Il nuovo strumento permette di mettere in contatto la comunità universitaria non solo senese. Un'idea figlia del lockdown
Un’idea figlia del lockdown: improvvisamente gli studenti, abituati a condividere tutta la giornata con i propri colleghi, tra lezioni, pranzi e studio si sono ritrovati privati di questa importante forma di socialità. Che fare? È proprio da un periodo di distanziamento sociale che è nata l’idea di questo social innovativo, una community online che favorisca la nascita di nuovi contatti tra studenti, sia all’interno del proprio ateneo che ad ampio raggio.
Le caratteristiche distintive di Uniglue sono l’appartenenza alla comunità universitaria italiana (che viene verificata in una fase di validazione tramite una casella mail istituzionale riconosciuta) e l’enfasi posta sugli interessi dei ragazzi iscritti.
Per registrarsi infatti è necessario rispondere ad un quiz pensato per rivelare interessi e tratti di personalità: domande con due o più opzioni di risposta, che si uniscono ad uno spazio in cui l’utente si può descrivere liberamente. Le risposte vengono poi analizzate da un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale per estrarne i tratti salienti; a quel punto gli utenti vengono associati sulla base delle risposte che hanno fornito.
L’interazione si sviluppa come un gioco: nessun dettaglio viene rivelato sul match, a parte il suo ateneo, il suo nome e una foto sfocata. Via via che la conversazione procede la foto sarà sempre più definita e ad un certo punto agli utenti sarà consentito scambiarsi i contatti social e decidere se proseguire la conoscenza secondo le modalità più usuali oppure cercare un altro match.
I luoghi di ritrovo virtuali più frequentati dagli studenti sono e resteranno i social network: Uniglue vuole però essere un canale iniziale in cui gli utenti si possano conoscere in libertà e spontaneità, alimentando la propria curiosità ed evitando i condizionamenti sociali delle tipiche vetrine social.
L’app è stata sviluppata da un team di studenti del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione e Scienze Matematiche dell’Università di Siena, formato da Simone Marullo e Alessio Medaglini, che stanno completando la laurea magistrale in Computer and Automation Engineering, Claudia Podda in Engineering Management e Sara Marullo, che sta facendo il dottorato in Ingegneria. Simone è un grande appassionato di Intelligenza Artificiale, Alessio si sta specializzando in Computer Vision, Sara si occupa di cooperazione uomo-robot e Claudia è interessata all’Operational Excellence, ed insieme hanno deciso di unire le forze per dar vita a questa app dedicata agli studenti universitari come loro.
«Uniglue è nata, a partire da un’idea di Simone, come un gioco tra amici nelle numerose chiacchierate in videocall durante il lockdown – spiega Alessio Medaglini – Improvvisamente gli studenti di tutta Italia, abituati come noi a condividere tutta la giornata con i propri colleghi, tra lezioni, studio ed un caffè, si sono ritrovati privati di questa importante forma di socialità. Così abbiamo iniziato a pensare a come avremmo potuto, anche solo in parte, cercare di trovare un rimedio a questa situazione, e ci siamo accorti che non esisteva nessuna piattaforma pensata esclusivamente per gli studenti universitari. Abbiamo quindi deciso di metterci in gioco e provare a colmare noi questa mancanza».
«Nel creare l’app abbiamo messo a frutto le nostre competenze, sviluppate nella stessa facoltà ma che abbracciano ambiti anche molto diversi fra loro – commenta Claudia Podda – Ci siamo subito accorti che una mancanza secondo noi fondamentale nel mondo attuale dei social network fosse una maggior considerazione dei gusti personali delle persone e dei loro interessi. Così abbiamo deciso di mettere al centro del nostro progetto le persone, per dare a tutti gli studenti la possibilità di stringere nuovi rapporti con altri colleghi magari lontani fisicamente ma che condividono le stesse passioni».
Ad oggi Uniglue è già disponibile sotto forma di webapp, raggiungibile da tutti al sito www.uniglue.it, e pensata per essere utilizzata sia sui telefoni cellulari che navigando da un semplice portatile, ma l’intenzione degli sviluppatori è quella di renderla, in un futuro prossimo, un’app da scaricare sullo smartphone.