Nell’Aprile 2004, con l’ingresso in Giunta de ‘La Margherita’, istituì l’Assessorato per Realizzazione Programma del Sindaco e Servizi a Rete poi cancellato con Ceccuzzi e Valentini
SIENA. Fin dagli anni ’90, la telefonia cellulare e radiotelevisiva ha posto problemi di salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente. Tanto che la bistrattata Giunta di Maurizio Cenni vi pose, da subito (2001),una forte attenzione. Per razionalizzare procedure e controlli, distaccò alla convenzionata ARPAT tre giovani tecnici : L’Ingegnere elettronico Tommaso Cambi e i Dottori in Fisica, Laura Bidini e Lorenzo Pampaloni. Nell’Aprile 2004, con l’ingresso in Giunta de ‘La Margherita’, istituì inoltre l’Assessorato per Realizzazione Programma del Sindaco e Servizi a Rete che, fra l’altro, aveva delega al controllo da inquinamento elettromagnetico, con sistematico monitoraggio delle sorgenti più significative di campo magnetico dovute alle infrastrutture anche di distribuzione elettrica (elettrodotti, cabine ecc.) sia “con intervento diretto, che su segnalazione dei cittadini”.
Giova rammentare che tre centraline di monitoraggio a lungo termine di proprietà del Comune di Siena, svolgevano indagini in continuo del campo elettromagnetico all’interno di abitazioni private, scuole, istituti e luoghi di permanenza della popolazione cui, fin dal 2005, venne capillarmente diffuso l’opuscolo “Elettrosmog? Queste le risposte” per spiegare a tutti la questione in modo chiaro ed efficace.
Il 23 febbraio 2006 la Giunta Conunale approvava “il Piano di razionalizzazione delle emissioni elettromagnetiche” basato sul “principio di minimizzazione dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”, stanti le “esigenze di garantire un servizio di pubblica utilità” (a fine 2010 gli impianti di telefonia cellulare erano 59 dislocati in 39 siti). Almeno due volte al mese l’Assessorato diffondeva alla stampa i risultati dei monitoraggi, compresi quelli dei 5 siti radio-televisivi. Di regola sono stati rispettati ,o fatti rispettare, i limiti di attenzione (6V/m) e di esposizione (20 V/m in esterno). Tanto per esemplificare, il Consiglio Comunale del 12 gennaio 2011 accolse l’osservazione n° 246, presentata dall’Assessorato – Servizi a Rete, di “prevedere nel Regolamento Urbanistico che fa seguito alla previsione del Piano Strutturale (art.120) un unico sito di localizzazione e accorpamento delle antenne radio e tv presenti a Montalbuccio nel bosco di Lecceto, località Poggione di proprietà comunale (66 m. più alto di Montalbuccio). La “nuova localizzazione (….) non avrà ostacoli alla copertura del segnale,mentre diminuirà l’esposizione della cittadinanza ai campi elettromagnetici”.
Dal Maggio 2011, la Giunta Ceccuzzi e, poi, dal 2013 quella Valentini, hanno abolito l’Assessorato, fino ad allora reso proficuo dalla stretta collaborazione col Direttore ARPAT, il fisico dr. Cesare FAGOTTI, gli Ing.ri e Dirigenti comunali Fabrizio Valacchi (Urbanistica), Marco Massimo Pignata e Paolo Ceccottti, il Geom. Francesco Grassi (LL.PP) più che dal servizio del sottoscritto. Da allora non si è pubblicamente saputo altro. Alla luce dell’esperienza, si dimostra che, oltre la stretta normativa della pubblica utilità, esistono competenze urbanistico-ambientali precise ed inevitabili in capo al Comune, che solo costruttivi rapporti, ragionamenti e quindi decisioni di possibile e reciproca opportunità possono comporre a buon fine.
Pier Paolo Fiorernzani