Rinnovato il cda dell'ente per il "Dopo di noi" onlus
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SIENA. Per Fondazione Futura per il “Dopo di Noi” insieme ad Andrea Bilotti, in qualità di presidente, sono stati eletti: Remo Severini, vicepresidente e Michela Conte, segretario. Nel CdA Daniela Pappadà, Lucia Bucci e Alessandro Arrigoni. Marco Grazzini e Marco Tanini in qualità di sindaci revisori.
“Sono orgoglioso – ha comunicato Biliotti – di poter rappresentare i bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie, rendendo concreti, aggiornati e spendibili i principi di solidarietà, accoglienza e promozione della dignità della persona. In tempi come gli attuali emergono con sempre maggiore forza l’importanza e l’urgenza di dare risposte adeguate ai bisogni di chi, vivendo una condizione di disabilità si trova a perdere il sostegno della rete parentale. Tutti i nostri sforzi dovranno essere tesi all’accrescimento dell’autonomia, del benessere e dell’integrazione sociale delle persone con disabilità, evitando soluzioni ghettizzanti e l’istituzionalizzazione. In modo particolare la Fondazione Futura, nata nel 2006 su impulso del Comune di Siena e dell’associazione Insieme, che rappresenta la voce di dieci associazioni del territorio, dovrà sempre più rappresentare le istanze di chi, in vista del venir meno della rete genitoriale e familiare, deve poter vedere pienamente realizzate le proprie aspirazioni individuali. Ci spenderemo per garantire la massima autonomia e indipendenza, anche attraverso soluzioni per l’abitare, in grado di evitare la istituzionalizzazione e, ove opportuno, di avviare percorsi di de-istituzionalizzazione, così come richiesto dalle nuove normative di settore. Continueremo a fare tutto questo con una marcia in più, e continueremo a chiedere alla politica, alle istituzioni, alle forze sociali ed anche ai cittadini di fare anche loro – individualmente e collettivamente – la loro parte assumendosi tutti quelle responsabilità che competono a ciascuno”.
“In un momento in cui il sistema di protezione sociale è fortemente contratto – prosegue – le Fondazioni di partecipazione sono state indicate dalla programmazione regionale come uno spazio di sintesi e di rappresentanza, orientate all’attuazione di forme di “Durante e Dopo di Noi” rispondenti alla Carta dei diritti delle persone con disabilità dell’ONU, ai desideri di qualità della vita e al bisogno di certezze dei familiari. Sono espressione anche del passaggio dal welfare state alla welfare community o welfare society, cioè della comunità che si organizza mettendo in campo anche energie e risorse proprie, secondo principi di sussidiarietà. Più del principio di sussidiarietà orizzontale, esse sono espressione della sussidiarietà circolare in cui Enti pubblici, Società civile organizzata (terzo settore, stakeholder, ecc.), e soggetti delle attività economiche, stabiliscono relazioni e accordi per realizzare un welfare di comunità. Non a caso le Fondazioni di partecipazione nascono per garantire famiglie e persone con disabilità rispetto al buon utilizzo delle risorse impiegate nella realizzazione di “progetti di vita individuali” di qualità, a loro volta sorvegliati e garantiti nel tempo da chi conosca bene problemi e aspettative di chi convive con la disabilità”. Considerata la scelta fatta, all’inizio degli anni 2000 dalla Regione Toscana, di sviluppare le FdP anche per convogliarvi risorse private, la Fondazione Futura si sta fortemente impegnando per l’ascolto delle esigenze delle famiglie del territorio; per la diffusione e l’informazione di strumenti di tutela giuridica come il Trust (e per questo è stata organizzata una giornata informativa ad hoc lo scorso aprile 2017); per la co-progettazione sulla legge per il Dopo di Noi toscana, assieme alle Società della Salute della nostra provincia e alla Fondazione MPS.
Tanto rimane ancora da fare per implementare proposte specifiche per le persone con disabilità e per le loro famiglie ma la Fondazione Futura sarà loro accanto, fornendo competenze e percorsi di accompagnamento alle famiglie e alle associazioni che vorranno esserne parte. Abbiamo capito che solo insieme si possono raggiungere risultati innovativi e di eccellenza, più vicini alle esigenze del singolo e delle famiglie. La Fondazione si candida a essere ‘casa comune’, per sviluppare tali percorsi, in tutto il territorio provinciale”.