La "triade" Castagnini-De Mossi-Scaramelli confonde ma non troppo
di Augusto Mattioli
SIENA. “Ma Renzi che dice di questa operazione?”. Stefano Scaramelli, vicepresidente del consiglio regionale della Toscana, e uomo di fiducia del senatore a Siena, in occasione della presentazione dell’accordo con Castagnini, si è ben guardato dal rispondere alla nostra ovvia domanda. Solo un incomprensibile mugugno per poi fare la ruota con l’ancora sindaco De Mossi, tornato a tutti gli effetti civico dopo il periodo di amorosi sensi con l’altro Matteo, frequentatore delle finestre paliesche di palazzo comunale.
In fondo, questa operazione mette in soffitta, almeno a Siena, il progetto del Terzo polo. Come è noto, infatti, i senesi di Calenda al Comune hanno candidato Roberto Bozzi, dimostrando la forte contrarietà alle mosse dei renziani locali.
L’operazione Castagnini-De Mossi-Scaramelli, che il centrodestra bolla come qualcosa di centrosinistra (suscitando la reazione stizzita di Anna Ferretti), diciamo che è stata una sorpresa nel groviglio politico senese (non più armonioso), dove si gioca al tutti contro tutti.
Sarà interessante vedere dopo il primo turno cosa succederà al ballottaggio, dove non mancheranno salti mortali in tema di alleanze. L’accordo De Mossi – Scaramelli, “la strana coppia” – come è stata definita – è tutta farina del sacco politico del “rivoluzionario” vice presidente del Consiglio regionale, che ha giocato a fare il Renzi in salsa senese, o quest’ultimo ne era stato informato e aveva dato il suo assenso, tra una conferenzs e un’altra, all’accordo con il gruppo benedetto dal sindaco?
Infine, non è strano che due persone come Renzi e Calenda, che hanno sempre da dire la loro su ogni tema, se stiano molto in silenzio sulla rottura senese tra Iv e Azione?
Se le persone che abbiamo citato vogliono intervenire per dire la loro, il dibattito è aperto.