“Subito un dibattito pubblico per contrastare il declino della città”
SIENA. Abbiamo atteso che il Consiglio Comunale di Siena si pronunciasse sulla delibera di marca propagandistica e ideologicaquale è quella relativa alla creazione di una “Agenzia comunale del Welfare, Famiglia, Politiche per la Casa e Volontariato”.E’ di palmare evidenza l’inappropriatezza dello strumento che, in teoria, sarebbe volto a rafforzare le politiche sociali. Si tratterebbe di un soggetto a supporto dell’Assessorato competente che, così, parrebbe di fatto in larga parte esautorato. Un ente con forma organizzativa e dotazione di fondi che, peraltro, nasce per intervenire nel campo del terzo settore e del volontariato senza che questo sia stato minimamente coinvolto, a partire dalla Società della Salute ma non solo.
Infine, il richiamo esplicito alla c.d. famiglia tradizionale e addirittura a simboli di credo religioso come il riferimento alla Madonnacompletano il quadro di un atto che appare inappropriato, improvvisato, fuori dal perimetro della normativa regionale e di pura propaganda ideologica, frutto di una amministrazione di destra che, priva di qualsivoglia visione lungimirante per il futuro di Siena – destinata così al declino demografico, economico e sociale, pensa, ma sbagliando enormemente, di fare velo all’inconsistenza della propria attività di governodopo ben tre anni di mandato.
Ci rivolgiamo apertamente alla nostra comunità cittadinamettendola sull’avviso di non lasciarsi incantare dalla strumentalizzazione dei suoi valori identitari, a partire da quelli che ne fanno una realtà per certi versi unica. L’associazionismo, le Contrade e in generale lo spirito comunitario senese hanno dato prova, nel tempo e anche negli recenti, di riuscire ad esprimere grandi energie per innovare e per tradurre in impegno sociale il bagaglio della propria storia e della propria cultura: basti pensare ai progetti sui beni comuni (oggi accantonati dal Comune), sulla sostenibilità, sulla solidarietà e sulle iniziative diffuse a livello culturale,senza mai farsi usare dalla politicaper retrive ed anguste manovre di propaganda che, in fin dei conti, chiudono Siena invece che aprirla al mondo com’è invece nelle sue corde.
Per le politiche socialioccorrono risorse, strategie condivise con tutti gli attori pubblici e con quelli del terzo settore sulla base di una pianificazione che metta al centro l’ascensore sociale e il principio di uguaglianza sostanziale, innalzando il livello dei servizi e l’equità per innescare un virtuoso circuito di attrattività demografica, di sostenibilità e di innovazione, utile a riportare Siena nel novero delle città italiane ed europee più vivibili per le famiglie, gli anziani e i bambini.
Più in generale, riteniamo che sia venuto il momento di avviare un dibattito pubblicoche, partendo da una visione con un orizzonte di lungo periodo, lanci per Siena una sfida programmatica di tutta l’area del progressismo sui temi dell’innovazione sociale, della cultura, della solidarietà, della sostenibilità e dell’attrattività economica e demografica: in una parola, l’alternativa a questa amministrazione, l’alternativa alla chiusura e al declino di Siena.
ArticoloUNO Siena