SIENA. Da David Chiti (Siena DOC) riceviamo e pubblichiamo.
“Ci siamo occupati più volte della problematica degli studenti fuori sede a Siena: ricchezza, futuro e accoglienza. Un problema annoso che deve trovare la giusta soluzione nel rispetto della domanda e dell’offerta, oltre che delle norma vigenti. Molto si fa ma ancora molto resta da fare. In questi giorni si è molto dibattuto anche su edifici riconvertibili per pubblica utilità e a proposito dell’edificio di viale Sardegna l’idea di farne una scuola invece che destinarla per esempio proprio agli studenti, vista anche a vicinanza con la sede dell’Unistrasi, mi convince poco. Mi sarebbe piaciuto molto di più infatti fosse divenuto uno studentato in accordo proprio con Unistrasi che accoglie molti degli studenti fuori sede. Dio solo sa quanto bisogno c’è di dare una offerta dignitosa a questi ragazzi che assieme alle loro famiglie scelgono di venire a studiare nella nostra città, sia in offerta di logistica che di servizi adeguati.
Il numero ogni anno grazie anche ad un’offerta didattica all’avanguardia è in crescita e questo dovrebbe far pensare ad un’attenzione particolare perché al seguito dei ragazzi non c’è solo una retta ma tutto un indotto che dovrebbe esser incentivato, riuscendo a farli rimanere e a portarsi dietro famiglie e realizzare qua il proprio futuro: insomma pensare agli studenti fuori sede come una risorse anche per il turismo a loro legato. Si deve pensare agli studenti come una massa critica, come il nostro futuro, un patrimonio su cui investire e non far solo cassa: la città per fortuna invecchia, e purtroppo le nascite hanno un trend negativo, e non da ora. Invitare gli studenti a restare grazie ad un trattamento all’altezza dell’offerta didattica per cui ci scelgono, potrebbe essere una strada per crescere insieme. Pensiamoci!