SIENA. L’assessore Paolo Benini risponde dal proprio profilo fb all’intervento di Sena Civitas sulla questione Palasport.
“L’ unica cosa che dico è che Sena Civitas avrebbe dovuto preoccuparsi delle strumentalizzazioni politiche prima del fallimento Macchi e di chi ne favorì l’avvento.
Sena Civitas come in uso in ambienti politici di questa città e non solo, ha molte domande e 0 idee.
Avere solo domande quando non si hanno idee è un abitudine di molti che trovano quindi nella politica un giusto habitat.
La mia idea è gestire il palazzetto per eventi che creino anche indotto in città e di favorire la rinascita del grande basket. La tradizione del basket è anch’essa parte recente e passata della storia di questa città. Io da piccolino giocavo nella Virtus di Don Perucatti nel campino di asfalto della valle di Follonica. Bisogna rendere onore a chi tiene alto il blasone del basket in città. Penso a Virtus, Costone, e Mensana attuale che operano al massimo delle loro possibilità con l’impegno e la passione dei loro dirigenti. Bene! Sono una base importante e bisogna pensare a qualcosa di più impegnativo i cui contorni prenderanno forma nella mia testa.
Quindi chi ha molte domande, per motivi ovvi di tempo che passa a farsele, non ha soluzioni, chi ha molte idee le realizza una alla volta. Intanto ho da fare le volture delle forniture di energia.
Quando fai una salita sai che devi arrivare in cima ma non guardarla, guarda 10 metri davanti a te.
Già che sono qui sto monitorando il silenzio della Robur. Il silenzio a volte parla più del rumore. Non ho dubbi che la società stia lavorando silenziosamente per parlare poi di cose concrete.
Una volta, da giovane, giocavo assiduamente a bridge. Spesso quando dovevo giocare la carta pensavo e ripensavo. Il mio maestro una volta mi disse: “quando pensi molto o hai molte informazioni da elaborare o non sai cosa fare”. Ebbene era quasi sempre la seconda!
Quindi le idee bisogna farsele venire, anche sbagliate talvolta perchè se si riesce a guardare è più facile correggere idee sbagliate che il nulla.
Buona giornata!”.