impedire all’atto della chiusura della circolazione stradale, l’accesso o l’attraversamento del percorso da parte di qualsiasi mezzo”.
I sindacati hanno invece eccepito che lo svolgimento di una gara non costituisce servizio pubblico essenziale e che quindi avrebbe potuto essere differita ad un’altra data o altrimenti annullata. Il giudice ha dato una diversa lettura ai due episodi. Nel primo caso, quello dell’assemblea, non ha accolto la richiesta dei sindacati, perché “l’evento sportivo-turistico-collettivo aveva indubbio carattere di straordinarietà, sul piano delle esigenze di tutela della sicurezza e della incolumità pubblica, tali da comportare un eventuale spostamento della data dell’assemblea”. Per il secondo episodio, relativo allo sciopero proclamato in contemporanea alla gara ciclistica internazionale, il giudice non condivide l’affermazione dei sindacati ricorrenti (che avevano dichiarato che “l’evento non costituisce una manifestazione a rischio per l’incolumità pubblica e neppure è chiara la ragione per cui non poteva essere annullata”), ma scrive che il comportamento del Comune di Siena “non per sua colpa, riteniamo, è inevitabilmente incorso in antisindacalità, perché il contenuto dei compiti imposto dalla Questura di Siena è stato reso noto solo poche ore prima” senza tempo materiale di sostituire l’atto della Direzione della Polizia Municipale con l’Ordinanza Prefettizia, che era lo strumento giuridico idoneo per contingentare i vigili urbani.
L’Amministrazione Comunale prende atto della sentenza ed è fermamente convinta di aver agito non per contrastare o limitare i diritti sindacali dei lavoratori bensì per garantire un bene pubblico altrettanto rilevante ed essenziale come l’interesse collettivo allo svolgimento in sicurezza di manifestazioni di grande partecipazione e risonanza, in esecuzione di precise disposizioni della Questura. Del resto l’opinione pubblica ha accolto con favore il recente decreto legge con cui il Governo ha considerato l’apertura al pubblico di musei e luoghi della cultura come servizio pubblico essenziale quali la scuola, la sanità e i trasporti”.