Riflessioni sul Monte dei Paschi
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di Augusto Mattioli
SIENA. Quando uscirà dal limbo in cui si trova ora il nostro ex babbo Montepaschi? Ce lo domandiamo noi e se lo domandano in tanti a Siena (e non solo, pensiamo, ad esempio, agli azionisti). A Siena in particolare il problema non è più quello di avere un ruolo nella gestione della banca, visto quanto conta la Fondazione nell’assetto societario. E’ quello – ma ormai questa esigenza è stata ripetuta in tutte le salse – di mantenere posti di lavoro garantiti dalla presenza della direzione generale a Rocca Salimbeni. Capire cosa accade sarebbe il minimo.
A quanto sembra da fonti attendibili la banca sarebbe da qualche settimana sotto le lenti degli occhiuti ispettori della Bce e anche degli ispettori delle banche centrali di vari stati. Sembra anche che ci debbano stare parecchio tempo (si parla di molte settimane), per capire qual è davvero la situazione di questa banca, alla quale un tempo, in un’altra epoca, la Banca d’Italia si rivolgeva quando c’era da salvare qualche istituto di credito in difficoltà, vedi la Cassa di risparmio di Prato o la Banca di Canicattì. Era il tempo in cui il Monte era la banca più patrimonializzata del nostro paese.
Sigh!