SIENA. Cambia la destinazione d’uso dell'”Emiciclo” di San Miniato. Lo ha deciso l’Amministrazione comunale. Ma tra i consiglieri c’è chi vuole sapere di più. Il consigliere comunale del PD Bruno Valentini ha presentato, su questo argomento, una interrogazione al sindaco De Mossi.
Premesso che: ” l’Amministrazione Comunale ha deciso di iniziare una variante urbanistica per cambiare la destinazione urbanistica del cosiddetto “Emiciclo” di San Miniato aggiungendo alle finalità pubbliche le destinazioni Direzionale e di Servizio, allo scopo di “valorizzare economicamente l’immobile, consentendo un eventuale utilizzo privato”” e che “nelle destinazioni Direzionale e di Servizio sono comprese funzioni quali: “sedi di banche, di assicurazione, immobiliari, sedi di società private in genere; scuole private; uffici privati in genere, studi e servizi professionali; agenzie varie, di viaggi, di pulizia, di servizi postali, autoscuole, onoranze funebri, attività di riparazione e noleggio”, ecc.”; considerato che “l’Emiciclo fu progettato dal Comune di Siena nell’ambito del Contratto di Quartiere di San Miniato, progetto del 1998 del Ministero dei Lavori Pubblici, godendo di un finanziamento di quasi 15 miliardi di lire, con l’obiettivo di rivitalizzare la zona realizzando 63 alloggi, spazi destinati ad attività sociali, ludoteca, biblioteca, mercatino coperto, laboratorio di quartiere con auditorium, piazza pedonale e sottostanti parcheggi pubblici” e che “l’Emiciclo doveva essere un “Centro Civico, con sede al piano terreno per il mercato rionale ed al piano superiore servizi decentrati ed attività collegate alla comunicazione ed alla partecipazione del Contratto di Quartiere””; si chiede al sindaco “se la destinazione privatistica che si vuol dare all’Emiciclo attraverso la variante urbanistica in corso non sia in contrasto con le finalità dichiarate al Ministero dei Lavori Pubblici al momento dell’aggiudicazione del finanziamento relativo al Contratto di Quartiere di San Miniato”; “se l’eventuale destinazione privatistica dell’Emiciclo non rappresenti una sottrazione nei confronti della collettività di una importante opportunità per i bisogni sociali e culturali del quartiere e della città, ad esempio per il prezioso mondo dell’associazionismo e del volontariato senese che ha fame di spazi adeguati”; “se non ritiene che una destinazione privata dell’Emiciclo, sia in affitto che in vendita, non sia in contraddizione con i rilevanti investimenti pubblici fatti od in corso sull’immobile stesso, sul rifacimento della piazza della Costituzione, sul completamento del parcheggio coperto e dell’Auditorium (peraltro ancora sottoutilizzato) e sullo spostamento di via Berlinguer, tutti finalizzati a sostenere le funzioni di aggregazione sociale del quartiere e non ad agevolare la commerciabilità dell’Emiciclo per farci aprire studi professionali od agenzie assicurative” ed infine “perchè a così breve distanza dall’approvazione del Piano Operativo, strumento strategico pluriennale di pianificazione urbanistica, il Comune stia mettendo in cantiere un numero notevole di varianti semplificate, tutte apparentemente ispirate ad accontentare spinte ed interessi privati come se il Comune fosse diventato un juke box a gettoni dove chiunque ha i mezzi economici per farlo trova un’Amministrazione ben disposta ad agevolare ogni business”.