Particolare attenzione nel contesto dell'emergenza sanitaria alle risorse per il sostegno agli studenti e alla ricerca. Crescono i finanziamenti ministeriali e le immatricolazioni
SIENA. Il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Siena ha approvato questa mattina il Bilancio unico di previsione 2021 che vede i proventi (179,1 milioni di euro) in aumento di oltre 730 mila euro rispetto all’assestato 2020. Come da prassi, il bilancio si chiude in pareggio.
“La predisposizione del budget – dice il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, nella sua relazione di accompagnamento al bilancio – rappresenta sempre un importante momento di programmazione dell’Ateneo, ed è segnata quest’anno da due congiunture storico-economiche straordinarie di diverso segnale. La prima, negativa, è inevitabilmente quella legata alla pandemia da Sars Cov-2, che ha influenzato le attività universitarie dal mese di marzo 2020 e che presumibilmente continuerà a farlo anche per buona parte del 2021. La seconda congiuntura, questa volta positiva, è rappresentata dai nuovi investimenti che il Governo ha deciso di effettuare sul sistema universitario italiano, un’inversione di tendenza rispetto al passato recente che tutti speriamo possa essere confermata in futuro, anche grazie agli investimenti del Recovery Fund”.
Ricordando il ruolo cruciale che le università pubbliche italiane rivestono per consentire a tutti di accedere alla formazione superiore, ruolo che non può quindi prescindere da sufficienti finanziamenti pubblici, il rettore Frati ha accolto con soddisfazione l’incremento del Fondo di Finanziamento Ordinario previsto dal DL Rilancio. A questo si aggiunge la buona performance dell’Ateneo sui finanziamenti che hanno natura premiale, tra i quali quelli legati alla ricerca e ai Dipartimenti di Eccellenza.
“Tra i proventi legati al reclutamento – sottolinea il rettore – merita menzione il recente accordo siglato con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Senese per l’assunzione di quattro professori associati e un ricercatore in area medica, al fine di coadiuvare l’azione di sostegno dell’Ateneo alle Scuole di Specializzazione. Il buon coordinamento tra la programmazione dei dipartimenti di area medica e l’integrazione con gli obiettivi dell’Azienda Ospedaliera hanno infatti consentito all’Ateneo di salvaguardare Scuole di Specializzazione che rischiavano di perdere il requisito di accreditamento a causa del pensionamento dei professori di riferimento, e di recuperare l’accreditamento per alcune Scuole che lo avevano perso negli anni scorsi”.
Sul fronte della ricerca, il Ministero ha avviato un piano triennale di finanziamento, per oltre 700 milioni di euro, di Progetti di Rilevante Interesse Nazionale in grado di sostenere il sistema della ricerca fondamentale e di consentire a molti ricercatori di portare avanti i propri progetti.
Sul Budget di Ateneo, viene confermata la dotazione del Piano di Sostegno alla ricerca per 1,2 milioni di euro, che sarà ripartita attraverso delibera degli organi di governo, insieme a maggiori risorse messe a disposizione del sistema bibliotecario.
“Per quanto riguarda i proventi – aggiunge il rettore – va accolta con soddisfazione l’intenzione manifestata dal MUR di tornare a sostenere gli investimenti in edilizia universitaria. Tale intenzione ha trovato una prima applicazione nel bando edilizia, pubblicato a fine 2019, che ha garantito all’Ateneo un co-finanziamento di 1.478.548 euro per il progetto di rifacimento della copertura dell’edificio che ospita il Polo Scientifico e Tecnologico di San Miniato”.
Tra gli altri costi, la voce più rilevante del documento di programmazione è rappresentata dal costo del personale, che incide per il 59.18% sui costi operativi, in linea con l’assestato 2020 (59,88%) e in diminuzione sia rispetto al budget 2020 (63,79%) sia rispetto al consuntivo 2019 (62,77%).
Nello specifico, il costo del personale docente/ricercatore, in diminuzione rispetto alla previsione 2020, è in crescita di circa 1 milione di euro rispetto all’assestato 2020: “crescita da collegare – spiega Frati – oltre che con le politiche di reclutamento di Ateneo, con le risorse straordinarie provenienti dalle convenzioni in essere con l’AOUS e con il consolidamento a bilancio dei contributi ministeriali per i pregressi piani straordinari di assunzione docenti e la compensazione per la ripartenza degli scatti stipendiali dei docenti”.
Tra le componenti più importanti del budget 2021 ci sono le risorse messe a disposizione alla voce “costi per sostegno agli studenti”, che ammontano a circa a 34 milioni di euro complessivi. Di grande rilievo, in questo contesto, l’incremento del numero di borse di specializzazione di area medica, cresciute di quasi 100 unità nel 2020/21 e che saranno confermate anche per l’a.a. 2021/22. Inoltre, precisi investimenti sono stati previsti per far fronte alle conseguenze potenzialmente negative dell’emergenza pandemica: il Fondo di Solidarietà avrà a disposizione, nel 2021, una dotazione di 600 mila euro, 10 volte superiore a quella dell’anno precedente, per aiutare quegli studenti che dovessero trovarsi in improvvise e temporanee difficoltà con la contribuzione studentesca o con altri costi connessi con la frequenza universitaria; maggiori risorse sono state destinate al tutorato (+70 mila euro circa rispetto all’assestato 2020) e ai tirocini (+57 mila euro circa). “Ulteriori risorse – aggiunge Frati – quantificabili in 5 borse aggiuntive, sono state destinate al dottorato di ricerca, che riteniamo essere un settore cruciale della formazione superiore dei nostri studenti”.
Nel più ampio quadro del sostegno al percorso di internazionalizzazione dell’Ateneo, sono stati incrementati di ulteriori 65 mila euro i fondi destinati alla mobilità Erasmus, per aiutare gli studenti che hanno scelto di trascorrere un periodo di studio all’estero.
Circa 2,7 milioni di euro sono destinati agli investimenti, sia sul fronte edilizio/immobiliare che su quello delle attrezzature scientifiche.
“Alla fine della prima decade di dicembre – dice il rettore – il numero degli studenti immatricolati iscritti ai corsi di laurea e laurea magistrale a ciclo unico si attesta al di sopra delle 2700 unità, cifra che rappresenta il valore massimo raggiunto negli ultimi 9 anni. E i dati preliminari sulle iscrizioni al primo anno delle lauree magistrali sono altrettanto confortanti, facendo registrare, al momento, un incremento superiore al 20% rispetto alla stessa data del precedente anno accademico”.
“L’incertezza legata all’emergenza sanitaria – spiega il rettore – il timore di limitazioni alla mobilità e l’impoverimento delle famiglie a causa della conseguente crisi economica rappresentavano potenziali fattori in grado di ridurre il numero degli immatricolati. Da subito ci siamo impegnati per promuovere l’Ateneo attraverso azioni di orientamento e abbiamo investito risorse a sostegno degli studenti per favorire la loro iscrizione, insieme alla decisione di organizzare le nostre attività didattiche con la garanzia che tutte le lezioni si sarebbero svolte in presenza e che tutti gli studenti avrebbero avuto la possibilità di avere un posto nelle nostre aule”.
“Si è trattato di uno sforzo immane – prosegue Frati – possibile soltanto con l’abnegazione e la dedizione di gran parte della nostra comunità che ha condiviso questo obiettivo e lo ha perseguito con assidua determinazione. A questo si è aggiunta l’attenzione nel lavoro di programmazione della nostra offerta formativa, sia attraverso il continuo monitoraggio e aggiornamento dei corsi di studio esistenti, sia attraverso l’istituzione di nuovi percorsi formativi”.
“A me piace pensare – conclude il rettore – che dietro all’indiscutibile successo delle immatricolazioni ci sia l’insegnamento più grande che la pandemia ci lascia: quello che, per combattere questa emergenza e quelle che potranno nuovamente intralciare il nostro percorso di sviluppo, le armi migliori a nostra disposizione siano proprio la conoscenza e l’intelligenza, doti che da quasi otto secoli vengono perseguite e allenate nell’Ateneo che ho il privilegio di rappresentare”.