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di Augusto Mattioli
SIENA. Un cavallo come Panezio i contradaioli di una certa età lo ricordano anche come espressione di un palio che oggi non c’è più. In futuro i contradaioli che hanno vissuto questo periodo ricorderanno forse l’animale che ha vinto per la loro contrada (eccettuati quelli che sono dei computer e ti sanno dire vita, morte e miracoli di ogni soggetto presentato in piazza negli anni), ma senza avere la sensazione del mito come oggi è considerato appunto Panezio o anche altri cavalli che sono entrati nella testa e nel cuore dei contradaioli senesi. Certo, si dirà, i tempi cambiano e c’è oggi un avvicendamento continuo di animali (c’entreranno i fantini che danno consigli ai capitani delle contrade e le tattiche dei dirigenti?), che magari vincono un paio di corse o anche tre ma non fanno in tempo a diventare dei miti.