La presidente Greta Sartarelli: "Una lezione di civiltà. Unisi segua l’esempio di Unistrasi"
SIENA. “L’inclusione delle persone lesbiche, gay, bisex, trans*, intersex, queer, asessuali si realizza anche con semplici gesti quotidiani. È questa la bella lezione di civiltà che l’Università per Stranieri di Siena ha dato al mondo con la scelta di introdurre i bagni inclusivi, accessibili anche alle persone trans* o che non si identificano nel genere maschile o femminile. Difendiamo la scelta del Rettore Tommaso Montanari, attaccato in modo ignobile da alcuni giornali vicini alla destra più conservatrice ed omofoba, perché con questa iniziativa ha trasformato un luogo di formazione e di cultura in un luogo sicuro ed accogliente nei confronti di tutte le persone. Forse non tutte e tutti sanno che per una persona trans* o non binaria, le abitudini quotidiane – come andare in bagno o frequentare lo spogliatoio della palestra della scuola – possono diventare una fonte di stress e discriminazione. Ci auguriamo che l’Università di Siena segua l’esempio. E rilanciamo, mettendoci a disposizione dei dirigenti scolastici per promuovere l’adozione di regolamenti interni che permettano l’introduzione della carriera alias – già attiva presso le nostre Università, anche nelle scuole superiori. Sempre più studenti e studentesse chiedono di poter usare il nome di elezione e di essere riconosciuti per la loro identità di genere da docenti e compagni e compagne di classe. Insieme possiamo lavorare per far rendere Siena la città dei diritti”