Le risponsabilità diffuse della politica senese
di Augusto Mattioli
SIENA. C’è un nesso tra il comportamento di un destra senese, che nel passato ha fatto finta di fare opposizione nel capoluogo (mentre in realtà una buona parte ha ottenuto non pochi vantaggi sia da Monte dei Paschi e da Fondazione) e la presenza a Siena di Casapound e Forza nuova, che sta preoccupando l’area del centrosinistra e della sinistra? Un interrogativo che non pochi si stanno facendo a Siena. Queste presenze le cui radici non vengono nascoste (magari vorremmo sapere da loro cosa ne pensano delle leggi razziali di Mussolini, tanto per dirne una), sono forse il risultato appunto del fatto – non è la prima volta che lo scriviamo -, che c’erano i candidati sindaci a perdere; che si nominava a presidente dell’Antonveneta il professor Andrea Pisaneschi in quota Forza Italia; che si trattava con benevolenza e si accontentava chi chiedeva di finanziare qualche convegno e qualche altra attività, e che si aveva un rapporto privilegiato, non troppo esibito, con Denis Verdini?
Sarebbe interessante davvero capire cosa ne pensano gli attuali esponenti della destra senese e, soprattutto, se si non sentano addosso qualche responsabilità per lo sbarco a Siena in maniera ufficiale di una destra così dura.
P. S. Senza dimenticare le responsabilità di quel centrosinistra che, all’epoca, ha pure inciuciato.