L'associazione, da sempre impegnata a favorire cittadinanza attiva e inclusione sociale, ha firmato il protocollo promosso da Regione Toscana, Anci Toscana e Comuni
SIENA. Arci Siena aps ha aderito nei giorni scorsi al protocollo d’intesa per la valorizzazione dei beni comuni come strumento per la promozione della coesione sociale e della cittadinanza attiva, firmato da Regione Toscana, Anci Toscana, Comuni e aperto anche a soggetti del terzo settore. L’iniziativa punta a promuovere il valore sociale dei beni comuni e a favorire l’inclusione sociale di soggetti socialmente fragili, inclusi i cittadini stranieri che vivono sul territorio regionale.
Il protocollo fa parte del percorso partecipativo #Collaboratoscana e punta a creare una rete per l’economia collaborativa e l’innovazione civica aperta a tutti quei Comuni che riconoscono il valore e l’importanza di esperienze di cittadinanza attiva, quali la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni. Questi, in particolare, sono intesi come beni materiali, immateriali e digitali che appartengono alla comunità e sono funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona, al benessere individuale e a quello collettivo.
“La promozione della cittadinanza attiva e dell’inclusione sociale – afferma Serenella Pallecchi, presidente provinciale di Arci Siena aps – sono, da sempre, attività centrali per la nostra associazione e Arci Siena sta mettendo in campo una serie di progettualità che partono proprio dalla conoscenza, dalla valorizzazione e dalla cura dei beni comuni, sia materiali che immateriali. Per una ricostruzione del senso delle nostre comunità, infatti, non si può non partire dai beni comuni, intesi come patrimonio collettivo, coinvolgendo la popolazione del territorio in percorsi di cittadinanza attiva e di partecipazione. Per questi motivi, abbiamo aderito con interesse al protocollo della Regione Toscana e di Anci Toscana, al fine di contribuire a sviluppare e a implementare i patti collaborativi tra i Comuni, i soggetti del terzo settore, le scuole e tutta la cittadinanza”.