SIENA. Quello che sta accadendo in questi giorni riguardo alla situazione di dissesto di TLS merita una riflessione importante.
Il primo luogo occorre fare chiarezza e precisare che la situazione di dissesto di TLS non è dovuta nè ai ritardi della fondazione biotecnopolo, né alla condotta del governo Meloni.
La situazione così grave in cui versa TLS è invece la conseguenza di un modo di operare sbagliato, sommario, della governance della fondazione che ha assunto impegni economici con società e persone senza poterli concretamente onorare.
Da una prima analisi emerge che le perdite derivino sostanzialmente da costi extra sostenuti per il personale neo-assunto, o conseguenti al progetto edilizio di GSK, oppure legati a investimenti e progetti relativi al centro nazionale anti pandemico, senza però che sia stato effettuato un passaggio positivo negli organi di controllo.
Si è palesata anche una preoccupante incapacità di gestire progetti complessi come quello degli anticorpi monoclonali contro il COVID.
Evidentemente i contratti legati a questi tipi di progetto sono stati stipulati senza le dovute cautele.
Come era costume in questa città nel recente passato, si pensa ancora che sia quasi dovuto che intervengano poi gli enti a vario titolo interessati (Stato, Regione, Fondazione) erogando denaro a pioggia per sistemare tutto.
Le risorse stanziate per il Biotecnopolo e per il CNAP sono state individuate per interessi nazionali ben precisi e sicuramente diversi rispetto al fine di sanare una situazione così disastrosa. Come abbiamo sempre detto in questi mesi, il Governo Meloni crede fortemente nel progetto del centro nazionale antipandemico, inserito all’interno della fondazione biotecnopolo di Siena, confermando la sede della nostra città e tutto il suo territorio ed indotto tecnologico industriale quale importante presidio nazionale contro le epidemie emergenti e le pandemie. Queste risorse vanno utilizzate con prudenza e cautela, per cui il nuovo governo ha giustamente preteso di riformare la governance della Fondazione Biotecnopolo, anche perché le nomine precedenti erano state fatte con un governo (Draghi) che era di fatto concluso, procedeva con le camere già sciolte e senza una legittimazione popolare, una vera e propria vergogna.
Non possiamo tacere su TLS. La Regione sarebbe l’unico ente deputato ad intervenire; invece si fa avanti la fondazione Monte dei Paschi di Siena, che non ha le possibilità di un tempo, ma è pronta a regalare un pezzo del patrimonio della nostra città per correggere e rimediare ad errori di altri. Non è accettabile. Non possiamo inoltre non sottolineare l’evidente conflitto di interessi in cui si trova il presidente della fondazione Monte dei Paschi Carlo Rossi, che da una parte propone un’operazione di salvataggio alla sua deputazione, ma lo fa essendo dall’altra parte contemporaneamente anche il vicepresidente di TLS che è la società da salvare.
Non si può essere salvatori e salvati allo stesso tempo, così come non può non essere evidente il conflitto di interessi da parte di Rossi in quanto vice presidente di TLS, circa il quale riteniamo istituzionalmente doveroso debba essere posto rimedio.
Crediamo fermamente che questa situazione imponga l’azzeramento di tutta la governance di TLS e un cambio totale dei vertici che dovranno essere nominati sulla base di competenze acclarate e di un programma industriale serio e sostenibile concordato con la Fondazione Biotecnopolo, anche a garanzia della tutela occupazionale del personale dipendente.
FRATELLI D’ITALIA – LEGA – FORZA ITALIA – SENA CIVITAS – LE BICCHERNE – MOVIMENTO CIVICO SENESE