SIENA. “Al sindacalismo rivoluzionario, a Filippo Corridoni”. Con questa frase scritta in uno striscione e con tre rose rosse attaccate sui segnali nomi strada, in via Corridoni a Siena, i militanti di CasaPound Italia hanno voluto commemorare i 109 anni dalla morte del sindacalista.
Patriota e convinto interventista, partito volontario per il fronte allo scoppio della Grande Guerra benché malato di tisi, Corridoni si distinse al fronte per la totale dedizione all’Italia. Il 23 ottobre 1915 cadeva sul Carso, all’età di 28 anni. Sindacalista rivoluzionario e poi interventista, Corridoni è stato uno dei più grandi «combattenti sociali» di inizio Novecento. Giornalista brillante e coraggioso, rivoluzionario intransigente, trascinatore di folle, amato e quasi venerato dagli operai che riempivano le piazze per ascoltarlo.
“La sua vita fu una lotta dietro l’altra”, spiega in una nota alla stampa CP Siena, “e nonostante la malattia nonché gli anni di prigionia non arretrò mai di un passo, fedele ai suoi ideali e alla sua dottrina. In difesa dei più deboli e dei lavoratori seppe coniugare Nazione e lavoro risultando ancora oggi moderno e, dopo 109 anni, incredibilmente attuale”.