Per i due consiglieri va aiutato il commercio "sano" come forma di presidio del territorio

SIENA. Da Lorenza Bondi e Marco Falorni (gruppo Forza Italia – Udc-Nuovo Psi in consiglio comunale) riceviamo e pubblichiamo.
“Apriamo un tema che siamo consapevoli possa portare a critiche, ma in un contesto che va complicandosi sempre di più poniamo sul tavolo una riflessione che per noi non è del tutto svincolata dal tema della sicurezza. Pur nella assoluta legittimità dei proprietari dei fondi di applicare i costi mensili degli affitti che più ritengono loro idonei, riflettiamo su quei locali che da tempo sono sfitti e che, se attivi e, pertanto, tracciati potrebbero dare il loro contributo alla vivibilità della nostra Comunità” così la riflessione di Lorenza Bondi e Marco Falorni, Gruppo Forza Italia -Udc-Nuovo Psi riguardo i locali commerciali sfitti nel centro storico.
“Diciamo questo perché riteniamo che il ruolo del commercio rivesta una importanza strategica per una realtà, in quanto ciascun esercizio commerciale, per il solo essere aperto, è già di per sé elemento di monitoraggio del territorio.
Ovviamente l’indicazione di quello che potrebbe essere un canone di affitto equo e sostenibile, al netto della collocazione del fondo, non può essere di competenza dell’Amministrazione comunale, pertanto del Sindaco, in quanto rientra in una libera trattativa privata.
Però, siccome il potere di acquisto delle persone è da tempo in flessione, pertanto ipotizziamo che ciò abbia un impatto diretto anche sugli esercizi commerciali, può avere un senso incardinare il tema in tale ragionamento. Soprattutto per mitigare il più possibile eventuali ingressi sul mercato di chi, invece, non ha problemi con tetti di spesa e che, per tale ragione, qualche interrogativo lo deve far porre, a meno che non si tratti di grosse catene di distribuzione o franchising, ovviamente.
Ovvio che il primo aspetto per contenere tutta questa stranamente improvvisa escalation di violenza passa dalla prevenzione e repressione dei reati da parte delle Autorità competenti.
Ma crediamo che un potenziato commercio autoctono, con condizioni economiche che diventino appetibili, potrebbe contribuire a far vivere in maniera sana il nostro centro storico”.