Una delegazione di firmatari vuole parlargli in occasione della visita a Siena
![](https://www.ilcittadinoonline.it/wp-content/uploads/2015/07/SMS-e1507277792270.jpg)
SIENA. Abbiamo promosso una lettera-appello sul futuro della Pinacoteca di Siena e del Santa Maria della Scala il 9 maggio. Oggi, 17 maggio, non solo quell’appello reca in calce più di trecento firme, ma possiamo anche dire di aver ottenuto, a seguito di una serie di reazioni, qualche primo risultato di chiarificazione.
Sappiamo, infatti, ora ufficialmente che il grande progetto-Santa Maria della Scala è bloccato. Ce lo ha fatto notare ieri Daniele Magrini, ragionando nel suo blog su quanto ha spiegato a chiare lettere il neo direttore di Santa Maria della Scala, Daniele Pitteri, durante un’intervista a Siena Tv. Di Pitteri rispettiamo, naturalmente, l’autonomia, ma perché questa intervista sia fino in fondo un punto fermo ne andranno sciolte alcune ambiguità: poiché non si può non rilevare, nelle parole del direttore, uno scostamento importante rispetto alla linea ribadita dal sindaco Valentini (“Esiste la ferma volontà del Comune di proseguire la fase di progettazione degli spazi espositivi delle opere della Pinacoteca all’interno del Santa Maria della Scala”) e dal vicesindaco Mancuso (“Sottoscrivo e sostengo l’appello ringraziando chi, forte di una competenza scientifica, ha posto le basi per farla diventare una priorità della nostra città di fronte alle Istituzioni governative e soprattutto alle sue articolazioni territoriali che, a mio modesto avviso, dovrebbero mettersi al servizio degli interessi della nostra comunità su questo come su altri settori”). Vedete un po’ voi.
Abbiamo anche un’altra certezza, questa volta per bocca del direttore del polo museale toscano, Stefano Casciu, e cioè che si intende andare avanti con il progetto del parziale trasferimento di opere seicentesche dalla sede della Pinacoteca in via San Pietro a palazzo Chigi alla Postierla (trasferimento che dai suoi fautori viene in questi giorni derubricato a una cosa piccola piccola, che non merita nemmeno la mobilitazione di tanta gente). E questo nonostante che centinaia di esperti, anche internazionali, operatori della cultura senese e semplici cittadini abbiano detto un NO motivato a questa scelta. Perché il nostro NO? Perché la Pinacoteca, già poverissima di visitatori, uscirebbe non rafforzata ma indebolita da questa dispersione (dato che quelle opere sono comunque già oggi esposte al pubblico e non giacciono certo in bui magazzini!); perché non si frammenta mai un museo che ha una storia complessa e stratificata nel tempo; perché i nuovi locali non sono idonei; perché tutto ciò ha dei costi; perché le prospettive di allargare il numero dei fruitori sono praticamente inesistenti, e dunque il rapporto costi-benefici è sfavorevole sotto tutti gli aspetti.
Sappiamo anche, e questo è l’ultimo risultato, che verrà a Siena per conoscere e seguire da vicino la vicenda il Direttore Generale del Ministero dei Beni Culturali. Può essere un’occasione importante. Siamo sicuri che il sindaco e il vicesindaco in quell’incontro ribadiranno tutto ciò che hanno avuto occasione di dire in questi giorni. E cioè che il trasferimento della Pinacoteca al Santa Maria della Scala è, e rimane, momento strategico di rilancio della progettualità senese nel senso della valorizzazione del patrimonio straordinario di arte e cultura della città.
A sostegno di questa posizione chiediamo che, in occasione di questa importante visita, il direttore possa ricevere anche una delegazione dei firmatari dell’appello.
Gabriella Piccinni, prima firmataria della lettera appello al ministro Franceschini, al sindaco di Siena e al direttore del polo museale Toscano.