SIENA. Da Atcigay Siena riceviamo e pubblichiamo.
“La violenza nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans e non binarie, intersex, queer e asessuali, ha tanti volti. Li abbiamo visti tutti, già nei primi giorni del 2025.
L’aggressione omofoba nei confronti della coppia gay che si teneva per mano, a Roma la notte di Capodanno. La vandalizzazione degli spazi del Cassero LGBTQIA+ center di Bologna sulla cui porta di ingresso è stato affisso un cartello con la scritta: “SPAZI LIBERI, VIA TUTTI I FROC*”.
E adesso, nel nostro territorio, i commenti omofobi rivolti al consigliere Riccardo Vannetti, che non sono derubricabili a “battute ironiche innocue”, ma sono il prodotto della cultura dell’odio, alimentata da stereotipi e da pregiudizi e rinforzata dalla violenza di Stato agita da questo Governo e l’effetto determinato da un grande vuoto di cultura, della mancanza di educazione al rispetto di tutte le differenze.
Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle vittime, ma anche rabbia nei confronti di un Paese che non ha leggi, tutele e misure di contrasto all’omolesbobistransafobia.
Noi crediamo che questi episodi non siano casi isolati, ma manifestazioni di una violenza sistemica e strutturale prodotta dalla cultura patriarcale, a cui è necessario opporsi con ogni mezzo. Perché se è vero che colpa è individuale ed è di chi agisce la violenza, la responsabilità è collettiva ed è di chi promuove o rinforza la cultura del dominio e della sopraffazione, di chi istituzionalizza e normalizza la violenza attraverso discorsi d’odio e atti persecutori nei confronti della comunità LGBTQIA+* e di tutte le minoranze marginalizzate, di chi resta indifferente di fronte alla discriminazione, di chi non sceglie di praticare la gentilezza, la cura e l’accoglienza ma preferisce creare mostri e nemici.
“Rispetto” è la parola dell’anno 2024 per la Treccani. Noi lo pretendiamo.
Per le nostre vite, i nostri amori, le nostre famiglie. E continueremo a lottare per ottenerlo”.