Targa al professor Bracci per i 70 anni dalla laurea

SIENA. “La relazione di cura è un momento di contatto, di unione con il paziente. Momento che si nutre non dell’autorità del medico ma dell’autorevolezza. E l’autorevolezza ci viene riconosciuta, non è dovuta ma si alimenta con la relazione stessa”. Si apre così la relazione di Roberto Monaco, presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Siena, all’inizio dell’annuale assemblea. Tanti i temi toccati.
L’Economia che spesso e volentieri detta legge nel sistema sanitario nazionale. “La paura che abbiamo è che la politica non sia più il luogo delle decisioni, perché il potere decisionale è passato all’economia. L’economia guarda alla tecnica che è indifferente alla vita umana. Alla tecnica interessa solo lo sviluppo che è diverso dal progresso”. “Serve un cambio di prospettiva: dall’idea di doversi mantenere entro la spesa stabilita al considerare la sanità come un investimento”.
Sistema Sanitario Nazionale. “Non siamo contro il privato, perché la salute non è né un bene pubblico, né un bene privato ma è un bene comune. Vogliamo solo che il privato sia di ausilio al pubblico e non lo sostituisca per questo crediamo che il rilancio del SSN pubblico avvenga attraverso la sua attrattività e dando valore alle risorse umane che lo popolano”.
La Politica, la Legge. “Lo scudo penale è una prima, importante risposta del Governo e del Parlamento alle istanze dei medici.” “Occorre ora una legge organica, che è quella sulla quale sta lavorando la Commissione istituita dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio e presieduta dal Magistrato Adelchi d’Ippolito, sulla responsabilità professionale dei medici”.
Donne in medicina. “Un altro punto chiave della Professione è che questa si sta sempre più femminilizzando. I modelli organizzativi, gli orari di lavoro devono sempre più tener conto di questa realtà, valorizzando le professioniste, prevedendo modelli organizzativi che permettano alle donne di conciliare i tempi di lavoro con quelli della vita privata e della famiglia”.
Medicina del Territorio. “Si è pensato più a costruire i muri delle case di comunità che a pensare a chi deve entrarci a lavorare. Alcuni Governatori credono che tutto si possa risolvere con il passaggio alla dipendenza del medico di medicina generale, come se questo fosse la causa dei problemi”.
Fine Vita. “Onestamente credevo che la Regione, prima di emanare la legge da poco approvata, cercasse il parere degli Ordini perché depositari della deontologia. Non lo dico per polemizzare, non l’ho mai fatto e non lo farò adesso. Lo dico perché l’articolo 2 della nostra Costituzione riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, lo dico perché tra i diritti fondamentali dell’essere umano, c’è il diritto all’autodeterminazione. Pertanto nessuno può violare un mio diritto se non io stesso. Ma non si può scegliere della propria vita se non c’è chi ha il ruolo di informarti sulle tue condizioni. E questo ruolo lo ha il medico”
Poi il momento della festa per i cento giovani che hanno fatto il giuramento di Ippocrate. E un momento molto bello con tutto il pubblico in piedi per applaudire il professor Rodolfo Bracci, conosciutissimo pediatra, che è venuto di persona, per ricevere una targa da parte dell’Ordine, per i suoi settanta anni dalla laurea in medicina.
Il ringraziamento al cardinale Lojudice
“Il giorno dopo la giornata del medico il Cardinale Lojudice durante l’omelia in occasione della celebrazione della messa delle Palme in Duomo, ha ricordato i medici vittime di aggressioni.
Ringrazio a nome di tutti i medici sua Eminenza per questo segnale di attenzione verso la professione. Abbiamo sempre sentito la vicinanza del cardinale e anche stavolta gli siamo grati.
Le aggressioni sono un fenomeno che allontana chi cura da chi deve essere curato. Invece il medico esercita una professione di prossimità, il contatto con il paziente è un momento unico e irripetibile. la relazione di cura è tempo di cura. Lavoriamo tutti insieme perché si capisca che il vero nemico non è il medico, ma è la malattia che va affrontata insieme”.