SIENA. Carlo Locatelli è la nuova guida per Confindustria Toscana Sud, coadiuvato da Daniele Gualdani per Arezzo ed Andrea Fratoni per Grosseto, di uno dei settori nevralgici dell’economia dei nostri territori: l’industria meccanica.
Locatelli ha una lunga esperienza legata all’industria meccanica rivolta alla farmaceutica, e attualmente è responsabile risorse umane per la Marchesini Group – divisione Corima a Monteriggioni.
Da pochi giorni eletto presidente della sezione meccanica così fotografa il comparto: “Sono onorato di poter rappresentare per Confindustria Toscana Sud il settore dell’industria meccanica, vero pilastro dell’economia dei nostri territori. IL comparto esce ovviamente da un anno pieno di incognite, caos normativo, crisi dei mercati internazionali. Nonostante questi difficili fattori legati alla pandemia Covid-19, le solide basi di molte nostre industrie hanno permesso di reggere l’urto, nonostante una contrazione dei fatturati a volte con punte del 40 per cento.
Il nostro settore nelle sue molteplici specializzazioni ha nel continuo aggiornamento tecnologico ed organizzativo e nella sfida dei mercati internazionali le sue sfide comuni.
La metalmeccanica è un settore grandissimo, dalla lavorazione del ferro alla meccanica di precisione, non è facile trovare quindi una sintesi unica.
Questo comparto rappresenta due/quinti degli associati di Confindustria Toscana Sud, dando lavoro ad oltre 11000 persone.
Sicuramente hanno sofferto maggiormente la crisi in corso, le industrie legate a lavorazioni tradizionali insieme a quelle legate a filiere produttive in settori in grave difficoltà come l’automotive.
Contemporaneamente ci sono delle aziende che operano in settori maggiormente legati all’innovazione ed alla tecnologia che sono riuscite a mantenere fatturati, in alcuni casi anche a crescere. Tutto questo è stato possibile grazie a forti investimenti sia nel personale che negli impianti per ottenere prodotti tecnologi sempre più sofisticati.
Voglio ricordare come sia stato strategico per il nostro paese quel processo di innovazione rivolto alle aziende che a partire dal piano Calenda ha segnato uno spartiacque verso uno sviluppo 4.0 dell’industrie, tuttora se ne vedono i frutti.
Dal 2021 ci auguriamo una normalizzazione della situazione sanitaria generale, prima base per riattivare una normalità del funzionamento dei mercati internazionali.
Tutte le aziende del nostro comparto hanno nell’export una voce importantissima nei loro fatturati.
Contemporaneamente mi auguro che anche il mondo della formazione scolastica ed universitaria sia sempre più vicina alle aziende della metalmeccanica, dobbiamo risolvere quel gap tra figure tecniche professionali richieste dalle aziende ed i cv degli studenti che si presentano al mercato del lavoro.
A partire dalla scelta verso istituti tecnici, a scelte universitarie verso specializzazioni legate all’automazione, informatica, economia.
Mi auguro una crescita anche del numero degli studenti verso gli ITS, percorsi formativi altamente specializzati verso le necessità delle aziende, grazie anche alla docenza assicurata da parte di tecnici provenienti del mondo del lavoro.
Dalla cabina di regia nazionale di Confindustria dove partecipo al gruppo tecnico dedicato all’education, vediamo chiaramente come la tematica della formazione tecnica degli studenti sia un tema imprescindibile per il futuro economico delle prossime generazioni, dobbiamo lavorare tutti insieme per trovare soluzioni concrete.
Voglio essere vicino a tutti i colleghi imprenditori, condividere è la chiave per fare passi avanti insieme.
Attiveremo questionari tematici per focalizzare questioni e soluzioni a partire dal tema del recruitment, per passare alla sfida del digitale e del green.
Siamo abituati come industriali a non aspettare mai il futuro, ma a cercare di costruirlo. In tempi così complessi procedere insieme tramite confronto e supporto reciproco è vitale, lavoreremo seriamente come comparto per vincere la complessa sfida del domani”.