Fondo immobiliare ad apporto pubblico: il Comune abbraccia l’idea del Movimento

SIENA. Il Consiglio comunale del 30 gennaio ha approvato, all’unanimità, la delibera presentata dal Movimento Per Siena sulla costituzione di una commissione di inchiesta, per far luce sul caso delle fatture di Intesa, per le quali non è chiara la legittimità. Il provvedimento, con altra votazione, è stato reso immediatamente eseguibile, sempre all’unanimità.
“Nessuna polemica ma l’ente deve ricostruire i fatti per fare chiarezza – ha dichiarato il capogruppo Pierluigi Piccini – visto che alcuni fati non collimano tra loro, almeno nelle dichiarazioni fatte in Consiglio”, rivendicando un ruolo attivo nelle scelte dell’Amministrazione comunale.
“È un fatto raro – ha aggiunto con un pizzico di orgoglio – che una delibera dell’opposizione sia fatta propria anche dalla maggioranza, ottenendo come in questo caso la totalità dei voti. Dimostra che siamo parte attiva e importante, un punto di riferimento per l’intero Consiglio comunale e, dunque, per l’intera cittadinanza”.
Il problema legato a Intesa è relativo ad alcuni lavori di manutenzione su impianti illuminati e semaforici tra il 2000 e il 2016. Il Comune dovrebbe corrispondere una somma pari a 1 milione e 239mila euro, cosa che non ha fatto per un non chiaro mancato passaggio di informazioni tra gli uffici e il precedente sindaco, oppure sull’effettivo riscontro da parte del Comune degli stessi lavori. Intanto, Intesa ha bloccato l’erogazione dei dividendi, oltre ad aver stornato 91 mila euro di lavori proprio per la mancata verifica degli uffici comunali. Vista la situazione confusa era davvero difficile dire di no a una proposta di buon senso, tesa a fare una definitiva luce sull’accaduto.
Fondo immobiliare ad apporto pubblico: il Comune abbraccia l’idea di Per Siena
La creazione di un fondo immobiliare ad apporto pubblico sarà un progetto fondamentale del Comune di Siena. Lo ha confermato il sindaco De Mossi nell’ultima seduta del Consiglio comunale (30 gennaio): la maggioranza ha fatto propria la proposta del Movimento Per Siena. Sarà, dunque, attivato uno strumento innovativo, che consente di utilizzare gli immobili come leva finanziaria, grazie anche ad obbligatori sostegni economici statali. In pratica, l’apporto di un immobile al fondo comporta un finanziamento diretto, pari alla metà del valore, da parte della Cassa depositi e prestiti. Questa messa a reddito del patrimonio immobiliare può generare sinergie operative, persino con finalità culturale o sociali, oltre ovviamente alla finalità principale, ovvero un recupero a fini economici, o abitativi, pensando anche a un ritorno dei senesi in città. “Il fondo immobiliare – ha osservato Pierluigi Piccini in Consiglio comunale – sarà un volano per l’economia locale, darà autonomia finanziaria al Comune. Di fatto, con i dovuti distinguo, sarà un sorta di piccola banca”. La delibera sull’alienazione dei beni immobiliari, quindi, va intesa come una normale prassi di messa a bilancio di un valore economico. Così, secondo il sindaco, va intesa la delibera sulle dismissioni del patrimonio immobiliare inutilizzato, in gran parte da destinare al futuro fondo. Quanto agli immobili destinati ai servizi, ci sono emergenze da affrontare come quella della scuola Monna Agnese. “In casi come questo – ha aggiunto Piccini – occorre un accordo con la Provincia, proprietaria dell’immobile”. I fondi immobiliari, tra l’altro, possono essere “aperti”, coinvolgendo altri enti pubblici o il Monte dei Paschi, non solo il Comune. Le opportunità, come si vede, sono ampie, per un progetto che può fare la differenza per uno sviluppo dell’economia cittadina. Intanto sono partite esperienze interessati sui fondi ad apporto pubblico, come quella del Comune di Venezia.