Le urgenze ai tempi del coronavirus sono meno urgenti
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di Augusto Mattioli
SIENA. Ho la sfortuna che la serranda della porta-finestra sia venuta giù in questi giorni, per cui non posso uscire per andare in giardino. Va bene, lo farò dalla porta di casa. Niente di grave, peraltro.
Il problema è cercare chi possa rimetterla in funzione in tempi non lunghi. Telefonate varie per cercare qualcuno che possa farlo secondo le attuali prescrizioni di legge. E, finalmente, c’è chi risponde. Non so da dove ma mi dicono che sarò chiamato da un tecnico. Qualche minuto dopo il telefono squilla. Spiego al tecnico cosa è successo. Lui a sua volta si fa spiegare il problema, dove abito, e come arrivarci. Dal che capisco che non è di Siena. Poi passa, forse con qualche esitazione, a informarmi della tariffa. “Sono duecento euro con l’urgenza”. Non se n’è fatto di niente.
Ovviamente in quel momento ho pensato a Beppe Grillo. E ho pensato sempre per un momento di accettare, farmi rilasciare la ricevuta e andare dalla Guardia di Finanza. Con quella cifra probabilmente, non conosco i prezzi, ma forse potrei comprare una serranda intera. Se non trovo nessuno rimarrà com’è. Anzi, quando tornerò a tirarla su (ad un prezzo ragionevole) sarà il segnale che questo maledetto virus se ne sarà andato. E potrò scendere in giardino in tutta tranquillità.