Lettera firmata di uno dei clienti che hanno subito il "furto"
di Augusto Mattioli
SIENA. Pubblichiamo di seguito la lettera di una delle 55 persone che secondo le indagini della Guardia di Finanza di Siena di cui abbiamo dato notizia qualche giorno fa sono state frodate da un promoter assicurativo senese per una somma che sarebbe complessivamente di 2,7 milioni. Una lettera che mette in evidenza lo stato d’animo amareggiato, preoccupato e arrabbiato, di chi ha investito il proprio denaro sulla fiducia mal ripagata che aveva nell’assicuratore. E che pone interrogativi che necessitano di risposte chiare.
In questa società i valori umani sono ormai svaniti!. E’ difficile difendersi e districarsi nella burocrazia sempre più opprimente e spesso, per ovviare a questo stato di cose, o per necessità ma talvolta anche per pigrizia, ci rivolgiamo a terzi. Queste persone si propongono con fare gentile, hanno una spiccata professionalità, ti fanno abbassare la guardia, insomma fanno in modo che tu ti fidi ciecamente di loro. E alla fine ci riescono…..!. Questa è la presentazione di ciò che è accaduto recentemente a Siena in cui un noto professionista di una compagnia di assicurazione locale ha truffato, vergognosamente, i propri clienti ( si parla di 55 persone) che riponevano in lui piena fiducia. Qualche giorno fa i media locali hanno denunciato nelle loro pagine l’accaduto, ma hanno solo scritto di “ un noto professionista che lavorava per una nota compagnia di assicurazione”. Di nominativi non se ne parla nel modo più assoluto. Forse perché il professionista potrebbe denunciare i direttori responsabili del quotidiano locale? Via non scherziamo, sarebbe un paradosso. Ebbene questo disonesto professionista, di Siena, estorcendo la piena fiducia e in taluni casi anche l’amicizia che i suoi clienti riponevano in lui da anni, ha ignobilmente truffato, come hanno riportato i media locali, per 2,7 milioni di euro, mentre la Guardia di Finanza avrebbe sottoposto a sequestro i suoi beni, compresi gli immobili, per 400 mila euro( e va bene che le case valgono ormai poco….!). Dunque circa un settimo di ciò che avrebbe intascato disonestamente il lestofante. Vogliamo scherzare. E’ difficile pensare che questa persona possa restituire il maltolto anche perche, sembra che abbia ammesso che, alla data odierna, non possiede più niente. Ma il denaro che fine ha fatto?. Come è possibile poi che la banca abbia potuto validare operazioni con firma non conforme?. I 55(?) clienti truffati scandalosamente, da almeno una decina d’anni, potranno mai essere risarciti?. Tra questi ci sono persone che avevano investito tutto il loro denaro presso la compagnia di assicurazione locale proprio per la totale fiducia che riponevano sul loro disonesto promotore. La compagnia di assicurazione locale vorrà o sarà costretta dalla Giustizia ad intervenire nel risarcimento dei clienti truffati o sarà invece la casa madre ad essere costretta ad indennizzare i suoi clienti. Le polizze fantasma che il promotore infedele ha proposto alla clientela saranno o potranno essere, necessariamente, ricollocate di comune accordo con la compagnia assicurativa?. Questo è ciò che si chiede la clientela frodata. Questo è ciò che si auspica la clientela. E oltre al danno materiale, si deve aggiungere anche il danno morale che, forse, fa ancora più male.