Dati parziali per il turismo a Siena e dintorni
di Augusto Mattioli
SIENA. Il turismo senese sta andando bene. Almeno secondo i dati resi noti questo pomeriggi (11 maggio) in una conferenza stampa dal comune di Siena, che come capoluogo ha assunto il coordinamento del settore statistico di cui si occupava la Provincia. Gli arrivi nel 2016 sono aumentati del 7,6% rispetto all’anno precedente. In tutta la provincia l’aumento è del 4,1%. Dati confortanti per chi punta al turismo per risollevare, almeno in parte, la fragile economia senese.
Però, c’è un ma. Si tratta di dati assolutamente incompleti. Il fatto è che secondo la legge gli operatori devono comunicare i dati al settore statistico del Comune (come si faceva in passato con la Provincia), ma non pochi sono inadempienti, per cui i dati forniti questo pomeriggio non rendono l’idea di come va il settore. Che in ogni caso sembra essere positivo.
I motivi per i quali gli operatori non forniscono i dati non si conoscono. Può darsi che sia una questione di sciatteria gestionale, come può darsi che possa esserci qualche interesse a non far conoscere i dati dell’attività che viene svolta. Il fatto è che il fenomeno, presente anche in altre realtà toscane, è davvero consistente, come è stato denunciato con molta preoccupazione.
Siena, città e provincia a quanto pare sono la maglia nera in Toscana per numero di imprenditori inadempienti. Per cui non avendo dati precisi o ricavandoli, magari in ritardo , da altri parametri, è più complicato fare dei programmi per il settore. Il problema è come convincere gli operatori turistici a rispettare la richiesta degli enti preposti a ricevere i dati. Oggi – diciamo purtroppo vista la maglia nera – chi non dichiara le sua attività, non va incontro ad alcuna sanzione pecuniaria che è stata tolta in passato, ma che, come è stato detto nel corso dell’incontro, sarebbe opportuno ripristinare. Come sarebbe opportuno che del problema se ne occupassero anche le associazioni degli imprenditori attraverso un‘opera di persuasione, che evidentemente non fanno. Infine un invito agli organizzatori della conferenza stampa: i dati magari li comunichino quando sono completi e non quando la burocrazia dice di renderli pubblici.