Denunciate altre due persone perché hanno fornito generalità diverse e una perché in possesso di un coltello
Immagine di repertorio SIENA. Era stato espulso a gennaio del 2019, con provvedimento dell’Ufficio di Sorveglianza di Genova, il 28enne albanese che ieri (19 ottobre) è stato fermato dalla Polizia senese, nel corso di un’operazione mirata alla repressione del fenomeno dei furti in abitazione.
Il giovane, in carcere perché dedito ai furti sul territorio nazionale, era stato allontanato dall’Italia con misura alternativa alla pena detentiva e divieto di farvi rientro per dieci anni. Questo è quanto emerso dagli accertamenti svolti dagli investigatori della Squadra Mobile, che l’hanno fermato a Monteriggioni, in località Badesse, in compagnia di altri quattro connazionali. L’albanese, cambiata identità da Q.H. a T.H., con tanto di nuovo passaporto, apparentemente “regolare”, era di nuovo tornato in Italia e circolava proprio nel territorio senese.
Dal successivo controllo delle impronte digitali, con foto segnalamento della Polizia Scientifica, è risultato che anche altri due degli albanesi in sua compagnia avevano fornito generalità diverse. Per questo sono stati denunciati.
Il 28enne, rientrato nel nostro Paese nonostante il divieto è stato arrestato e condotto al carcere di Santo Spirito a Siena: per lui sarà, infatti, ripristinata la pena iniziale a cui fu condannato per i furti già commessi.
Un quarto, noto per i precedenti di polizia per furto, è stato, inoltre, denunciato perché trovato in possesso di un coltello da cucina, occultato, senza giustificato motivo, all’interno dell’autovettura su cui viaggiavano, da lui presa a noleggio.
