Riflessioni su assoluzioni e azioni
di Augusto Mattioli
SIENA. L’assoluzione in appello a Firenze di Mussari, Vigni e Baldassarri sul derivato Alexandria (il cui incartamento – come è emerso dal processo fiorentino – non era sconosciuto alle autorità di vigilanza), non sposta di una virgola un altro aspetto: quello delle responsabilità politiche di chi ha gestito la banca, di chi ha preso decisioni (vedi Antonveneta comprata, è sempre stato detto, a scatola chiusa), di chi era con la maggioranza delle azioni; Mps il proprietario della banca (leggi Fondazione) con il suo presidente Mancini che faceva – parole sue – “quello che gli dicevano”, dei politici e amministrator , tutti esperti banchieri.
Le responsabilità penali saranno accertate dal processo che si svolge a Milano. Ma i senesi non si dovrebbero limitare a chiedere una condanna esemplare di Mussari & C., che farebbe contenti molti (vedi i soliti leoni da tastiera che magari hanno seguito le vicende montepaschine da lontano e non si orientano bene nelle questioni giudiiziarie). Ma non chi (tra cui anche noi) vorrebbe capire quali sono le responsabilità politiche di scelte che hanno impoverito Siena e la sua provincia. La domanda che dovrebbero fare a chi, a vario titolo, si è occupato della banca è una sola: per chi avete giocato? Solo questa.
Perché se Mussari e gli altri hanno fatto tutti da soli (la cosa non è credibile) sono perlomeno dei presuntosi e si sono fatti fregare dalla finanza quella vera. Del resto, nessuno faceva il mestiere di banchiere. Allora chi sa qualcosa, parli, abbia un sussulto di onestà politica e riconosca i propri errori. Al di là di quello che succederà nei tribunali.
P. S. Purtroppo non accadrà.